TFF 2018, Film e Premi assegnati. Locandina dedicata a Rita Hayworth. Lucia Mascino madrina
A Rita Hayworth la locandina del TFF 36 per il centenario della nascita della diva del ventesimo secolo. Tra i titoli italiani: I nomi del signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi, Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius, Ragazzi di stadio, quarant'anni dopo di Daniele Segre; Tra i titoli internazionali: Colette di Wash Westmoreland, Can you ever forgive me? (Copia originale) di Marielle Heller, Mandy di Panos Cosmatos.
di Redazione / 02.12.2018
Il Torino Film Festival numero 36, in programma dal 23 novembre al 1 dicembre 2018, termina con l'annuncio dei premi assegnati, rimandando alla prossima edizione che si terrà dal 22 al 30 novembre 2019.
PREMI TFF36
La Giuria di Torino 36 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Jia Zhangke (Cina) e composta da Marta Donzelli (Italia), Miguel Gomes (Portogallo), Col Needham (UK), Andreas Prochaska (Austria) assegna i premi:
Miglior film (18.000 euro) a:
WILDLIFE di Paul Dano (USA)
Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (7.000 euro) a:
ATLAS di David Nawrath (Germania)
Menzione speciale della giuria a:
ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria)
Premio per la Miglior attrice a:
GRACE PASSÔ per il film Temporada di André Novais Oliveira (Brasile)
Premio per il Miglior attore ex-aequo a:
RAINER BOCK per il film Atlas di David Nawrath (Germania)
e
JAKOB CEDERGREN per il film Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller (Danimarca)
Premio per la Miglior sceneggiatura a:
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY scritto da Emil Nygaard Albertsen e Gustav Möller (Danimarca)
PREMIO DEL PUBBLICO (EX-AEQUO):
DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca)
NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia)
PREMIO INTERNAZIONALE.DOC
La Giuria di Internazionale.doc composta da Fabrizio Ferraro (Italia), Narimane Mari (Algeria), Pablo Sigg (Messico) assegna i seguenti premi:
Miglior documentario per Internazionale.doc (6.000 euro) a:
HOMO BOTANICUS di Guillermo Quintero (Colombia/Francia)
Con la seguente motivazione:
Per la necessaria posizione di ascolto nei confronti di un mondo considerato inferiore dalla civiltà capitalistica. Mentre vogliamo essere dei vegetali!
Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a:
UNAS PREGUNTAS di Kristina Konrad (Germania/Uruguay)
Con la seguente motivazione:
Attraverso i resti di una dolorosa vita pubblica pone un interrogativo sulla testimonianza, forse non possibile anche nell' interminabile flusso televisivo.
PREMI ITALIANA.DOC
La Giuria di Italiana.doc composta da Federica Di Giacomo (Italia), Annamaria Lodato (Italia), Anna Marziano (Italia) assegna i seguenti premi:
Miglior documentario per Italiana.doc (6.000 euro) a:
IN QUESTO MONDO di Anna Kauber (Italia) con la seguente motivazione: "Un film immersivo che rende le immagini corporee e ci contagia con i segni di un rapporto vivo e appassionato al mondo."
Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a:
IL PRIMO MOTO DELL'IMMOBILE di Sebastiano d'Ayala Valva (Francia/Italia) con la seguente motivazione: "Un film dall'equilibrio solido e curato che si fa ponte verso la ricerca sonora di un artista. Con la tenerezza di chi affronta la morte nella sua stessa famiglia."
MENZIONE SPECIALE della giuria Italiana.doc a:
IL GIGANTE PIDOCCHIO di Paolo Santangelo (Italia) con la seguente motivazione: "Un film che ci spinge oltre il film stesso con una messinscena grottesca e performativa che, seppur imperfetta, permette di accogliere lo slancio vitale e disperato del protagonista."
