Da domenica 3 febbraio su Rai1 Francesca Cavallin è la protagonista di Tutta la musica del cuore, la serie prodotta da Luca Barbareschi e diretta da la regia di Ambrogio Lo Giudice. 6 Serate previste in totale.
Da domenica 3 febbraio Francesca Cavallin è la protagonista di Tutta la musica del cuore, la serie prodotta da Luca Barbareschi per Casanova Multimedia e diretta da la regia di Ambrogio Lo Giudice, che viene trasmessa in prima serata su Rai 1, per sei prime serate in totale.
Un Conservatorio di musica è un luogo molto particolare. Principalmente si entra bambini e si esce adulti dopo aver imparato a suonare uno strumento, ma si impara qualcosa di molto più prezioso. Si impara che per costruire ci vuole tempo, che scoraggiarsi è inutile quanto inorgoglirsi, che riuscire è soprattutto una vittoria su se stessi, qualunque sia il traguardo raggiunto. La storia di Tutta la musica del cuore comincia proprio da qui, da un gruppo di persone, da una scuola e da un intero paese uniti dal destino in una battaglia per se stessi e per la vita. Una battaglia in cui la musica è forse l'ultima occasione che hanno per non far tacere per sempre l'altra musica, quella silenziosa che è in ognuno di noi e che si chiama speranza.
Tutta la musica del cuore è anche la storia di molte sfide: quella di portare la musica classica su Rai Uno, quella di raccontare la mafia non attraverso le sue azioni ma attraverso i suoi effetti, il peggiore di tutti, l'annientamento della possibilità di pensare, di sognare, di credere. E infine la sfida di ricordare ai giovani che l'avventura più bella, la soddisfazione più grande è ciò che si impara di sé nel percorso che si compie per raggiungere un obbiettivo, e non nell'obbiettivo stesso.
Angela Braschi, interpretata da Francesca Cavallin, è una giovane ispettrice del Ministero dell'Università e della Ricerca. Quando si muove lei la terra trema sotto i piedi di chiunque abbia "dimenticato" quali siano le regole di un comportamento onesto e ineccepibile in un settore delicato come quello dell'insegnamento. Angela non guarda in faccia nessuno e sotto i colpi della sua ironia, che nasconde una preparazione e un carattere ferrei, è caduta la testa di più di un Barone, di più di un "intoccabile".
Così, dopo l'ennesima missione portata a termine con successo, Angela sente di meritarsi, se non un elogio, almeno una pausa… E invece si ritrova di colpo quel nuovo incarico in un piccolo Conservatorio della Puglia, distante 600 chilometri da Roma, e intraprende quindi il viaggio verso un incarico che suona come un provvisorio esilio, utile per mettere a tacere le lamentele di chi trova i suoi metodi un po' troppo spicci e irrispettosi delle gerarchie. Un incarico che, tuttavia, per Angela si trasforma in un incubo: un Conservatorio di musica è proprio l'ultimo posto al mondo dove avrebbe voluto andare…
Perché nel passato di Angela c'è un segreto, una ferita. La musica è stata la sua vita, e poi è diventata la sua morte.
Il regista Ambrogio Lo Giudice racconta la sua passione per la musica, sin da quando partecipò allo Zecchino D'Oro, seguito dal Coro Dell'Antoniano:
"Ho masticato musica fin da bambino. Ho partecipato allo Zecchino D'Oro, poi il Coro Dell'Antoniano, la chitarra, fino all'onore di suonare in tour con Lucio Dalla e gli Stadio. Anche il passaggio alla macchina da presa è arrivato grazie alla musica, ho girato più o meno 160 videoclip con tutti gli artisti italiani e anche stranieri. Quindi, quando Eleonora Andreatta mi ha proposto di girare una serie ambientata in un conservatorio, mi sono sentito come un pesce che viene ributtato in mare. Ma ho subito anche pensato che di musica classica ne sapevo quanto un banale fruitore di musica, una conoscenza superficiale."
Lo Giudice continua poi raccontandoci la sua passione per la musica, anche di brani classici:
"Ho cominciato così a fare una full immersion di brani classici e ho scoperto di avere un feeling particolare con Tchaikovsky (tuttora per scriverlo correttamente controllo su internet), mi piaceva praticamente tutto, lo trovavo epico, passionale e, soprattutto popolare nel modo giusto, perfetto per un approccio con un pubblico che, magari, come me avesse una cultura classica medio-bassa. Così, con il musicista Paolo Vivaldi abbiamo messo insieme un repertorio su cui lavorare che raccoglieva alcune arie del maestro, senza tralasciare altri autori, Bach, Chopin, Beethoven, ecc.ecc."
Il regista di Tutta la musica del cuore ci parla poi dei protagonisti della nuova serie in sei puntate in onda su Rai1:
"Ma la vera sorpresa di questo lavoro è stata la scoperta dei giovani musicisti, tutti noi, compresi gli attori, Francesca Cavallin, Lucrezia Lante Della Rovere, Johannes Brandrup, la troupe, siamo rimasti affascinati dal talento di questi ragazzi e dalla loro energia. Dalla loro voglia di partecipare a questo progetto, dalla voglia di eseguire le loro performance in modo eccellente, in testa a tutti il giovane violinista Giordano Franchetti, un vero talento ormai lanciato a livello internazionale."
Infine, Ambrogio Lo Giudice ci racconta quello che vuole riuscire a trasmettere al pubblico di Rai1 attraverso la serie Tutta la musica del cuore:
"Oltre agli intrecci sentimentali, che si snodano per tutta la miniserie, quello che spero di essere riuscito a trasmettere è il desiderio di riuscire a fare in modo che in questo nostro Bel Paese il talento non vada sprecato, che le nuove generazioni debbano essere sostenute e che si riesca finalmente a stroncare il malaffare e a ripulire le istituzioni."
Appuntamento con Tutta la musica del cuore da domenica 3 febbraio 2013 in prima serata su Rai1. Seguiranno cinque prime serate, per un totale di sei appuntamenti.
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