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Venezia 70: Ana Arabia di Amos Gitai

In Concorso a Venezia 70 'Ana Arabia' di Amos Gitai, il drammatico racconto di vita di una comunità di reietti, ebrei e arabi.

In gara oggi Martedì 3 Settembre 2013 a Venezia 70 Ana Arabia di Amos Gitaid, in cui racconta un momento nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi.

Girato in un unico piano sequenza in formato 1:25, Ana Arabia è un momento nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in un angolo dimenticato da tutti al confine fra Jaffa e Bat Yam, in Israele. Un giorno una giovane giornalista, Yael, li va a visitare e scopre una serie di personaggi lontanissimi dai soliti cliché della regione e sente di aver trovato una miniera d'oro di umanità.

Poiché al regista piace da molto tempo ricorrere al piano sequenza per legare frammenti, contraddizioni, per Ana Arabia dice di essersi "prefisso una meta molto più ambiziosa: girare l'intero film di 81 minuti in una sola sequenza". Il film è infatti girato 'tutto d'un fiato', senza stacchi. La ripresa continua e il suo ritmo avvolgono i frammenti di queste figure.

Il regista ci dice che il suo Ana Arabia "è anche una specie di affermazione politica con cui si commenta che i destini di ebrei e arabi di questa terra non saranno spezzati, non saranno separati. Sono intrecciati e dovranno trovare un modo pacifico di coesistere, non solo in continuo conflitto, ma vivendo ognuno la propria vita e nutrendosi e stimolandosi gli uni con gli altri".

Da una sceneggiatura scritta dal regista Gitai assieme con Marie-Jose Sanselme, Ana Arabia vede protagonisti anche Yuval Scharf, Yussuf Abu-Warda, Uri Gavriel.

Qui sotto potete vedere il trailer in lingua originale del film Ana Arabia, oggi in Concorso alla 70a Mostra del Cinema di Venezia.

Anche per questo film, la Fondazione Ente dello Spettacolo alla Mostra del Cinema di Venezia ha consegnato ieri il prestigioso Premio Robert Bresson al regista israeliano Amos Gitai, da sempre impegnato nella ricerca di dialogo in Medioriente. Questa la motivazione per l'assegnazione del premio:

"al regista che abbia dato una testimonianza, significativa per sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita".

Amos Gitai è regista, sceneggiatore e documentarista israeliano. Tra le opere più famose: Kippur, Giorno per giorno (Yom-Yom), Kadosh, Verso Oriente (Kedma), Terra promessa, Free Zone e Plus tard, tu comprendras.

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