Jenny Beavan
Scheda di Jenny BeavanPersona conosciuta per Furiosa: A Mad Max Saga (film), Dolittle (film), La Signora Harris Va A Parigi (film), Ti presento Patrick (film), Crudelia (film)
Conosciuto per
Biografia
Il lavoro dettagliato ed accurato di JENNY BEAVAN è stato riconosciuto da una serie di nomination agli Oscar®, molte delle quali per le sue frequenti collaborazioni con i drammi in costume della Merchant Ivory. In tale veste, la Beavan ha avuto un ruolo tanto importante quanto gli attori, dato il compito di creare stili che fossero gradevoli alla vista, ed allo stesso tempo appropriati e evocativi per i personaggi che stava vestendo. Il suo lavoro è stato nominato per dieci volte all'Oscar®, vincendo la statuetta per Camera con vista (1985) e Mad Max: Fury Road (2015).
Dopo un'impressionante impegno lavorativo per il teatro e l'opera, con crediti tra cui Carmen del 1973, con Placido Domingo, la Beavan ha iniziato a creare abiti per Peggy Ashcroft per un film TV del 1979 della Merchant Ivory, The Hullabaloo Over Georgie and Bonnie's Pictures, e poi è approdata al grande schermo come assistente costumista di Judy Moorcroft nei film Gli europei. Nel 1984, la Beavan ha iniziato la sua collaborazione con il costumista James Bright, un'alleanza che ha portato a sei nomination agli Oscar®, tra cui una per il loro debutto, il dramma suffragista di Henry James I bostoniani, prodotto dalla Merchant Ivory. Due anni dopo, i costumisti hanno vinto un Oscar® per un altro film della Merchant Ivory basato su un'opera letteraria di E.M. Forster, Camera con vista. Qui la Beavan ha aggiunto valore alla bellissima produzione scenica di Firenze con autentici costumi vittoriani, più compressi per illustrare Charlotte Bartlett (Maggie Smith) e una silhouette più larga per lo spirito libero George Emerson (Julian Sands).
Nel 1987, il team di produzione della Merchant Ivory (compresi la Beavan e Bright) ha ripreso nuovamente Forster, questa volta affrontando la storia d'amore omosessuale al centro del suo presunto romanzo semi-autobiografico Maurice. Qui i costumi indicavano le nette differenze di classe tra il primo amore di Maurice, il politico Clive (Hugh Grant) e l'uomo che gli procurava la felicità, il guardacaccia Scudder (Rupert Graves). L'anno seguente, la Beavan si è unita a Bright per creare i costumi della star di Maurice James Wilby, in Un amore d'estate di Piers Haggard. Sempre quell'anno, la Beavan e Bright hanno lavorato alla grande avventura ambientata in India Sul filo dell'inganno, diretto da Nicholas Meyer e prodotto da Ismail Merchant. Nel 1990 la Beavan e Bright hanno cucito gli abiti in maniera realistica al film di Bob Rafelson, Le montagne della luna, e l'anno seguente sempre sulla scia dei film d'avventura, sono stati i costumisti di Zanna Bianca – un piccolo grande lupo. La Beavan è tornata a lavorare da sola nel 1991, e la vasta ricerca che ha intrapreso per Chopin amore mio ha decisamente elevato il film. L'utilizzo della Beavan di tessuti e modelli autentici del XIX° secolo, lo sviluppo di un guardaroba appropriatamente maschile per il romanziere non convenzionale George Sand (Judy Davis) e la sua perfetta ricreazione degli abiti di Chopin hanno contribuito ad una produzione storicamente solida.
Altri lavori nei drammi storici che l'hanno resa nota sono stati: il suggestivo dramma di epoca Vittoriana The Bridge del 1992, e Casa Howard sempre dello stesso anno, occasione in cui si è riunita a Bright ed alla Merchant Ivory. Nel 1993 la vestito gli adolescenti anglofili della Germania nazista di Swing Kids – giovani ribelli prima di ricominciare a lavorare con Bright e la Merchant Ivory, creando insieme alla scenografa Luciana Arrighi la giusta atmosfera di Quel che resta del giorno. Successivamente ha disegnato i costumi per la versione di Caroline Thompson del 1994 di Black Beauty. Nel 1995 ha lavorato di nuovo con Bright, disegnando costumi per Jefferson in Paris della Merchant Ivory, la storia d'amore del noto patriota americano e Presidente con la schiava Sally Hemmings, e del tempo passato all'estero, in una Francia che si batteva per la libertà. I loro costumi indicavano le differenze culturali tra gli americani dell'era coloniale e i francesi più decadenti.
