Michele Santoro
Scheda di Michele SantoroPersona conosciuta per C’è qualcuno (film), Robinu’ (film)
Conosciuto per
![Scheda C’è qualcuno locandina C’è qualcuno](/wp-content/themes/mvtl/images/nolocfilm.jpg)
![Scheda Robinu’ locandina Robinu’](https://www.movietele.it/wp-content/uploads/2023/05/163575-7c0-250x375.jpg)
Biografia
Nato a Salerno (2 luglio 1951), è giornalista professionista. In Rai è autore e conduttore di programmi di grande successo (da Samarcanda, a Il Rosso e il Nero e Tempo Reale, ad Annozero), realizza speciali e settimanali (Tre sette, Specialmente sul Tre), e coltiva una linea di ricerca e sperimentazione sul linguaggio del documentario (Viaggio in Russia e Viaggio in Cina, di cui è autore, sono richiesti dalle più importanti nastroteche del mondo; Sud è acquistato e trasmesso dalla televisione francese TF1). Nel 1996 lascia la Rai per Mediaset come direttore della testata Moby Dick e autore di Moby's che si propone di rinnovare il documentario italiano, vincendo il Premio Saint Vincent nel 1998. In questo periodo realizza anche il primo docudrama italiano (Il caso Soffiantini): continuerà a realizzarli negli anni a seguire, sollevando polemiche e dibattiti. Nel 2000, tornato in Rai da un anno, lancia Sciuscià, una serie di reportage d'autore, narrati con il linguaggio cinematografico e di grande impatto sul pubblico (tra quelli più di successo, "Tutti Ricchi", "Non c'è sushi per tutti", "Il falò"). Nel novembre 2001 comincia Sciuscià Edizione Straordinaria. Costretto a lasciare la Rai dall'editto bulgaro emanato dall'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, produce il reportage "La mafia è bianca", un film documentario su Totò Cuffaro e la sanità siciliana che rappresenta ancora oggi un grande successo editoriale. Il ritorno in Rai è nel marzo 2006 con Annozero. Continua a realizzare documentari importanti (tra cui "Corri bisonte corri", "Padania al verde", "O' Sistema"). Sulla scia degli eventi "Raiperunanotte" e "Tutti in piedi" nasce l'idea di Servizio pubblico, il primo programma tv in onda per una stagione intera seguendo il modello della multipiattaforma – televisioni locali e satellitari, radio, e streaming sul web – e con il contributo di oltre 100 mila spettatori che versano una sottoscrizione di 10 euro. Dopo un anno di ascolti record, Servizio pubblico approda a La7: l'ultima puntata andrà in onda il 18 giugno 2015. Negli anni di Servizio Pubblico continua la produzione di documentari e docu-fiction, come ad esempio "Giallo Vaticano", "Una vera bufala", "Cosa Vostra", "Sepolta viva" e "Quando la banda passò".