Il noir metropolitanto diretto da Edoardo De Angelis, alla sua seconda opera dopo Mozzarella Stories.
Nel penultimo giorno della 71a Mostra del Cinema di Venezia viene presentato oggi, Venerdì 5 settembre, Fuori Concorso, il film Perez. di Edoardo De Angelis, con Luca Zingaretti, Marco D'Amore, Simona Tabasco, Giampaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo.
Demetrio Perez è un personaggio chandleriano, un avvocato d'ufficio, che vive nella mediocrità come "riparo dall'infelicità". Perez prende vita grazie a Luca Zingaretti e ha come rivale l'ambiguo Corvino, Marco d'Amore, innamorato di sua figlia Tea (l'esordiente Simona Tabasco). Quando il pericolo si insinua nella sua casa, per Perez tutto cambia. Per difendere sua figlia è pronto a qualunque cosa. Anche a farsi manipolare dal machiavellico Buglione detto "Centopercento", (interpretato da Massimiliano Gallo), con la strana complicità del suo unico amico, con cui litiga continuamente, Merolla (Gianpaolo Fabrizio), avvocato d'ufficio anche lui senza aspirazioni e speranze.
Ma arriva un momento della vita in cui è necessario mettere un punto. E andare accapo. Per Perez è arrivato ed è pronto a infrangere ogni regola. E ogni legge.
Sullo sfondo la Napoli inedita, metallica, del Centro Direzionale: un quartiere di grattacieli progettati da grandi architetti che oggi si rivela una promessa mancata di progresso e prosperità, proprio come Perez…
Alla vigilia della sua presentazione al Festival di Venezia in Selezione Ufficiale Fuori Concorso, PEREZ. ha già conquistato l'America. Il produttore Stefano Gallini Durante (italiano trapiantato a Los Angeles), con la sua americana Code 39 Films, ha richiesto i diritti remake USA del film ai produttori Pierpaolo Verga, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis e Luca Zingaretti (che ha creduto talmente nel progetto da voler partecipare anche produttivamente).
"Mi ha sempre affascinato la zona grigia in cui criminali e persone per bene si incontrano: è la zona non geografica più vasta dell'umanità", racconta il regista De Angelis. "I criminali, per come li ho conosciuti, si rivelano solo all'occorrenza. Spesso, sono insospettabili. Al tempo stesso, le persone per bene, così come le ho conosciute, sbandierano la loro purezza ma, se messe alle strette, spesso si sporgono nella zona grigia".
Sul suo film, il regista dice che Perez "non sbandiera la propria purezza, naviga a vista nelle acque grigie del tribunale, dove l'unica verità è la verità processuale. La verità assoluta, lì, non importa a nessuno. Il tribunale di Napoli e l'abitazione di Perez sono nel Centro direzionale, un quartiere che assomiglia al protagonista di questa storia: una promessa mancata di ricchezza e progresso. Ho voluto fotografarlo vuoto, freddo, come un'antitesi alla città. Ai piedi dei grattacieli imponenti di vetro e acciaio, ho schiacciato la figura di un avvocato d'ufficio, un uomo curvato dal peso della prepotenza e dell'insuccesso".
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