Nello stesso anno, la Beavan ha creato i costumi di Ragione e Sentimento di Ang Lee, creando alcuni dei capi più memorabili e storicamente accurati per una famiglia meno abbiente di quelle che vengono generalmente rappresentate in tali film, e guadagnando l'ennesima nomination agli Oscar®. Insieme al regista Franco Zeffirelli, ha vestito Jane Eyre (1996) di Charlotte Bronte in abiti adeguatamente castigati e semplici, che si adattavano perfettamente alla cupa atmosfera del film. Il suo lavoro sul set di Philip Saville degli anni '70, Metroland (1997), è stato perfetto e non glamour, dimostrando che la sua abilità comprendeva il realismo spesso poco attraente e i costumi romantici di una volta. La leggenda di un amore – Cinderella del 1998 è stato un progetto particolarmente stimolante per la Beavan, che ha dovuto creare numerosi abiti diversi, complessi e lussureggianti per i protagonisti interpretati da Drew Barrymore, Anjelica Huston e Dougray Scott. I suoi abiti dell'era rinascimentale si sono ispirati a pittori tra cui l'onnipresente da Vinci, e il suo lavoro è stato un aspetto particolarmente importante del film, che evidenzia sia il realismo del periodo che la magia delle fiabe. Nello stesso anno si riunisce a Zeffirelli in Un tè con Mussolini, creando costumi per un ensemble di un film ambientato negli anni '30, con Maggie Smith, Joan Plowright, Lily Tomlin e Cher. Le creazioni della Beavan hanno contribuito ad amplificare e distinguere la varietà di personalità e lo status sociale in questa sfilza di donne. La Smith, sempre impeccabile, era vestita con indumenti adeguatamente inamidati, mentre il personaggio sessualmente ambiguo della Tomlin mostrava uno stile meno esigente e cucito su misura per l'uomo, e l'erede americana del personaggio di Cher era il ritratto perfetto della nuova ricchezza ostentata.
Nel 1999, la Beavan è tornata a lavorare con il regista Andy Tennant su un progetto di proporzioni epiche: Anna and the King. Lavorando a stretto contatto con la scenografa Arrighi, la Beavan ha creato un guardaroba per il cast del film ambientato in Thailandia, utilizzando tessuti tradizionali acquistati nella città tailandese di Chaing Mai, anche se le riprese sono state realizzate in Malesia. La grande scala della produzione ha dato alla costumista il compito di vestire non solo l'Anna di Jodie Foster in abiti pratici appropriatamente privi di ornamenti e il Re di Chow Yun Fat in elaborato abito reale, ma era anche responsabile dei costumi di migliaia di comparse. Il risultato è stato una produzione visivamente straordinaria che è valso alla Beavan la sua settima nomination all'Oscar®.
Il lavoro della Beavan su Gosford Park del 2001 le ha fatto guadagnare la sua ottava nomination all'Oscar®. Uno sguardo attento di Robert Altman sulla rigida struttura sociale della società britannica alla vigilia del crollo della stratificazione, Gosford Park presentava tutta la straordinaria attenzione ai dettagli per la quale il regista è noto, in particolare nei costumi. La Beavan non solo ha aiutato la produzione illustrando sia l'aspetto della sua ambientazione del 1932 sia la delineazione tra le classi con accuratezza scrupolosa, ma il suo lavoro ha aiutato Altman a realizzare una narrazione a più livelli, in cui il dettaglio nei suoi progetti offriva indizi contestuali sottili ma cruciali. Nello stesso anno, ha ottenuto il plauso per i suoi costumi teatrali per la Lindsay Duncan-Alan Rickman in Private Lives di Noel Coward, una produzione che si è trasferita a Broadway nel 2002. La Beavan ha continuato a lavorare sia per il teatro che per il cinema, curando i costumi di Alexander di Oliver Stone (2004); del mistery ambientato negli anni '40 Black Dahlia (2006); di Amazing Grace (2006) di Michael Apted; di Defiance – I giorni del coraggio di Edward Zwick (2008); del film d'azione Sherlock Holmes (2009); del dramma storico Il discorso del re (2010), e del film di George Miller Mad Max: Fury Road (2015), per il quale ha vinto il suo secondo Oscar®.