PREMI ITALIANA.CORTI
La Giuria di Italiana.corti composta da Daniele Catalli (Italia), Gabriele Di Munzio (Italia), Jukka Reverberi (Italia) assegna i seguenti premi:
Premio il Miglior cortometraggio (2.000 euro) a:
ULTIMA CASSA di Elettra Bisogno (Italia) con la seguente motivazione: "Per l'immediatezza con cui è riuscita a realizzare un lavoro in grado di restituire la materia viva di una realtà altra da sé divenuta dimensione interiore."
Premio Speciale della giuria ex-aequo a:
13 VOLTE FUOCO SU MIO PADRE di Francesco Ragazzi e COL TEMPO di Sara Dresti (Italia) con la seguente motivazione: "Due viaggi diversi nell'intimità famigliare, attraverso due modi di raccontare, sospesi tra passato e futuro."
PREMIO FIPRESCI
La Giuria del Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) composta da Toni Junyent (Spagna), Anna Maria Pasetti (Italia), Alena Sycheva (Russia) assegna il Premio per il Miglior film a: OIKTOS / PITY di Babis Makridis (Grecia)
PREMIO CIPPUTI
La Giuria, composta da, Francesco Tullio Altan (Italia) Cristina Trezzini(Italia),Laura Panini(Italia) assegna il Premio Cipputi 2018 – Miglior film sul mondo del lavoro a:
NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia) con la seguente motivazione: "La giuria del Premio Cipputi ha deciso di premiare Nos Batailles di Guillaume Senez. Un toccante dramma sociale che con grande umanità parla di lavoro e famiglia, di lotte sindacali e paternità. Il tutto in un contesto che suggerisce e ci ricorda che il lavoro, oggi come un tempo ha delle forti ripercussioni sulla famiglia e il nostro vivere quotidiano."
PREMIO TORINO FACTORY
La giuria composta da Sara D'Amario, Emanuela Piovano e Gianluca Arcopinto ha deciso all'unanimità di assegnare il Premio della Città di Torino – Smat, Torino Factory, di 2.500 euro a: TEMPO CRITICO di Gabriele Pappalardo, con la seguente motivazione: "Perché racconta con onestà, profonda partecipazione e con consapevolezza drammaturgica uno spaccato di vita, in tutte le sue sfaccettature: la condizione familiare e sociale, l'inventiva e l'intraprendenza, le aspettative per il futuro.". Menzione speciale a: SOLO GLI OCCHI PIANGONO di Emanuele Marini con la seguente motivazione: "Per aver saputo raccontare con poche frasi, ma soprattutto con immagini e silenzi l'intera vita della protagonista."
PREMI COLLATERALI
PREMIO SCUOLA HOLDEN – Storytelling & Performing Arts
La Giuria composta dagli allievi e dalle allieve del College di Cinema, assegna il premio Miglior sceneggiatura Torino 36 a: ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria) con la seguente motivazione: "Il film sa usare con delicata ironia tutte le sue linee temporali dentro una storia che alterna brillantezza e spontaneità. E lui, Gábor, è anche un bravo attore.". Secondo classificato: DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca, 2018).
PREMIO ACHILLE VALDATA
La Giuria, composta da Elena Brizzi, Danila Giancipoli, Elena Merlo, Gian Luca Pisacane, Vittorio Sabatini, Alessandro Sapelli, Maria Grazia Tassone, lettori di "Torino Sette", assegna il premio Miglior film di Torino 36 a: DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca) con la seguente motivazione: "Per una costruzione della suspense non convenzionale che inchioda lo spettatore tra due stanze e un corridoio."
PREMIO AVANTI
La Giuria del Premio AVANTI (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani), formata da Giulia Esposito, Alessandro Uccelli, Andrea Zanoli, assegna il PREMIO AVANTI per la Distribuzione delle opere prime premiate nella rete dei cineforum e cineclub al film: ROSSZ VERSEK/ BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria) con la seguente motivazione: "Ci dimostra come l'immaginario cinematografico possa ancora raccontare la complessità dell'animo umano e delle sue contraddizioni, seguendo con autoironia il filo rosso della memoria che si attorciglia in un presente irrisolto."
PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI
La giuria dell'ottava edizione del premio "Gli occhiali di Gandhi", composta da Loredana Arcidiacono, Giorga Bettuzzi, Dario Carlo Cambiano, Tosca Giorcelli, Nora Marcatto, Emanuele Negro, Pietro Saporiti, Stephan Wenninger, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi a: DOVE BISOGNA STARE di Daniele Gaglianone (Italia) con la seguente motivazione: "Perché indica come la presa di coscienza e l'impegno in prima persona siano fondamentali nel superamento dei conflitti. Perché ci insegna che accoglienza e altruismo diventano una esperienza di crescita per entrambe le parti. Per aver illuminato un universo femminile dove, con totale semplicità, si fa accoglienza oltre le ideologie."
MENZIONE SPECIALE a: DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca) con la seguente motivazione: "Per la delicatezza che il regista ha avuto nei confronti dello spettatore, evitandogli ogni ostensione della violenza fisica. Per la presa di coscienza e il gesto di coraggio del protagonista che riconoscendo le proprie colpe riesce a empatizzare con l'altro aggressore. Per avere usato il dialogo come unico strumento catartico nella risoluzione di un conflitto".
PREMIO INTERFEDI
La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, e composta da Carlotta Monge (Chiesa Valdese), David Sorani (Comunità Ebraica) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi) attribuisce la sesta edizione del "Premio Interfedi – Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità" al film NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia) con la seguente motivazione: "Tratta con delicatezza il percorso di un padre sindacalista che, costretto dall'abbandono della moglie ad assumersi responsabilità verso i figli, impara a rispettare le esigenze di coloro che gli sono vicino, non ponendosi più su un piano egoistico e rimanendo fedele ai propri valori, sullo sfondo della problematica realtà del mondo del lavoro odierno."
TFF 36 | I NUOVI FILM
A seguire alcuni dei titoli presentati alla 36a edizione del Torino Film Festival in programma dal 23 novembre al 1 dicembre.
I nomi del signor Sulcic diretto da Elisabetta Sgarbi con Lučka Počkaj, Elena Radonicich, Ivana Pantaleo, Gabriele Levada, Branko Završan, Roberto Herlitzka, Adalberto Maria Merli, Paolo Graziosi; con la partecipazione straordinaria di Claudio Magris e Giorgio Pressburger; presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Una ricercatrice dell'università di Ferrara va a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico. Da qui comincia una ricerca a più voci e volti, tra Italia e Slovenia, attraverso personaggi che, poco per volta, costruiscono i contorni della storia. Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Scritto con Eugenio Lio, musiche a cura di Franco Battiato Prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema e distribuito da Istituto Luce Cinecittà; uscita febbraio 2019.
Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius con Alessandro Gazale, Francesca Niedda, Antonio Angius, Gavino Ruda, Teresa Soro, Mario Olivieri, con la partecipazione di Anna Ferruzzo, viene presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Il film è la storia di Alessandro, cinquantenne rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk. Nella sua vita l'amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia d'ospedale, incontra Francesca, grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina, e il desiderio di fuggire da un mondo che non gli appartiene più. Nel torrido agosto di una Sardegna fatta di campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza, Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di un'ultima occasione. Bonifacio Angius – regista di Perfidia(2014) – dirige un racconto di personaggi che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il destino. Il film, prodotto da Ascent Film con Rai Cinema, uscirà al cinema il 29 Novembre distribuito da Ascent Film in collaborazione con Altrisguardi.
Ragazzi di stadio, quarant'anni dopo film documentario diretto da Daniele Segre viene presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Daniele Segre torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due film Il potere deve essere bianconero(1977) e Ragazzi di stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d'artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo – una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto – dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus. Il film è una produzione I Cammelli S.a.s. con Rai Cinema in associazione con 13 Productions e sarà distribuito in sala da I Cammelli S.a.s.
