'Si può fare!' è il nome della retrospettiva dedicata all'horror classico dal 1920 al 1970; l'immagine di questa edizione del TFF omaggia Barbara Steele.
Il dottor Frankenstein esclamava "Si può fare!" leggendo gli appunti del nonno sulla possibilità scientifica di rianimare i morti, in Frankenstein Junior, l'omaggio di Mel Brooks agli horror degli anni '30. Si può ricostruire un uomo, rincorrere i vampiri, danzare con i fantasmi, come ha fatto il cinema fin dalle origini, unica macchina capace di mostrare quello che nemmeno gli specchi riflettono.
Alla 37ma edizione del Torino Film Festival, in programma dal 22 al 30 novembre 2019, viene proposta una retrospettiva dedicata all'horror classico dal 1920 al 1970, con una serie di 35 film che hanno dato corpo e volto alle nostre paure e che sono alla base di tutto l'horror successivo.
Dagli incubi aguzzi della Repubblica di Weimar evocati nel 1920 da Robert Wiene con Il gabinetto del dottor Caligari ai voraci non morti resuscitati da George Romero nel 1969 con La notte dei morti viventi, primo, dirompente capitolo del New Horror. In mezzo, le creature classiche materializzate dalla Universal (Dracula, Frankenstein, L'uomo Lupo, Il fantasma dell'Opera) e trent'anni dopo rese sensuali e sanguigne dalla Hammer Film; le tensioni sottili e i fantasmi, le donne pantera e i ladri di cadaveri evocati dalla RKO di Val Lewton con il lavoro di Tourneur, Wise e Robson; le allucinazioni macabre con cui Roger Corman traduce sullo schermo Edgar Allan Poe, le magnifiche streghe e vampire della via italiana al gotico di Mario Bava e Riccardo Freda, i bambini inquietanti di Henry James, gli scienziati pazzi, le donne senza volto, le case infestate, gli automi, i pupazzi parlanti e le bambole assassine, tutti i mister Hyde che ognuno di noi nasconde in sé.
Alla retrospettiva, curata dal direttore del TFF Emanuela Martini, è legata l'immagine ufficiale di questa 37.ma edizione del Torino Film Festival, che ritrae Barbara Steele, l'attrice britannica che ha materializzato la sensualità e il mistero di tutte le "Signore della Notte" nella fioritura gotica italiana anni '60. La foto è stata scattata sul set del film Amanti d'oltretomba, diretto da Mario Caiano (1965).
Barbara Steele sarà ospite del festival, riceverà il Gran Premio Torino 2019 e introdurrà la proiezione dei film dei quali è protagonista (tra gli altri, Il pozzo e il pendolodi Roger Corman, La maschera del demonio di Mario Bava e L'orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda).
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