

Venerdì Santo su Rai1: Via Crucis e speciali del 25 marzo 2016
Una serata interamente dedicata al Venerdì Santo, quella che Rai1 propone il 25 marzo 2016.
di Redazione / 25.03.2016
Una serata interamente dedicata al Venerdì Santo, quella che Rai1 propone il 25 marzo 2016.
Si comincia con uno speciale Porta a Porta, in onda alle 20.30, in cui Bruno Vespa andrà alla scoperta del mondo degli ultimi che vivono sui marciapiedi o nei centri di accoglienza della Caritas, dalla Stazione Termini a quella di Milano. Un viaggio fra gli emarginati e gli immigrati che si battono per sopravvivere e cercare nuove occasioni di vita.
A seguire, in diretta Mondovisione dal Colosseo di Roma, Papa Francesco presiede il tradizionale rito della Via Crucis, la quarta dall'inizio del suo pontificato, in onda alle 21.05, sempre su Rai1, a cura del Tg1 e di Rai Vaticano. Telecronaca affidata a Fabio Zavattaro. I testi delle meditazioni che accompagnano il percorso delle 14 stazioni sono stati preparati, per incarico del Santo Padre, dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. I lettori, come di consueto un uomo e una donna, saranno Orazio Coclite e Francesca Fialdini.
Via Crucis, via della Croce. E la Croce è il simbolo distintivo dei cristiani da sempre. Oggi più che mai torna ad essere simbolo di martirio e di sofferenza. Rai Vaticano, venerdì 25 marzo, alle 22.30, dopo la Via Crucis con Papa Francesco, propone uno speciale de "Il Giubileo di Francesco", a cura di Massimo Milone, che porta le telecamere, tra l'altro, ad Aleppo, in Siria, dove una guerra senza fine provoca morte e distruzione. "Ma dove le popolazioni cristiane – spiega il francescano Padre Firas Lutfi – non rinunciano alla loro testimonianza. Martiri del ventunesimo secolo i cristiani, qui, sono gli apostoli di oggi". Aleppo, nuova Sarajevo, da 5 anni è sotto assedio. Nel giorno di Pasqua, l'anno scorso, la chiesa di Padre Firas è andata semidistrutta. Lui, insieme a tanti volontari, l'ha ricostruita. E dal pozzo della parrocchia distribuisce acqua per tutti, cristiani e musulmani. "Misericordia significa per noi – ha detto il francescano a Rai Vaticano- cercare di provvedere ai bisogni di tutti senza farne una questione di appartenenza".
Ma la Croce è anche simbolo di riconciliazione. Dopo gli attentati di Parigi c'è chi, pur colpito, ha trovato la forza e la fede per perdonare. E si può perdonare chi ti ha ucciso un amico o la fidanzata durante un concerto in un venerdì sera? Come dover spiegare a tuo figlio che la baby-sitter, italiana, che tanto amava non verrà più perché è morta durante un attentato terroristico? Nonostante la laicità della nazione, mai come in questo periodo, in Francia, il concetto di perdono è molto dibattuto. E l'esercito pacifico di cattolici fa sentire la propria voce anche grazie alla tecnologia: app per smartphone sono state lanciate per pregare insieme o per avvicinarsi alla confessione, come spiega nel servizio Stefano Ziantoni. E Riconciliazione vuol dire anche fare e costruire la pace. È quello che fa, da decenni, la comunità di S. Egidio in Africa – ne parla nello speciale il Presidente Marco Impagliazzo – dove opera per porre fine a guerre armate e dove promuove programmi di prevenzione dell'AIDS e di registrazione anagrafica di minori.
La Croce è, poi, soprattutto simbolo di Resurrezione per chi sta al chiuso di una cella di clausura, ma è in sintonia con il mondo, grazie a Facebook e Whatsapp, come le dodici Clarisse napoletane delle "Trentatrè" . Nei vicoli dell'antica città dal 1585, qui si subisce "l'agguato del Signore" – come spiega suor Rosa Lupoli. E c'è chi, pur non credente, come lo scrittore Erri De Luca, non smette mai di interrogarsi e confrontarsi con quel Mistero. "Quando è sul palo del supplizio Gesù dice: perdona loro", e Lui? Lui ha già perdonato. Ma il perdono di Dio – dice lo scrittore nello speciale – interviene solo quando c'è la voce a chiederlo, e così attraverso quelle parole, quella richiesta di perdono, quel palo dell'infamia diventa un altare. Quella che era un'esposizione vergognosa viene trasformata in un trampolino di lancio della Resurrezione".
Chiude lo speciale, dopo un servizio sul significato della Croce nella storia dei Giubilei della Chiesa Cattolica, la grande Croce voluta dal Papa in Messico a Ciudad Juarez, al confine con gli Stati Uniti, laddove i messicani tentano di fuggire per sottrarsi alla miseria, alla violenza, alla corruzione, al narcotraffico. Cercando un approdo sicuro, la Croce e la preghiera del Papa, in quella frontiera, è una denuncia e un segno di speranza per tutte le frontiere del mondo. "Il Giubileo di Francesco", speciale Venerdì Santo, con i servizi di Nicola Vicenti e Costanza Miriano, la consulenza di Giuseppe Corigliano, la collaborazione di Filippo Di Giacomo, le musiche originali di Giovanni Scapecchi, edizione Pier Luigi Lodi, produttore esecutivo Milvia Licari, andrà anche in replica su Rai News 24 sabato 26 marzo all'1.00.
La serata prosegue alle 23.05 con il Concerto di Pasqua dal Duomo di Orvieto, a cura di RaiCultura e Rai1. Dopo il concerto nella Basilica di San Francesco ad Assisi, l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" si esibirà in un altro dei luoghi simboli dell'Umbria, tra le austere e mirabolanti mura di quel capolavoro di architettura gotica che è il Duomo di Orvieto. Questa volta sul podio, al cospetto degli affreschi del Beato Angelico e del Signorelli, ci sarà il compositore polacco Krzystof Penderecki che eseguirà l'Adagio per archi dalla Sinfonia n.3 dello stesso Penderecki e la Sinfonia n.9 in mi minore op. 95, "Dal Nuovo Mondo" di Antonin Dvorak, un omaggio all'America. L'Unicef Italia ha patrocinato l'evento.