The Lost Dinosaurs, il produttore Nick Hill parla del film

Gli esploratori di The Lost Dinosaurs scoprono qualcosa che va al di là delle loro stesse aspettative. Sono diretti verso la foresta congolese sulle tracce di Mokele Mbembe, ma in realtà tutto si complica quando l'elicottero va alla deriva a causa della collisione con uno stormo di creature volanti, che fa precipitare il velivolo nella giungla. Mentre cercano di farsi strada tra la fittissima vegetazione, gli esploratori capiscono di essere atterrati in una terra primordiale e che le creature che popolano la terra e il cielo sopra le loro teste provengono da un altro luogo e da un altro tempo. In altre parole, sono mostri preistorici. Quando un'orda di creature simili ad enormi pipistrelli li attacca, gli esploratori capiscono di essere davvero nei guai.

Con l'adrenalina sprigionata da questa incredibile avventura che non risparmia spargimento di sangue, il produttore Nick Hill racconta la soddisfazione per la verosimiglianza delle creature preistoriche, che "se non del tutto vere e accuratissime, si basano almeno su un buon fondamento scientifico". Nati dall'abilità della Jellyfish Pictures – vincitrice del BAFTA per i migliori effetti speciali e di recente impegnata anche per BBC One con Planet Dinosaur – i dinosauri del film sono o creature davvero esistite o ricostruite sulla base dei fossili ritrovati.

Bennett confessa: "L'evoluzione è un argomento che mi affascina molto. I dinosauri si sono estinti circa 65 milioni di anni fa. Se i dinosauri che vediamo nel film  non fossero scomparsi per davvero, chiaramente tutta la storia evolutiva sarebbe stata diversa." E cita come esempio "le creature più spaventose del film" – i pipistrelli giganti che attaccano i criptozoologi appena dopo lo schianto. "Quelle creature sono ispirate ai jeholotteri" dice Bennett. "Si tratta di un'incredibile scoperta, sulla quale i paleontologi stanno elaborando nuove teorie – teorie sul comportamento e le caratteristiche di questi animali." Secondo un'ipotesi controversa, i jeholotteri avevano caratteristiche simili ai vampiri perché, come dice Bennett, "i denti sono disposti in un modo particolare". "Quando ho letto quest'informazione, ho pensato 'Wow, non c'è niente di più spaventoso di un dinosauro che non solo attacca, ma è anche un vampiro".

Il produttore Nick Hill dichiara che dinanzi all'entusiasmo di poter a dar vita a qualsiasi creatura uscita dall'immaginazione del regista, Bennett voleva sempre e comunque basarsi sulle prove. "Dicevo a Sid 'Non importa, è un film. Chi se ne frega se non siamo proprio precisi?' Ma lui diceva 'No, no. È fondamentale'. Voleva che tutto fosse molto accurato anche in termini di ricerca. Era una cosa molto importante per lui. Quando me l'ha spiegato, me ne sono convinto anch'io."

Tutti i dinosauri che appaiono nel film The Lost Dinosaurs sono stati ricostruiti sulla base di resti fossili, ma non tutti sono cattivi, anzi. Il gruppo di esploratori, infatti, incontra un dinosauro particolarmente docile, che riveste un ruolo importante nel film. Il dinosauro, chiamato Crypto, è un lesotosauro. "Il motivo per cui ho scelto il lesotosauro è che prima di tutto i fossili di questo dinosauro sono stati ritrovati proprio in questa parte del pianeta", spiega Bennett. "Inoltre, secondo gli studi, questi dinosauri erano molto intelligenti, ed evolvendosi ancora la loro specie avrebbe potuto fare un salto in avanti. Volevo rappresentare un dinosauro con cui il pubblico potesse entrare in empatia."

"Sono come gli animali che vediamo oggi" dice il regista. "Alcuni animali sono più curiosi e felici di vivere a contatto con gli esseri umani, altri no. Non è impossibile immaginare che un dinosauro possa anche essere amichevole." E poi aggiunge sorridendo "Sì, è tanto buono, quanto feroci e terribili sono gli altri!".

Dopo Jurassic Park, il più emozionante film sui dinosauri è in arrivo nelle nostre sale: dal 18 luglio arriverà nelle sale The Lost Dinosaurs, diretto da Sid Bennett.