Mimmo Calopresti
Scheda di Mimmo CaloprestiPersona conosciuta per Uno per Tutti (2015) (film), Passione Cinema (film), Gianni Versace – L’imperatore dei sogni (film), Il vangelo secondo Mattei (film), Mirafiori Lunapark (film), Aspromonte – La Terra degli Ultimi (film)
Conosciuto per
Biografia
Lontano da tutto ciò che è onirico e barocco, il cinema di Mimmo Calopresti è quanto di più si avvicina al cinema verità. Collaboratore dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio, nel 1985 vince il primo premio al Festival "Cinemagiovani" di Torino con il video A proposito di sbavature e, dopo aver realizzato diversi documentari e cortometraggi – fra cui Fratelli minori (1987), Ripresi (1987) e Alla Fiat era così (1990) – all'inizio degli anni Novanta comincia la sua collaborazione con la Rai, per la quale realizza Paolo ha un lavoro (1991) e Paco e Francesca (1992). Ma continua ugualmente la sua collaborazione con l'Archivio del Movimento Operaio firmando 1943 – La scelta e '43-'45 – Pace e libertà. Per vedere sul grande schermo il suo primo lungometraggio dobbiamo aspettare il 1995, quando Mimmo Calopresti firma La seconda volta, pellicola con una delle sue attrici feticcio, Valeria Bruni Tedeschi, con Marina Confalone e con Nanni Moretti. La sceneggiatura si aggiudica il Premio Solinas e la pellicola, che racconta dell'incontro fra una vittima delle Brigate Rosse e un ex componente del movimento terroristico, viene presentata a Cannes, nella Sezione Ufficiale. Da subito notato dalla critica per l'uso sapiente della dialettica e per la capacità di analizzare il passato prendendone atto con indulgenza e senza speculazioni, Calopresti nel 1998 approda nelle sale italiane con La parola amore esiste, sempre con Valeria Bruni Tedeschi e Marina Confalone nel cast, affiancate da Fabrizio Bentivoglio e Massimo Sonetti. La storia dell'incontro amoroso fra una ricca donna nevrotica e il silenzioso professore di violoncello, vince il Nastro d'Argento per il Miglior Soggetto Originale. Poi, nel 1999, firma il documentario per la tv Tutto era Fiat, seguito dal film Preferisco il rumore del mare (2000) e da un frammento di Un altro mondo è possibile, del 2001, anno in cui entra a far parte della giuria del Festival di Cannes, mentre l'anno successivo, si presta come attore per Francesca Comencini ne Le parole di mio padre (2002), tratto dal romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno. Anche ne La felicità non costa niente (2003), Mimmo Calopresti si riscopre attore, oltre che regista, accanto a Vincent Perez, Valeria Bruni Tedeschi, Francesca Neri e la scomparsa Laura Betti. Poi ricambia il favore all'attrice che è stata, per tanti anni, il suo asso nella manica e recita per Valeria Bruni Tedeschi nella sua opera prima come regista, È più facile per un cammello… (2003). Membro della giuria alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2004, nel 2006 firma il suo ultimo documentario Volevo solo vivere, che affronta il tema della Shoah. Ritorna nel 2007 con L'abbuffata, di cui cura il soggetto e la regia. Grande maestro del genere documentaristico, con un'attenzione alla cronaca italiana, Mimmo Calopresti ama raccontare le storie di quei personaggi decadenti, un po' carichi di rancore, con un'esistenza interessante e vera.