Twilight
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Quindici anni di Twilight: il film funziona ancora?


'Twilight', il film tratto dal romanzo omonimo di Stephenie Meyer, compie quindici anni: come è invecchiata la storia tra Edward e Bella?

Era il 2008 quando Twilight arrivò al cinema. Una data che sembra lontanissima non solo sul calendario, ma anche a livello di sviluppo sociale e culturale della nostra società. Si trattava del primo capitolo cinematografico dedicato alla storia d’amore tra il vampiro Edward Cullen (Robert Pattinson) e l’umana Bella Swan (Kristen Stewart) e la regia del lungometraggio era stata affidata a Catherine Hardwicke.

Twilight, un fenomeno di massa

Quando venne annunciato che sarebbe uscito un lungometraggio dedicato al primo capitolo della tetralogia letteraria di Stephenie Meyer, migliaia di spettatori sono impazziti in tutto il mondo. Nel 2005 la scrittrice Stephenie Meyer diede alle stampe il libro Twilight, che in dichiarazioni successive disse essere il risultato di un sogno che aveva fatto su una ragazza che si innamorava di un vampiro. Nell’arco del primo mese di pubblicazione il romanzo arrivò alla quinta posizione della classifica dei best-seller del New York Times e in un tempo altrettanto breve scalò questo risultato, posizionarsi al primo posto, dove rimase per molto tempo. Nel 2005 tutti gli adolescenti avevano almeno sentito parlare di Twilight e il numero di lettori (soprattutto, va detto, lettrici) continuava ad aumentare a dismisura. C’era qualcosa nella storia d’amore tra Edward e Bella che parlava direttamente ai lettori più giovani, quelli che stavano attraversando la stessa età dei protagonisti. In un’epoca dove non c’erano i social media, dove il booktok o il bookstragram non erano nemmeno delle utopie, Twilight costruì il proprio successo sul passaparola. Chiunque leggeva la storia – o, almeno, la maggior parte – ne rimaneva così irretito da prestare la propria copia a un amico e così via, in una catena sempre più larga e sempre di maggior successo. Nonostante le critiche al libro furono alquanto spietate – la scrittura elementare della Meyer, la mancanza di uno sviluppo adeguato dei personaggi così come la figura del vampiro resa quasi la parodia di se stesso furono le critiche più ricorrenti – Twilight continuò ad avere lettori sparsi in tutto il mondo, che costruirono una comunità che si fece più forte con l’uscita dei due libri successivi, New Moon ed Eclipse. Con questa premessa alle spalle non sorprese nessuno il fatto che il libro sarebbe diventato un film né l’entusiasmo con cui venne accolta la notizia. Twilight era un fenomeno di massa, una sorta di evento collettivo e il film seguì la stessa direzione.

Twilight (2008) trailer
Twilight (2008) trailer

Twilight dopo quindici anni: cosa ne pensiamo?

Quando Twilight ebbe il suo, diciamo così, momento di gloria, la narrazione (sia letteraria che cinematografica) dedicata al pubblico di giovani adulti aveva delle regole predefinite. Nel primo decennio degli anni Duemila, in questo senso, non sorprendeva vedere una storia in cui la protagonista era una cosiddetta Mary Sue, un personaggio praticamente perfetto, di cui tutti si innamoravano, che attendeva solo l’arrivo del suo principe azzurro per poter essere felice. Bella Swan rispondeva a queste “leggi”. Chiunque la conoscesse si innamorava di lei, nonostante lei non facesse nulla né per piacere né per attirare l’attenzione. Era solo la ragazza per cui tutti perdevano la testa. Inoltre, la ragazza viene descritta come goffa, sempre sul punto di inciampare, con difficoltà ad articolare le parole a causa della propria timidezza. Altre caratteristiche, queste, che ben si sposavano con il prototipo di quegli anni.

Allo stesso modo Edward rispondeva a canoni prestabiliti. Il bello e dannato di inizio anni Duemila era un personaggio affascinante ma burbero, silenzioso al punto da sfiorare il patologico, ma capace anche di grandi gesti romantici che arrivavano nei momenti che dovevano essere più inaspettati e che era l’unico degno di essere amato dalla protagonista. Un po’ La bella e la Bestia e un po’ un racconto adolescenziale di scoperta, Twilight si poneva a metà strada tra il fantasy e romance puro. Anzi, meglio, era forse uno dei primi casi del Romantasy, termine che si usa oggi per descrivere opere in cui le storie d’amore e il fantasy hanno lo stesso peso. Kristen Stewart e Robert Pattinson hanno fatto del loro meglio per restituire questi personaggi sul grande schermo e il loro lavoro è stato apprezzato moltissimo dai fan che li hanno eletti quasi a delle divinità scese in terra.

Twilight Breaking Dawn 2: clip braccio di ferrto tra Kellan e Bella
Twilight Breaking Dawn 2: clip braccio di ferrto tra Kellan e Bella

Ma a quindici anni di distanza e con una nuova coscienza sociale, il film di Twilight appare molto più “cringe” di quanto non sia di successo. E non è un caso che sui social spopolino video virali in cui viene presa in giro la storia tra i due personaggi o la recitazione di Kristen Stewart nei panni di una ragazza adolescente che sembra avere problemi logopedistici. Allo stesso modo Edward non viene più percepito come un eroe romantico dalla maggioranza, ma da un vero e proprio stalker che crea una relazione tossica e di co-dipendenza con la sua fidanzata, che non accetta che lei prenda le sue decisioni e che decide per entrambi sul momento di andare avanti o interrompere la storia d’amore. Anche la recitazione dei due attori è meccanica, strana, soprattutto quella della Steward, incastrata in una serie infinita di smorfie, al punto che rivederla oggi sembra suggerire quasi un’ambizione parodistica. Non è un caso, forse, che Robert Pattinson abbia preso un po’ le distanze dal ruolo di Edward, nonostante gli abbia aperto le porte di Hollywood e della notorietà. Si può dunque asserire con una certa tranquillità che il film non è invecchiato affatto bene e che non solo risulta figlio dei suoi anni, ma appare “vecchio” anche per quel momento storico e culturale.

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