Un marito a meta'
Un marito a meta'

La commedia francese Un marito a meta’ di Alexandra Leclère al cinema da fine agosto


Due donne rivali in amore troveranno un accordo insolito e si divideranno, tra difficoltà e colpi bassi, l'amore e le attenzioni di un uomo.

Cosa succede quando una moglie scopre che il proprio marito ha un'amante? Le conseguenze possono essere divertenti se la soluzione è originale come un inaspettato affidamento congiunto a settimane alterne. Questo è quello che accade a Jean, protagonista della commedia francese Un marito a meta' (Garde alternée) diretta da Alexandra Leclère che arriva nei cinema italiani con Officine UBU dal 30 agosto.

Jean (Didier Bourdon), professore di Lettere alla Sorbona di Parigi, è l'oggetto del desiderio, conteso in uno triangolo amoroso che si ritrova vittima di un diabolico piano ideato dalla moglie Sandrine (Valérie Bonneton) con la complicità della giovane amante Virginie (Isabelle Carré). Disposte a tutto pur di trattenerlo a sé, le due rivali in amore troveranno un accordo insolito e si divideranno, tra numerose difficoltà e colpi bassi, l'amore e le attenzioni di Jean.

Prendendo spunto dalla quotidianità e da un suo vissuto personale, la regista Alexandra Leclère, ha realizzato questa commedia in cui rovescia gli stereotipi sull'adulterio e sulla coppia.

Potrebbe essere considerato un film "feroce", ha dichiarato la regista, ma non vuole essere una critica: "Molte persone riscontrano molti vantaggi all'interno del matrimonio. Durante la mia vita ho vissuto la vita in coppia 3 volte per 7 anni e posso dire che fino a che tutto funziona come dovrebbe con il tuo compagno di vita, è una delle sensazioni più magnifiche che si possano provare."

Nel film è la moglie ufficiale, Sandrine, che propone all'amante la custodia congiunta del marito perché "era necessario che l'uomo accettasse, o almeno che non avesse possibilità di scelta. In caso contrario non ci sarebbe stato il film. La proposta quindi poteva venire solo da parte della moglie, la compagna 'legittima'. Più che una proposta al marito, quella di Sandrine può essere vista come un'ingiunzione, una diffida.  Sandrine propone con insistenza l'accordo all'amante, ma nei confronti del marito è una vera e propria imposizione della nuova situazione" ha dichiarato la Leclère.

Didier Bourdon aveva già avuto modo di lavorare sotto la direzione di Alexandra Leclère per il film Benvenuti… ma non troppo e nel copione Un marito a meta' l'attore ha detto di avere ritrovato i toni "piacevolmente corrosivi, provocatori e caratteristici" dello stile di  Alexandra: "I suoi copioni non sono mai ingessati e prevedibili. Il suo proposito è sempre quello di essere sincera. Mi è venuto spontaneo quindi chiederle se lei stessa aveva mai vissuto una situazione di questo tipo."

Bourdon descriverebbe il suo personaggio di Jean né un Brad Pitt, né un Michel Petrucciani: "E' un uomo del tutto normale, sinceramente innamorato della propria donna, ma intrappolato in una routine che lo conduce a rivolgere il suo sguardo verso un'altra donna che semplicemente mostra di provare del desiderio per lui. Nonostante i difetti di Jean – oppure grazie proprio a essi – credo che il pubblico vi si affezionerà e saprà apprezzarlo. Il titolo originale del film 'Garde alterneé' suggerisce molto bene la sua immaturità: sotto sotto è un bambino che non ha l'età per decidere per se stesso, allora accetta che la sua donna prenda una decisione al suo posto."

Un marito a meta' dal 30 agosto nei cinema italiani.

Foto, immagini, locandine Un marito a meta'
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