Colette diretto da Wash Westmoreland viene presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, e vanta un cast stellare dove spiccano Keira Knightley, Dominic West e Fiona Shaw. Keira Knightley veste i panni di una delle figure femminili più rivoluzionarie del '900. Dal matrimonio in giovane età alle relazioni extraconiugali con uomini e donne, passando per la scrittura, il teatro, il cinema, la moda, Colette provoca, scandalizza, e arriva a rivendicare la sua arte e il suo nome (i suoi libri erano pubblicati con il nome del marito Willy, interpretato da Dominic West). Dal regista di Still Alice, la storia dell'emancipazione di un'icona, in un'accurata ricostruzione della sfrontata Belle Époque. Il film uscirà in Italia il 6 Dicembre distribuito da Vision Distribution.
Can you ever forgive me? (Copia originale) diretto da Marielle Heller viene presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, ed è una commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel, con Melissa McCarthy e Richard E. Grant. Quando gli editori si orientano su libri sempre più semplici e corrivi, la scrittrice Lee Israel si trova senza lavoro. I suoi tanti volumi dedicati, tra gli altri, a Katharine Hepburn ed Estée Lauder, non la salvano dal tracollo economico. Passa allora a redditizie truffe letterarie: falsifica lettere di celebrità decedute. Falso e originale, copia e collezionismo, riproducibilità intellettuale più che tecnica. Il film sarà distribuito in Italia dal 28 febbraio 2019 da 20th Century Fox.
Mandy diretto da Panos Cosmatos con Nicolas Cage, Andrea Riseborough, Linus Roache, viene presentato in prima italiana nella sezione After Hours. La serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all'occulto: niente sarà più come prima. Dal regista di Beyond the Black Rainbow, un horror lisergico che si sviluppa sinuoso come un disco suonato al contrario. Ma è anche un indiavolato tour de force del protagonista: un Nicolas Cage splatter come mai visto prima. Uscirà in Italia nel 2019 distribuito da Leone Film Group.
Lucia Mascino la madrina del 36esimo Torino Film Festival
Lucia Mascino la madrina della 36ma edizione del Torino Film Festival, presente a Torino in occasione della serata di inaugurazione di venerdì 23 novembre per dare il via, insieme alla direttrice del festival Emanuela Martini, alla manifestazione.
"Quando lo scorso anno sono tornata due volte al Torino Film Festival per Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini e per Favola di Sebastiano Mauri e ho visto gli occhi di Kim Novak sul manifesto del Festival a cui il mio personaggio si era ispirato, ho pensato che mi volessero dire qualcosa, che mi indicassero un'improvvisa vicinanza, ma mai avrei immaginato che sarei stata chiamata ad essere madrina del Festival l'anno successivo. È una chiamata che mi onora e mi riempie di emozione." ha dichiarato l'attrice.
Lucia Mascino è attrice di teatro, cinema e televisione. Ha iniziato il suo percorso al Centro di Ricerca e Sperimentazione teatrale di Pontedera dove ha studiato con pedagoghi russi, francesi e polacchi. Al cinema è stata recentemente protagonista di Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini, prodotto da Fandango, per il quale è stata candidata ai Nastri d'argento 2018 e ai Globi d'oro come Miglior attrice protagonista, ha vinto il Premio Anna Magnani al Bifest di Bari e il Premio come Miglior attrice protagonista al Festival italiano di Mosca 2017. È coprotagonista insieme a Filippo Timi nel film tratto dall'omonimo spettacolo teatrale Favola con la regia di Sebastiano Mauri e prodotto da Palomar, che ha vinto il Premio Flaiano 2018. È nel cast della commedia La prima pietra di Rolando Ravello, prodotto da Fandango in uscita a dicembre 2018 e nell'opera prima Palloncini di Laura Chiossone, prodotta da Indiana in uscita nella primavera 2019. Nel 2016 è stata protagonista del film Fraulein, una fiaba d'inverno, esordio al cinema di Caterina Carone e prodotto da Tempesta Film. Ha collaborato, fra gli altri, con Nanni Moretti, Giuseppe Piccioni, Roberto Andò, Sabina Guzzanti, Stefano Tummolini, Alessandro Rossetto, Renato De Maria, Marco Segato, Marco Danieli, Stefano Pasetto, Susanna Nicchiarelli.
