Rai per Venezia 76
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Venezia 76: Programma, Film e Ospiti di Venerdi 6 settembre 2019


A Venezia 76 il giorno di 'Waiting for the Barbarians' di Ciro Guerra, 'La Mafia non è più Quella di una Volta' di Franco Maresco, 'Tutto il Mio Folle Amore' di Gabriele Salvatores, 'State Funeral' di Sergei Loznitsa.

Tra i film in programma a Venezia 76, Venerdi 6 settembre 2019, in Concorso: Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra, con Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan, Greta Scacchi; La Mafia non è più Quella di una Volta di Franco Maresco, con Letizia Battaglia, Ciccio Mira. Fuori Concorso: The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi, con Claes Bang, Elizabeth Debicki, Mick Jagger, Donald Sutherland; Tutto il Mio Folle Amore di Gabriele Salvatores, con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno; State Funeral di Sergei Loznitsa.

WAITING FOR THE BARBARIANS –  [Venezia 76 Concorso] – Un magistrato, amministratore di un isolato avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome, aspetta con impazienza la tranquillità della pensione, fino all'arrivo del colonnello Joll. Incaricato di riferire sulle attività dei barbari e sulla sicurezza al confine, Joll conduce una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei barbari per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna barbara spingono il magistrato a una crisi di coscienza che lo porterà a compiere un atto di ribellione donchisciottesco. Regia di Ciro Guerra, con Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan, Greta Scacchi. (USA, 112')

LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA –  [Venezia 76 Concorso] -Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle "undici donne che hanno segnato il nostro tempo". Il regista sente il bisogno di affiancare a Letizia una figura proveniente dall'altra parte della barricata: Ciccio Mira, 'mitico' organizzatore di feste di piazza, già protagonista nel 2014 di Belluscone. Una storia siciliana. Nei pochi anni che separano i due film, Mira sembra cambiato. Forse cerca un riscatto, come uomo e come manager, al punto da organizzare un singolare evento allo Zen di Palermo: i neomelodici per Falcone e Borsellino. Eppure le sue parole tradiscono ancora una certa nostalgia per "la mafia di una volta". Intanto, assistendo alle celebrazioni dei martiri dell'antimafia, il disincanto di Maresco si confronta con la passione di Battaglia. Regia di Franco Maresco, con Letizia Battaglia, Ciccio Mira. (Italia; 107').

THE BURNT ORANGE HERESY – [Fuori Concorso] – Il mondo dell'arte e della malavita si scontrano in questo thriller neo-noir, elegante ed erotico. Nell'Italia dei giorni nostri, il carismatico critico d'arte James Figueras ha una relazione con la provocante e attraente americana Berenice Hollis. Mentre lui è il classico antieroe in fieri con un fascino che nasconde le sue ambizioni, lei è una figura innocente che viaggia attraverso l'Europa, libera di essere chiunque desideri. I due amanti raggiungono l'opulenta tenuta sul lago di Como di Joseph Cassidy, un potente collezionista d'arte. Il loro ospite risulta essere il mecenate di Jerome Debney, il solitario J.D. Salinger del mondo dell'arte, e fa una richiesta molto diretta a James: deve sottrarre a tutti i costi un capolavoro di Debney dallo studio del pittore. Trascorrendo del tempo con il leggendario artista, la coppia inizia a rendersi conto che, per quel che riguarda sia Debney che la loro missione, nulla è come sembra. Ma James è un uomo di profonde e celate ambizioni disposto a tutto pur di avanzare nella propria carriera: dall'incendio doloso al furto con scasso, fino all'omicidio. Regia di Giuseppe Capotondi, con Claes Bang, Elizabeth Debicki, Mick Jagger, Donald Sutherland (Regno Unito, Italia; 98').

