A View 2015 Dadi Einarsson, Supervisore VFX del film Everest
Dadi Einarsson illustra come sia possibile ricreare le grandi imprese dell'uomo grazie ai modelli 3D.
di Redazione / 21.10.2015
A VIEW Conference, giovedì 22 ottobre, Dadi Einarsson VFX Supervisor del film Everest ospite per illustrare come l'uomo riesca in grandissime imprese e come sia possibile ricrearle grazie a incredibili modelli 3D.
RVX ha costruito un modello di fotogrammetria dell'intera regione di Khumbu fino alla vetta dell'Everest. Questo modello è stato utilizzato in bassa risoluzione per il layout della pre e post visualizzazione, per assicurare che tutte le angolazioni fossero completamente accurate rispetto al vero Everest. Scala, geografia e direzioni sono tutte come sarebbero state girando là. Solo in un secondo momento e in alcuni casi specifici è stato realizzato un modello ad alta risoluzione su cui si è successivamente lavorato aggiungendo livelli ed effetti. Lo stesso vale per le riprese completamente in CG, fatte col modello ad alta risoluzione e poi sistemate fino allo shot conclusivo.
Tante le bufere di neve, spindrift, particolato atmosferico ghiacciato e aliti di ghiaccio presenti nel film, tutti effetti speciali curati anche da Dadi Einarsson.
Ispirato agli eventi riguardanti il tentativo di raggiungere la vetta della montagna più alta al mondo, Everest documenta il viaggio di due diverse spedizioni spinte oltre i loro limiti da una delle tempeste di neve più feroci mai viste dal genere umano. Con la loro tempra e il proprio coraggio messi a dura prova dagli elementi più impietosi del pianeta, gli scalatori dovranno superare ostacoli quasi invalicabili e la loro eterna ossessione diventerà una lotta all'ultimo respiro per la sopravvivenza.
Everest è stato girato in Nepal, alle pendici dell'Everest, sulle Alpi italiane (Val Senales, Trentino-Alto Adige), negli studi di Cinecittà a Roma e nei Pinewood Studios nel Regno Unito. Il film è interpretato anche da Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal.
Tutte le riprese cinematografiche rappresentano sempre una sfida, ma il lavoro su Everest ha sfiorato lo sfinimento, dato che il cast e la troupe si sono imbarcati in una produzione epica che è diventata essa stessa una spedizione a tutti gli effetti. Con le unità di ripresa piazzate in luoghi lontani come il Nepal, le Alpi italiane, gli studi di Cinecittà di Roma ed i Pinewood Studios nel Regno Unito, le sfide della realizzazione di questa avventura epica hanno oltrepassato le aspettative.
La maggior parte degli spettatori conoscono l'Everest attraverso i documentari, quindi è stato fondamentale per il regista Baltasar Kormákur rimanere legato al principio di 'cinéma vérité'. Il regista voleva che Everest fosse girato in maniera autentica in modo che il cast e la troupe, così come il pubblico, comprendessero l'immensità della montagna e fossero emotivamente coinvolti nelle storie di queste persone realmente esistite. A tal fine, non ha mai chiesto alla sua squadra di fare qualcosa che non aveva previsto, e tendeva a dirigere accanto alla telecamera – il più vicino possibile agli attori – invece di starsene seduto in una tenda di fronte ad un video.
Dadi Einarsson ha iniziato la sua carriera nel 1992 nel campo degli effetti visivi in Islanda e presso la casa di animazione OZ, pioniera del settore computer grafica ed effetti nel paese. Londra lo stava chiamando e nel 1997 Dadi ha risposto a quella chiamata, lavorando a The Mill e successivamente a Framestore, dove ha vinto un Emmy per il suo lavoro su Dinotopia, oltre che aver assunto un ruolo chiave in Harry Potter e la camera dei segreti.
Nel 2002 Dadi ha fatto la sua mossa successiva, questa volta verso New York per lavorare come capo dell'animazione presso il neonato Mill NY. È stato la guida del reparto VFX per molti spot pubblicitari, e ha contribuito a costruire il reparto per oltre 4 anni prima di riuscire a tornare a casa per dare vita alla sua giovane famiglia in Islanda. Da lì si è spostato su Londra per supervisionare La bussola d'oro, tornando a Framestore e ottenendo il primo Oscar per lo studio.
Nel 2008 Dadi e Framestore hanno formato Framestore Iceland, uno studio satellitare con sede a Reykjavik. Lì Dadi ha costruito una squadra in grado di creare VFX di livello mondiale, lavorando su sequenze di molti film, tra cui Australia, Sherlock Holmes, Salt e La Spia, così come su tutti gli effetti di Contraband.
Nel 2010 a Dadi è stato chiesto da Framestore di tornare a Londra per controllare l'animazione di Gravity di Alfonso Cuaron. Ancora una volta si è spostato dall'Islanda a Londra dove, lavorando a stretto contatto con Cuaron quotidianamente per sei mesi, ha guidato il team di previsualizzazione che ha portato il film dallo script ad essere pronto per le riprese con le camere del motion control.
Quattro anni e molti film dopo aver aperto a Reykjavik, Dadi ha acquisito lo studio ed è stato affiancato dall'acclamato regista e produttore Baltasar Kormákur. Hanno cambiato il nome in RVX (Reykjavik effetti visivi) e hanno lavorato subito su Cani sciolti per la Universal.