SEGMENTO TEMATICO "APOCALISSE" DELLA SEZIONE TFFDOC
Nella sezione TFFdoc il segmento dal titolo APOCALISSE.
Tutto pare essere apocalittico. Il pianeta è sull'orlo del collasso, la catastrofe politica incombe sui mondi primi, secondi e terzi. Maree nere e piogge radioattive: TFFdoc | Apocalisse vuole rispondere, per immagini e parole, a un mondo attonito in attesa del peggio. Così il post umano atomico dei documentari 4 Bâtiments, face à la mer e Machine To Machine, entrambi diretti da Philippe Rouy, lascia spazio alla sirena di Sirenomelia diretto da Emilija Skarnulyte che fluttua con la sua coda tra le rovine di una base NATO nel mare Artico. In Vive la baleine diretto da Chris Marker e Mario Ruspoli la caccia industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del pianeta; mentre in Atlantis, diretto da Ben Russell, gli uomini cercano disperatamente la propria liberazione utopica ispirandosi ad antiche leggende maltesi; Ombres Aquatiques, di Philippe Cote, mostra la natura con luci e ombre, come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere; l'Hydra Decapita fa una riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e mostra "Drexciya": una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati abbandonati in mare dagli schiavisti durante la traversata dell'Atlantico; In Dell'azione negatrice di Mauro Folci l'uomo è in preda alla volontà di potenza; in Der Wille Zur Macht di Pablo Sigg si mostra la radicale esistenza dei due fratelli Schweikhart, ultimi sopravvissuti di una colonia di "ariani puri" fondata alla fine del 19°secolo nella foresta amazzonica, in Paraguay: mangiano bacche, farfugliando lingue incomprensibili e leggono la Bibbia e La volontà di potenza di Friedrich Nietzsche; la ricerca di nuovi linguaggi capaci di sovvertire il presente è al centro di Il potere dei sentimenti di Alexander Kluge; ricerca che si riflette in Life = Cinematic Imperfections, presentato in prima mondiale al 36° Torino Film Festival, dove il regista siriano di origine armena Avo Kaprealian, compone un montaggio di immagini provenienti dal web, dal cinema, colte dalla sua camera per le strade di Beirut, dove ora vive rifugiato, per lasciare esplodere il caos del mondo.
4 BÂTIMENTS, FACE À LA MER di Philippe Rouy (Francia, 2012, DCP, 47')
MACHINE TO MACHINE di Philippe Rouy (Francia, 2013, DCP, 32')
Pochi mesi dopo la catastrofe nucleare di Fukushima (marzo 2011), la TEPCO – la società che gestiva la centrale – fa installare una webcam. Sotto lo sguardo trasparente della telecamera, che registra implacabile anche la data e l'ora, si muovono come astronauti perduti nel tempo e sospesi nell'aria radioattiva i tecnici nelle loro tute bianche. Per lasciare poi il campo a droni e robot, unici testimoni di una fantascienza inimmaginabile.
Philippe Rouy è un artista e regista francese e la sua trilogia su Fukushima (di cui fa parte anche Fovea Centralis del 2014) è stata programmata nei maggiori festival internazionali.
SIRENOMELIA di Emilija Skarnulyte (Lituania, 2017, DCP, 12')
La giovane artista lituana Emilija Skarnulyte che ha studiato a Brera e vive a Berlino, fluttua con la sua coda da sirena tra le rovine di una base NATO nel mar Artico mentre segnali cosmici e rumore bianco attraversano lo spazio.
