Conosciamo il cast degli infettati di World War Z, il film di Marc Forster con Brad Pitt.
World War Z nasce come un romanzo horror fantascientifico post apocalittico di Max Brooks dal titolo World War Z. La Guerra Mondiale Degli Zombi (World War Z: An Oral History of the Zombie War), con l'artificio di una raccolta di interviste a testimonianza dei fatti. I produttori Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner hanno letto le prime bozze del libro e ne sono rimasti catturati, compresi gli addetti della loro società di produzione, la Plan B Entertainment. Paramount Pictures e Skydance Production presentano, in associazione con Hemisphere Media Capital and GK Films, una Produzione Plan B Entertainment/2DUX2, un film di Marc Forster, World War Z, distribuito in Italia da Universal Pictures dal 27 Giugno 2013.
Un ex investigatore delle Nazioni Unite si trova suo malgrado a tentare di salvare la Terra da quella che potrebbe essere la sua fine. La distruzione globale lo spinge a girare il mondo alla ricerca di risposte che lo aiutino a capire come fermare l'orrenda devastazione e salvare le vite di miliardi di famiglie tra cui la sua.
Dopo aver conosciuto i personaggi 'umanoidi' principali, conosciamo il cast dei personaggi 'infettati'.
Naturalmente, la parte più critica del film sono gli zombie stessi. La produzione e Forster hanno voluto onorare questo genere non tanto per continuare a rappresentare storie già viste, quanto per creare qualcosa di originale ed organico. "Quando si tratta di film sugli zombie, si fa tutti riferimento a George Romero perché ne è l'icona. Gli esempi più recenti sono film come '28 Giorni Dopo ' (28 Days Later),e così via. Così, da regista dico che bisogna cercare sempre di dare qualcosa di nuovo e di diverso, anche se si lavora in trame ben delineate: questo è proprio quel che abbiamo cercato di fare in questo film. Abbiamo mantenuto alcuni elementi classici degli zombie, ma con movimenti e motivazioni differenti ", spiega Forster.
In particolare, i realizzatori hanno utilizzato la "teoria dello sciame", (un modello di movimenti che accade in natura nel caso di insetti o stormi), per sottolineare le movenze degli zombie, intuibile durante il film anche prima che queste creature piuttosto innaturali appaiano. "E 'il modo in cui si muovono gli stormi di uccelli, i pesci o le formiche. C'è una sorta di 'intelligenza collettiva' che li governa. Ho quindi ritenuto interessante vedere questi zombie, che non hanno intelletto poiché sono morti che camminano, reagire secondo questa teoria dello sciame. Può sembrare un paradosso, perché gli zombie sono i non-morti, ma nell'insieme, vi è una coscienza inconscia". Muovendosi in modo isterico, gli zombie diventano molto pericolosi – ma non sempre aggressivi. In 'World War Z' la visione migliore, ma non la più orribile, che abbiamo degli zombie è quando sono latenti. "Se non provocati, gli zombie sono stagnanti, lenti e volti al vagabondaggio. Quando parte la frenesia, nasce la stessa sensazione di uno squalo che sente l'odore del sangue. Nel momento in cui sentono che c'è qualcosa da mordere, lo inseguono; e ben presto si capisce che anche i rumori li attirano ", spiega Forster.
I realizzatori hanno deliberatamente e coscienziosamente creato un credibile "retroscena" per il comportamento degli zombie e per scoprirlo, come ha fatto Gerry, hanno cominciato dalle origini. "Siamo risaliti alle fonti scientifiche e mitologiche. Abbiamo assunto una serie di consulenti che hanno approfondito tutti i temi: dalla malattia infettiva al comportamento dello sciame, ai meccanismi di difesa fisiologici; di come le persone o gli animali si proteggono da un parassita, ad esempio, e come fanno a sopravvivere. Sembrava molto più interessante a nostro avviso, radicare i nostri zombie alla vita reale, pur sapendo che reali non sono. La fase successiva è stata mettere in atto tutto ciò. Una volta raccolto quell'insieme di idee, nascono altrettante questioni. Di fronte uno zombie che ha appena girato una scena: come sarà venuta? Quanto tempo è occorso? Quanto tempo impiegheranno gli altri? Hanno bisogno di essere provocati per attaccare? Da cosa possono essere provocati? Che aspetto ha un zombie infettato da un'ora diversamente da uno che lo è stato un mese prima? Poi c'è ovviamente la questione della velocità di movimento. Gli zombie storicamente sono lenti. Ma a noi servivano degli zombie che sì, si muovessero lentamente ma che fossero all'occasione veloci, perché diverse sono le circostanze ambientali del film che lo prevedono ", afferma Gardner.
