Il report 'L'evoluzione del soggiorno di casa' di Sony rivela quanto il numero dei pollici conti nella scelta del televisore e spiega l'impatto dei servizi in streaming sul nostro modo di guardare la TV.
Con l'aumento dei servizi mobile, on-demand e streaming, le abitudini sono cambiate e la televisione in "prima serata" sta scomparendo. Da una ricerca condotta (su 6.000 consumatori europei condotta da One Poll nell'aprile del 2019, divisi in 1.000 per ciascun paese: Regno Unito, Francia, Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio) nell'ambito del report "L'evoluzione del soggiorno" di Sony è emerso che, mentre da un lato la TV in diretta sta perdendo terreno, dall'altro l'esperienza di sedersi di fronte alla TV mantiene una certa popolarità. Nonostante la TV venga guardata con una frequenza che non ha precedenti, con un tempo di visione medio a persona di oltre 15 ore a settimana, la fascia della "prima serata" è destinata a scomparire, in quanto solo il 6% delle persone guarda con regolarità un programma in diretta televisiva, preferendo invece lo streaming o la catch-up TV.
Oltre che per i videogiochi (l'85% degli intervistati italiani conferma di aver giocato da giovane e il 96% afferma che tutt'oggi i figli utilizzano il TV per i videogiochi), l'81% del campione preferisce guardare i propri programmi e film preferiti in streaming sulla propria TV anziché su altri dispositivi, dato che cresce nel caso specifico dell'Italia a 84%. Questo per il fatto offre una maggiore comodità (lo sostiene l'82% degli intervistati italiani), un livello di qualità video (55%) e audio (40%) superiore. In effetti, un terzo degli intervistati dichiara che il televisore è l'oggetto più importante del soggiorno.
Gli europei apprezzano la comodità di visione offerta dalla TV, come indicato dalle persone intervistate di Regno Unito, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Italia; ma è in Germania che la qualità di visione dei moderni impianti TV è maggiormente apprezzata.
Il report ha inoltre rilevato che gli spettatori ora preferiscono i contenuti in streaming alla TV "programmata". Le motivazioni addotte includono la flessibilità offerta dallo streaming, rispetto alle limitazioni imposte dalla programmazione in diretta (50%), nel caso specifico dell'Italia il 43%, la possibilità di trovare tempo per la visione dei programmi nonostante orari di lavoro più lunghi (32%) e di guardarli insieme ad amici e/o partner (31%).
Questa popolarità ha spinto i produttori di TV a concepire apparecchi in grado di adattarsi alle funzioni offerte, per integrare lo streaming, in primis l'app Netflix con anche accesso diretto dal telecomando tramite apposito pulsante.
Guardare la TV continua anche a essere un'esperienza condivisa, con il 48% delle persone sedute di fronte al televisore con la propria famiglia, ogni giorno.
Un ambito in cui la TV in diretta rimane essenziale in tutta Europa è lo sport, con almeno due terzi dei partecipanti che dichiarano di dover assistere all'evento in diretta. Ancora una volta, il dato cresce in Italia, con il 79% degli intervistati che preferiscono guardare le gare sportive live. La differenza rispetto a vent'anni fa è l'impatto che i social media hanno sulla visione dello sport, con gli italiani più propensi a commentare sui propri canali sociali durante le partite di calcio rispetto a tutti gli altri europei intervistati.
Secondo il report "L'evoluzione del soggiorno di casa", pubblicato insieme a un sondaggio condotto su 6.000 consumatori europei e a una serie di considerazioni elaborate da alcuni esperti del settore, i cambiamenti dell'arredamento e del comportamento delle famiglie e l'avanzata dei contenuti in streaming non hanno impedito al televisore di continuare a essere l'elemento centrale del soggiorno. Il report racconta l'evoluzione del soggiorno in funzione degli stili di vita moderni e del ruolo sempre centrale svolto dal televisore, anch'esso cambiato di pari passo con il soggiorno di casa. Lo studio evidenzia come i televisori di oggi completino l'area living delle nostre case, e indaga sul fenomeno moderno dei servizi di streaming e dei contenuti on-demand, oltre che sulla disponibilità di schermi sempre più grandi. Incentrato su diverse tematiche, quali l'avvento dello streaming nel soggiorno di casa e il continuo aumento delle dimensioni dei TV a dispetto della massiccia diffusione di dispositivi portatili più piccoli, il report offre un esame approfondito di come la tecnologia e la società abbiano plasmato lo sviluppo del soggiorno.