DELL'AZIONE NEGATRICE di Mauro Folci (Italia, 2017, DCP, 8')
DER WILLE ZUR MACHT di Pablo Sigg (Messico, 2013, DCP, 61')
Una performance o forse un film dell'artista Mauro Folci. Un dialogo su Uomo e Natura e fine dell'Uomo e fine del Mondo sembra trasportarci direttamente in mezzo alla foresta amazzonica dove vivono isolati due uomini, ultimi sopravvissuti di una colonia di "ariani puri" fondata alla fine del diciannovesimo secolo in Paraguay da Bernhard Förster e dalla moglie Elisabeth Nietzsche. Più di cent'anni dopo, di quella colonia rimangono solo i due fratelli Schweikhart: si cibano dei frutti che cadono dagli alberi e leggono la Bibbia e La volontà di potenza.
LIFE = CINEMATIC IMPERFECTIONS di Avo Kaprealian (Libano/Armenia, 2018, DCP, 82')
Questo è un film sull'esistenza umana, sul teatro e sul cinema. Sul passato, il presente e il futuro, sul partire, sulla discontinuità e le cesure, sulla deformità, il vuoto e i buchi neri che si formano nello spirito. Questo è un film sulla cura e sulla ricerca dell'anima. Su dove molto tempo fa l'umanità possa aver perso la sua infanzia, perché anche l'umanità, come gli esseri umani, ha avuto un'infanzia. In prima mondiale al 36° TFF, il nuovo film di Avo Kaprealian il cui esordio al cinema, Houses Without Doors, dopo il debutto alla Berlinale, vinse il concorso internazionale documentari al TFF (2016).
DIE MACHT DER GEFÜHLE di Alexander Kluge (La forza dei sentimenti, Germania, 1983, video, 112')
La forza dei sentimenti è un collage di forme e aforismi, un'enigmatica esplosione di emozioni che culmina nel Rigoletto verdiano.
Pochi anni prima della caduta del Muro di Berlino, il maestro del cinema tedesco (La ragazza senza storia, Artisti sotto la tenda del circo: perplessi, Germania in autunno…) costruisce un film indecifrabile, che attraversa i generi cinematografici, raccontando un'Europa che già sta perdendo la direzione utopica del Dopoguerra e di un capitalismo capace di uccidere il sentimento per trasformalo in sentimentalismo.
VIVE LA BALEINE di Chris Marker e Mario Ruspoli (Francia, 1972, DCP, 17')
«Oggi gli uomini e le balene si trovano nello stesso schieramento. Ogni balena che muore ci trasmette come una profezia, l'immagine della nostra propria morte». «Balene, vi amo!». La caccia industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del pianeta: "ogni balena che muore ci trasmette, come una profezia, l'immagine della nostra propria morte" (Chris Marker).
ATLANTIS di Ben Russell (USA/Malta, 2014, DCP, 24')
Una canzone folk e un rito pagano, una marcia religiosa e un tempio riflesso. Il blu del mare ci avvolge, siamo felici, nonostante stiamo tutti per sprofondare lentamente. «We Utopians are happy / This will last forever». Ben Russel – vincitore due volte del concorso internazionale.doc al TFF con Let Each One Go Were He May (2010) e con A Spell to Ward Off the Darkeness (2013) co-diretto con Ben Rivers – si lascia ispirare dalle antiche storie maltesi per immaginare spazi utopici.
HYDRA DECAPITA di The Otolith Group (UK, 2010, DCP, 31')
Drexciya è una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati delle donne incinte che venivano buttate a mare dagli schiavisti durante la traversata dell'Atlantico.
Film che nasce dalla collaborazione tra il collettivo londinese The Otholit Group (Anjalika Sagar e Kodwo Eshun) i cui lavori attraversano video, cinema, filosofia e il duo techno di Detroit, Drexciya, la cui musica accompagna una riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e speranza di mondi nuovi.
