'The Killer' è il film di David Fincher che presenta uno strano primato che vede protagonista Michael Fassbender
Bisognerà attendere il 10 novembre per avere l’occasione di vedere su Netflix The Killer, il nuovo thriller firmato da David Fincher che è stato presentato in anteprima mondiale alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (qui trovate la nostra recensione). Tratto dall’omonima graphic novel francese firmata da Alexis Nolent, The Killer racconta la storia di un sicario e mercenario dalle abilità straordinarie che è costretto a nascondersi dopo che il suo ultimo colpo è andato per il verso sbagliato. Tuttavia il protagonista si rende conto ben presto che c’è qualcuno che si è messo sulle sue tracce e che, soprattutto, non si fermerà davanti a nulla. Il killer, dunque, si trasforma in una sorta di detective, che deve rimettere insieme i pezzi per risolvere un enigma prima che sia troppo tardi. Nei panni del protagonista c’è Michael Fassbender, che sembra la persona più adatta a portare sullo schermo questo mercenario freddo, che riesce persino a gestire la corsa dei suoi battiti cardiaci tanto è addestrato. E proprio l’attore di Shame e di X-Men: Le origini ad essere ora al centro di una curiosità.
A raccontare una particolarità del film – a cui vi invitiamo a prestare attenzione quando uscirà – è il direttore della fotografia Erik Messerschmidt, che aveva già collaborato con Fincher per Mindhunter e Mank, e che ha rilasciato un’intervista con Empire Magazine. In questa “conversazione”, il direttore della fotografia ha spiegato che Fincher è noto per fare molte riprese mentre gira un film, ma ha soprattutto voluto mettere l’accento su come Michael Fassbender non abbia mai battuto le palpebre quando la macchina da presa riprendeva il suo volto. A questo proposito l’uomo ha detto:
“Credo che tu debba essere uno impossibile con cui scendere a patti per essere bravo in questo genere di cose. devi essere completamente intransigente, fino al limite più assoluto oppure non farai mai niente di buono. E questo è spaventoso. Vedo questi maestri del loro mestiere che lottano per ogni centimetro.”
A questo punto Messerschmidt ha voluto definire Michael Fassbender come l’attore perfetto per poter lavorare con Fincher, anche per questa sua capacità di non battere mai le palpebre in telecamera. Lo stesso Fincher, su IGN, ne ha parlato dicendo:
“Gli occhi di Michael tradiscono molto. Può contenere molte cose contrastanti nella sua mente e i suoi occhi ti permettono di accedervi.”
Ecco allora spiegato forse perché il regista ha voluto che il suo protagonista non battesse mai gli occhi. Michael Fassbender doveva interpretare un uomo freddo e calcolatore e non avrebbe fatto buon gioco avere uno sguardo pieno di sentimenti e contrasti, che avrebbero potuto in qualche modo tradire quella che era la natura del protagonista di The Killer.
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