Franco Maresco
Scheda di Franco MarescoPersona conosciuta per Gli uomini di questa città io non li conosco (film), Belluscone. Una storia siciliana (film), Lo zio di Brooklyn (film), La mafia non e’ piu’ quella di una volta (film)
Conosciuto per
Biografia
Nato a Palermo nel 1958, giovanissimo comincia a lavorare come vignettista satirico e autore di trasmissioni radiofoniche. Nell'80 è uno degli organizzatori del cineclub Nuovo Brancaccio, attivo in una delle zone a più alta densità mafiosa della città (esperienza che ripeterà nel quartiere Bonagia nel 1999 col cinema Lubitsch). Nel 1986 incontra Daniele Ciprì con lui inizia un sodalizio che si concluderà nel 2007. Dopo le prime incursioni video apparse sull'emittente palermitana Tvm, nel 1989 creano Cinico Tv, uno dei programmi più rivoluzionari e dissacranti nella storia della televisione italiana, reso popolare dalla terza rete Rai diretta da Angelo Guglielmi. Negli anni '90 la coppia realizza, con Rean Mazzone a seguirne la produzione, due lungometraggi che, per la loro carica innovativa e la feroce visione del mondo, restano ancora oggi un'esperienza unica nel panorama del cinema contemporaneo italiano: Lo zio di Brooklyn (1995) e Totò che visse due volte (1998) che in Francia, è stato definito da Libération «L'un des meilleurs films de la décennie». Seguono l'esilarante Il ritorno di Cagliostro (2003) e il documentario Come inguaiammo il cinema italiano, la vera storia di Franco e Ciccio (2005), entrambi presentati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il loro stile è caratterizzato da un linguaggio rigoroso e personalissimo, con il quale i due cineasti rappresentano in maniera inconfondibile un'umanità emarginata e condannata all'estinzione. Esordiscono a teatro con lo spettacolo Palermo può attendere, prodotto dalla Biennale Teatro di Venezia nel 2001, dove gli attori in scena, tra cui il cuntista Mimmo Cuticchio e Luigi Maria Burruano, interagiscono con paesaggi e personaggi proiettati su tre grandi schermi. Nel 2005 presentano a Bologna Viva Palermo e Santa Rosalia, con immagini e musica improvvisata dal vivo da Salvatore Bonafede al pianoforte ed Enrico Rava alla tromba, mentre in scena è nuovamente Mimmo Cuticchio insieme, questa volta, all'attore e drammaturgo Franco Scaldati. Dopo l'ultima esperienza televisiva al fianco di Ciprì, con cui realizza tra il 2006 e il 2007 altri due programmi andati in onda su La7, I migliori nani della nostra vita e Ai confini della pietà, Maresco esordisce in solitaria nel 2010 con Io sono Tony Scott. Ovvero, come l'Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz, presentato alla 63. edizione del Festival Internazionale del cinema di Locarno e considerato dalla critica sia cinematografica che musicale uno dei documentari più belli dedicati al mondo del jazz, "probabilmente la più grande biografia di un musicista dai tempi del Giuseppe Verdi di Raffaello Matarazzo" (Roberto Turigliatto). Nel 2014 mette in scena, per il teatro Stabile Biondo di Palermo, "Lucio", uno dei testi più interessanti del teatro contemporaneo italiano, scritto dall'amico di una vita Franco Scaldati, recentemente scomparso. Nello stesso anno, dopo tre anni di lavorazione, porta a termine Belluscone. Una storia siciliana, premio speciale della giuria del concorso Orizzonti, premio miglior film Arca Giovani, menzione miglior film italiano del Sngci (che nel 2015 gli assegna anche il Nastro d'Argento per la docu-fiction), alla 71. Mostra internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia; premio David di Donatello miglior documentario 2015.