LES OMBRES AQUATIQUES di Philippe Cote (Francia, 2016, DCP, 11')
Immersioni e pozzi di luce. C'è poesia nel ballo silenzioso dell'acqua e del suo popolo, mentre dall'altra parte del vetro, delle ombre osservano.
Philippe Cote è un cineasta francese, mancato prematuramente nel 2016, dalla radicale sensibilità che, lavorando sempre con pellicole super 8 e 16mm, e sempre artigianalmente ha saputo usare la luce (e l'ombra) come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere.
TFF 2018, locandina dedicata a Rita Hayworth
L'immagine del 36esimo Torino Film Festival è dedicata a Rita Hayworth, il cui centenario della nascita ricorre il prossimo 17 ottobre. L'immagine è tratta da "Non sei mai stata così bella", il suo secondo film interpretato insieme con Fred Astaire, diretto nel 1942 da William A. Seiter.
"Rita più che Gilda; la ballerina vitale e agilissima che danzò con Fred Astaire e con Gene Kelly, più che la sirena sinuosa e pericolosa, simbolo della dark lady nell'immaginario collettivo" dichiara Emanuela Martini, direttore artistico del Torino Film Festival "La ragazza che sapeva essere una commediante più che l'icona sexy la cui foto fu appiccicata sulla bomba sganciata sull'Atollo Bikini. Senza dimenticare Gilda, è soprattutto a questa Rita che il Torino Film Festival rende omaggio nell'anno del centenario della sua nascita".
PREMI MARIA ADRIANA PROLO ALLA CARRIERA 2018 A GIORGIO ARLORIO E PIETRO PEROTTI
In occasione del 36esimo Torino Film Festival, l'Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) ha annunciato il conferimento del Premio Maria Adriana Prolo Alla Carriera per l'edizione 2018 che è doppio perché va allo sceneggiatore Giorgio Arlorio e all'ex operaio, artista e filmaker Pietro Perotti. La cerimonia di consegna si tiene martedì 27 novembre, con laudatio del critico cinematografico Steve Della Casa per Giorgio Arlorio, dello storico Marco Revelli e del sindacalista Aboubakar Soumahoro per Pietro Perotti.
Il diciassettesimo Premio Maria Adriana Prolo si sdoppia per essere consegnato a due personalità del cinema che, ognuna a proprio modo, hanno collaborato a raccontare un luogo da sempre interdetto al grande schermo: la fabbrica. Intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, il premio è un riconoscimento assegnato a una personalità del mondo del cinema che si è particolarmente distinta nel panorama della cinematografia italiana. In passato, il premio è stato conferito ai registi Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Massimo Scaglione, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Lorenza Mazzetti, Costa-Gavras, David Grieco agli attori Roberto Herlitzka, Elio Pandolfi, Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo e al compositore Manuel De Sica.
Giorgio Arlorio, in particolare, lega il suo nome alla città di Torino, che lo ha visto nascere e che lo ha visto muovere i primi passi verso la carriera cinematografica, scrivendo racconti, pubblicando su diverse riviste sperimentali ed entrando in contatto con alcuni degli autori più importanti dell'epoca, come Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Dello scrittore Beppe Fenoglio, Arlorio alla fine degli anni '70 adatta per la televisione il romanzo La paga del sabato. Sempre a Torino si forma come aiuto regista e viene in contatto con due grandi nomi del cinema, fondamentali per la sua crescita professionale: Mario Soldati e Pietro Germi. Negli anni '50 si trasferisce definitivamente a Roma, dove comincia a lavorare come sceneggiatore. Il suo nome si lega ai più grandi maestri del cinema: Gillo Pontecorvo, Dino Risi, Mario Camerini, Mauro Bolognini, Mario Monicelli. Proprio con quest'ultimo lavora a I compagni dando un contributo al doppiaggio, la scrittura dei dialoghi e la ricostruzione della Torino di fine '800. Arlorio ha anche scritto film di genere che hanno riscosso grande successo come La patata bollente di Steno, L'arciere delle mille e una notte di Antonio Margheriti, Il mercenario di Sergio Corbucci e Zorro di Duccio Tessari. Il suo lavoro non è passato inosservato nemmeno in televisione, ambito in cui si è rivelato un vero sperimentatore: è stata sua, infatti, l'idea della prima candid-camera italiana, Specchio segreto, ed è stato lui uno dei primi autori di Chi l'ha visto? una delle trasmissioni Rai di maggior successo ancora oggi. Arlorio ha inoltre insegnato per vent'anni al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove ha contribuito a formare alcuni sceneggiatori italiani, come Francesco Bruni, Ivan Cotroneo, Michele Pellegrini, Francesca Manieri e Filippo Gravino.
