Venezia 72, premiato La Prima Luce di Marra Miglior Film delle Giornate degli Autori

Il film La Prima Luce con protagonisti Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez è stato premiato col Premio Pasinetti Speciale come miglior Film delle Giornate degli Autori della 72. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film uscirà nelle sale il 24 settembre distribuito da BIM Distribuzione.

Il film è stato girato in buona parte a Bari e sostenuto dall'Apulia Film Commission. La gran parte del cast artistico e tecnico sono pugliesi così come i due protagonisti Riccardo Scamarcio e il piccolo Gianni Pezzolla. Un progetto che in termini di maestranze e strutture ha generato una rilevante ricaduta economica sul territorio.

Protagonisti del film sono Marco, giovane e cinico avvocato rampante, che vive a Bari con la compagna Martina e il loro piccolo Mateo di 8 anni. Martina, latino americana, si è trasferita in Italia dopo aver conosciuto Marco. La storia inizia quando il rapporto tra i due è ormai alla fine: Martina vuole tornare a vivere nel suo paese con Mateo ma questa scelta escluderebbe Marco e lui non glielo consente, troppo profondo è l'amore e il legame con suo figlio.

La Prima Luce racconta quanto può essere lacerante una separazione e come l'amore di un padre per suo figlio possa superare ogni confine.

"Un riconoscimento che rappresenta un successo non solo per la AFC ma per tutti i pugliesi del cinema" sottolinea Daniele Basilio, direttore dell'Apulia Film Commission. "La fiducia che la produzione e il regista hanno riposto nei nostri attori e nei nostri professionisti è stata ripagata da un lavoro pregiato e di qualità internazionale. La regione Puglia è ormai matura per mettere al centro della propria attrattività le competenze e i servizi consolidati in otto anni di attività."

"L'idea del film nasce dalla somma di tante cose: la mia costante osservazione della realtà, la voglia di raccontare le trasformazioni in atto nella società e questa storia sempre più urgente" racconta il regista. "La storia narra della vicenda dei figli contesi, bambini figli della globalizzazione: una storia di fatto universale, al di là dei due paesi scelti. Quando una storia d'amore finisce e ci sono i bambini di mezzo è sempre molto doloroso e difficile ricomporre l'esistenza delle persone coinvolte, ma quando a questo si aggiunge la distanza fisica, la complessità che nasce da mentalità e culture differenti , le complicazioni diventano imponenti. Sempre più frequentemente queste vicende si svolgono tra paesi diversi, le cui leggi differenti costituiscono un ulteriore motivo di problematicità e non è raro che in questi casi spesso si tende a tutelare il cittadino residente, più che salvaguardare l'interesse principale quello cioè del minore coinvolto."