TUTTO IL MIO FOLLE AMORE –  [Fuori Concorso] – Sono passati sedici anni dal giorno in cui Vincent è nato e non sono stati anni facili per nessuno. Né per Vincent, immerso in un mondo tutto suo, né per sua madre Elena e per il suo compagno Mario, che lo ha adottato. Willi, che voleva fare il cantante, senza orario e senza bandiera, è il padre naturale del ragazzo; una sera qualsiasi trova finalmente il coraggio di andare a conoscere quel figlio che non ha mai visto e scopre che non è come se lo immaginava. Non può sapere che quel piccolo gesto di responsabilità è solo l'inizio di una grande avventura, che porterà padre e figlio ad avvicinarsi, conoscersi e volersi bene, durante un viaggio in cui avranno modo di scoprirsi a vicenda, fuori dagli schemi, in maniera istintiva. E anche Elena e Mario, che si sono messi all'inseguimento del figlio, riusciranno a dirsi quello che, forse, non si erano mai detti. "Ora capisco cosa cercavi di dirmi e quanto soffrivi sapendo di avere ragione. […] Ma avrei potuto dirti, Vincent, che questo mondo non è adatto a uno così bello come te". (Don McLean, Vincent). Regia di Gabriele Salvatores, con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno. (Italia; 97').

STATE FUNERAL – [Fuori Concorso] – Filmati d'archivio unici, in gran parte inediti, mostrano il funerale di Josip Stalin, culmine del culto della personalità del dittatore. La notizia della morte di Stalin, il 5 marzo 1953, fu uno shock per l'intera Unione Sovietica. La cerimonia della sepoltura fu seguita da decine di migliaia di persone a lutto. Osserviamo ogni fase dello spettacolo del funerale, descritto dalla Pravda come "il Grande Addio", e possiamo accedere, come mai prima, all'esperienza spettacolare e assurda della vita e della morte nel regno di Stalin. Il film evidenzia che il culto della personalità di Stalin era una forma di illusione indotta dal terrore. Approfondisce la natura del regime e della sua eredità che ancora perseguita il mondo di oggi. Regia di Sergei Loznitsa. (Paesi Bassi, Lituania; 135').

ZUMIRIKI–  [Orizzonti] – È possibile esplorare lo stesso ricordo due volte? Il regista ha costruito una capanna sulle sponde isolate di un fiume, proprio di fronte all'isola della sua infanzia inghiottita dall'acqua in seguito alla costruzione di una diga. Lo scopo era ritornare in quel luogo, diventato invisibile. Solo gli alberi dell'isola dove aveva giocato si ergevano stoicamente in mezzo all'acqua, come gli alberi di una barca giocattolo rotta; l'aria era il solo spazio rimasto, l'ultima traccia di un passato ancora da conquistare. Il film è il diario di un naufrago che si aggira tra i ricordi: quattro mesi di un'esperienza stile Walden in un paradiso perduto con due galline, un piccolo orto e un orologio fermatosi per sempre alle 11.36 e 23 secondi. Regia di Oskar Alegria. (Spagna; 122').

FIEBRE AUSTRAL – [Orizzonti] – Amanda, una donna di 46 anni, cortese e sola, vive con il figlio sedicenne Daniel nelle montagne del Cile meridionale. Octavio, amico e coetaneo di Daniel, si ferisce in un incidente di caccia nel bosco. Amanda si occupa del suo percorso di guarigione e tra loro si sviluppa un legame intimo. Scoprono che il contatto con la ferita produce un piacere che crea dipendenza. Regia Thomas Woodroffe, con Francisca Gavilán, Nicolás Sobarzo, Roberto Villena, José Soza. (Cile; 20').

ARRIVI E PARTENZE DEL 6 SETTEMBRE. A presentare Waiting for the Barbarians arrivano gli attori Johnny Depp e Mark Rylance. A presentare La Mafia non è più Quella di una Volta arriva il regista Franco Maresco con Letizia Battaglia e Rean Mazzone. A presentare The Burnt Orange Heresy arrivano gli attori Mick Jagger ed Elizabeth Debicki. A presentare Tutto il Mio Folle Amore arrivano gli sceneggiatori Umberto Contarello e Sara Mosetti con i produttori Marco Cohen e Francesco Grisi. A presentare State Funeral arrivano i produttori Maria Choustova, Uljana Kim e Kenan Aliyev. A presentare Zumiriki arriva il regista Oskar Alegria. A presentare Fiebre Austral arriva il regista Thomas Woodroffe. A presentare The Key arriva il regista Celine Tricart. A presentare Sanctorum arriva il produttore Isaac D. Hernandez.

Waiting for the BarbariansVenezia 2019
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