Per raffigurare l'orda di zombie, il team si è avvalso della combinazione di effetti speciali ed artisti – ballerini, stuntmen, protesi, make-up, CGI e movimenti di macchina da presa attentamente coreografate. Gli zombie erano diversi di scena in scena, ognuno aveva i propri movimenti, così come previsto dalla coreografa Alexandra Reynolds. Il primo essere umano che vediamo soccombere all' infezione degli zombie è un artista del movimento, il professionista Ryen Perkins-Gangnes. "Ho studiato il movimento delle persone in preda ad una crisi epilettica, ed è così che abbiamo rappresentato il cambiamento da umano a zombie. Ryan è un incredibile artista del movimento, ed è stato molto bravo a mostrarci quelle movenze da contorsionista, ha fatto letteralmente tutto da solo. In definitiva abbiamo aggiunto il rigonfiamento delle vene e abbiamo aggiustato lo sguardo col CGI. Gli occhi erano molto importanti per me – penso che una volta che gli occhi cambiano, la persona è veramente come un morto che cammina ", spiega Forster.
I futuri zombie hanno coreografato le loro movenze presso i laboratori di pre-produzione, attingendo da molte influenze: dagli insetti, ai cani poliziotto da attacco, alle prestazioni di Javier Bardem in ''Non è un Paese per Vecchi" (No Country for Old Men). "Abbiamo iniziato a cercare di immaginare lo stato d'animo di uno zombie, rifacendoci a film che rappresentavano degli esseri senza alcuna umanità; ed a nostro avviso il personaggio di Javier Bardem in 'Non è un Paese per Vecchi' (No Country for Old Men) era un ottimo esempio. Così sulla falsariga, abbiamo passato il tempo a cercare di ricreare il suo stato d'animo e le sue reazioni, quel movimento che nasce da dentro. Alex ha anche portato molte immagini di insetti che si alimentano, di rapaci spietati e dei loro tempi, che vanno dal movimento veloce a quello lento in maniera ritmica, e poi di nuovo velocissimi. Ha portato inoltre dei video sui cani della polizia israeliana, del modo in cui aprono le mascelle per azzannare, e dei movimenti e delle torsioni dei loro corpi quando si accaniscono sulla preda. Così abbiamo dato vita a questa creatura nata dalla fusione dell'insetto -y, della creatura dalla mascella possente, privo di umanità e senza tempo, solo cementato nel presente " spiega Perkins-Gangnes.
Alexandra Reynolds ha anche collaborato con il regista d'animazione Andy Jones e la sua "troupe" di zombie per osservare e perfezionare i loro movimenti, ed ha pensato alla coreografie delle loro danze macabre dopo lunghe ed eclettiche ricerche. "La sceneggiatura già conteneva delle descrizioni e dei particolari incredibili ai quali ho dato un effetto viscerale e reale, che colpisse il nostro eroe ed il pubblico. Ho preso spunto da alcune riviste mediche dell'epoca vittoriana per avere a mente un corpo in stato di shock e paralisi. Eravamo alla ricerca di tutto ciò che non fosse umano, pur non allontanandoci dal reale. Non volevo rappresentare un mondo fantastico, volevo che fosse molto più oscuro. Marc aspirava ad avere degli zombie unici e diversi, così mi ha chiesto di tentare e sperimentare fino a rappresentare la novità", spiega.
La costumista Mayes Rubeo ha contribuito a dar vita a questa "novità ", curando l'aspetto peculiare di ogni zombie. "Volevamo mostrare il processo della trasformazione da uomo a zombie anche attraverso i costumi. Non tutti hanno lo stesso morso, non tutti sono feriti o traumatizzati nello stesso modo. Se si guardano attentamente gli zombie, si nota che ognuno ha un abito proprio, differenziato dall'invecchiamento, dalla condizione del vestito, e dalla quantità di sangue. Abbiamo voluto che ognuno mantenesse la propria individualità durante ogni fase dell'epidemia. Tutte queste sono idee del nostro regista Marc Forster, sempre al timone di questa operazione sugli zombie ", spiega la Rubeo.
Questa grande attenzione ai dettagli è spaventosamente evidente in alcune scene, in particolare durante un'arrampicata terrificante dove gli zombie cadevano gli uni sugli altri, per scalare un muro "inespugnabile". Forster usa spesso queste ampie riprese evitando volutamente la rapidità del fast cutting in fase di montaggio e l'instabilità delle immagini dello shaky frame. "Certi film si prestano meglio alle riprese dinamiche e lo stile editoriale. In questo film, abbiamo scelto di dar vita a delle immagini più stabili. Le riprese delle sequenze di migliaia di zombie che cercano di superare una parete, mentre degli elicotteri sparano a vista contro di loro, sono state eseguite in modo impeccabile, " conferma Ian Bryce.
Infatti, oltre all'impiego delle tradizionali gru, dei veri elicotteri hanno sparato sugli zombie, ovviamente senza utilizzare pallottole. "Molte scene con gli elicotteri le abbiamo girate a Malta", afferma Bryce. "A volte è bastato entrare in uno di questi per rendersi conto della portata del set."
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