L'evoluzione del soggiorno di casa, dall'arredamento all'interazione familiare.
Il TV è diventato un elemento centrale e imprescindibile del soggiorno. Nel caso specifico dell'Italia, un terzo (33%) ritiene addirittura che il televisore sia l'oggetto più importante della stanza, secondo soltanto al divano da cui viene guardato. Una tendenza che non mostra segni di rallentamento: il 64% delle persone europee intervistate ha dichiarato, infatti, di guardare la televisione tanto quanto dieci anni fa, se non di più. A differenza di sessanta anni fa, quando le famiglie si stringevano attorno a schermi da 8", oggi i soggiorni si sono trasformati in sale cinematografiche grazie a televisori che arrivano a 75".
Dalla fruizione di serie e film in streaming, modalità flessibile e senza stress, alla visione categoricamente "live" degli eventi sportivi.
Nonostante la TV venga guardata con la frequenza più alta di sempre, con un tempo di visione media a persona di oltre 15 ore a settimana, la fascia della "prima serata" è destinata a scomparire in quanto solo il 6% delle persone guarda con regolarità un programma in diretta televisiva, preferendo invece lo streaming o la catch-up TV.
L'esperta in psicologia e commentatrice televisiva britannica Emma Kenny commenta così i risultati: "La televisione non è semplicemente un mezzo che permette di usufruire di una serie di contenuti. Rappresenta numerose e diverse variabili e raggiunge gli individui in modi assolutamente unici. Nonostante la società sia cambiata notevolmente dall'introduzione del primo televisore a oggi, molti dei nostri comportamenti sociali sono rimasti invariati. Siamo sempre degli esseri "sociali" che danno valore al tempo trascorso in famiglia e, considerata la vena nostalgica legata al "momento della TV" presente in tutta Europa, non mi sorprende che le famiglie continuino a guardare la TV insieme, come un'esperienza condivisa.
L'importanza dei pollici.
Nonostante l'aumento della popolarità di dispositivi portatili, i televisori sembrano andare in controtendenza, con dimensioni sempre più importanti. Secondo la ricerca condotta da Sony in Europa nell'ambito del report "L'evoluzione del soggiorno di casa", nel caso specifico dell'Italia quasi un quarto degli intervistati (il 24%) vorrebbe avere un dispositivo tra i 49 e i 55 pollici e, sempre nel nostro paese, il 29% vorrebbe un TV superiore ai 55 pollici. Quasi la metà (48%) delle persone vorrebbe un TV più grande di quello che ha, ma sono soprattutto gli uomini ad avere questo desiderio (il 10% in più rispetto alle donne). In realtà, possedere un televisore di grandi dimensioni è un bisogno rilevante, dal momento che una persona su dieci afferma di considerarlo tra i principali status symbol. più di smartphone e tablet (7%), abiti firmati (7%) o orologi costosi (6%). Dato che cresce al 13% – rispetto al 10% del campione europeo – nel caso specifico dell'Italia, dove si conta il maggior numero di persone che desiderano un TV migliore, con il 57% degli intervistati che vorrebbe un TV più grande.
Il salotto di casa si è trasformato in un cinema domestico, facendo sì che l'esperienza visiva sia oggi la migliore possibile. Molte persone non possono permettersi un abbonamento allo stadio per seguire la propria squadra del cuore, ma possono sentirsi come se fossero sugli spalti guardando la partita su uno schermo grande e di qualità.
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