Pietro Perotti è nato a Ghemme in provincia di Novara, il paese di Alessandro Antonelli, nel 1939; entra in Fiat il 9 luglio 1969, subito dopo gli scontri di Corso Traiano; ha partecipato a tutte le lotte operaie occupandosi da subito di comunicazione all'interno della fabbrica, realizzando adesivi, giornali murali, scritte e disegni nei bagni, pupazzi di cartapesta, poi gommapiuma, che hanno fatto diventare i cortei "teatro di strada". Con la sua cinepresa super8 ha documentato situazioni e lotte operaie a Mirafiori dal 1974 a oggi. Grazie a questo materiale inedito ha realizzato Senzachiederepermesso che dipinge un affresco di vita operaia in quella che è stata la più grande fabbrica metalmeccanica d'Europa. Dopo essersi licenziato dalla Fiat, il 25 Aprile 1985, continua a creare pupazzi e installazioni di gommapiuma per teatri, televisioni e artisti come Stefano Benni, Altan e per tutte le situazioni di lotta e opposizione.
In occasione della doppia consegna del Premio Maria Adriana Prolo la proiezione del documentario Senzachiederepermesso di Pietro Perotti e Pier Milanese (2014, 95'). "Fino a pochi anni fa – dichiarano gli autori – Torino è stata una città soprattutto operaia. C'era allora un clima di grande partecipazione e condivisione, le conquiste operaie erano dilagate contaminando ampi strati della società. Ma la storiografia ufficiale ricorda il decennio dal 1969 al 1980 solo per i fatti di terrorismo e la marcia dei capi, diventata poi 'la marcia dei quarantamila'. Oggi degli operai si parla sempre meno e soprattutto quando si tratta di togliere loro i diritti conquistati in anni di lotte e sacrifici. Con questo documentario vogliamo ricordare, con immagini di repertorio ma soprattutto inedite, il ruolo che la classe operaia, soprattutto alla Fiat, ha avuto in quegli anni. Sono stati anni di conquiste che hanno coinvolto milioni di lavoratori, ma anche di delusioni e sconfitte. Vogliamo dare visibilità, dignità e giustizia a quelle lotte, ai valori sempre attuali che esprimevano, e a tutti gli operai e operaie che ne sono stati protagonisti."
In occasione della consegna del Premio Maria Adriana Prolo, la rivista dell'AMNC Mondo Niovo 18-24 ft/s dedica al premiato un doppio numero monografico curato dalla direttrice Caterina Taricano e dal presidente dell'AMNC Vittorio Sclaverani, contenente testimonianze tra cui Fausto Bertinotti, Ivan Cotroneo, Matteo Garrone, David Grieco, Felice Laudadio, Citto Maselli, Emanuela Piovano, Stefano Rulli e Paolo Taviani su Arlorio e Altan, Piero Gilardi, Carlo Minoli, Giovanni Piperno e Gianni Usai su Perotti, oltre a un intervista inedita a Pietro Perotti e una testimonianza inedita su Torino di Giorgio Arlorio. La pubblicazione di Mondo Niovo è resa possibile grazie al sostegno della Regione Piemonte.
Il Premio Maria Adriana Prolo è un'iniziativa curata dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema nell'ambito del progetto Nuovo Cinema Piemonte 2018 sostenuto dalla Fondazione CRT.