I Bastardi di Pizzofalcone (stagione 2)
Scheda Stagione 2 di I Bastardi di PizzofalconeSI RICOMINCIA DA QUI…
Abbiamo lasciato i nostri Bastardi con un calice di vino, discretamente tristi e felici, sul terrazzo del commissariato di Pizzofalcone, mentre brindavano all'anno nuovo. E dal terrazzo ripartiamo. Con un nuovo brindisi che però avrà un esito imprevisto. Ma su questo, ovviamente, manteniamo il riserbo. Così come restiamo zitti e muti sul finale a sorpresa. Quello che possiamo dirvi è che il commissariato è ormai operativo a tutti gli effetti e nessuno, in questa nuova edizione, tenterà realmente di farlo chiudere. I Bastardi si sono rivelati una buona squadra e il successo paga. Più sul piano del lavoro che su quello privato. Perché nella vita privata, i nostri personaggi, chi più chi meno, restano 'anime inquiete'. Afflitte da uno spleen che è la faccia nostalgica dell'allegria che si consuma all'ombra del Vesuvio. Lojacono vivrà la sua storia d'amore con la Piras fra mille dubbi, equivoci, incomprensioni e ostacoli. Il primo dei quali si chiama Marinella: la figlia di Lojacono vive il delicato passaggio dalla prima adolescenza all'età adulta a fianco del padre. Si trasferisce a Napoli. E, più o meno consapevolmente, lavora contro la storia d'amore fra l'ispettore e la magistrata. A questa situazione si aggiunge la cronica insicurezza sentimentale della Piras e lo smisurato orgoglio di Lojacono. Senza contare che sull'ispettore, fin dalle prime puntate, grava un forte sospetto. Un sospetto terribile che sembra condurlo alla perdizione. Ma anche di questo non possiamo rivelare di più. Possiamo invece dire che fra gli ostacoli del cuore che minano la relazione Lojacono-Piras, spunta un nuovo personaggio: Buffardi. Magistrato dell'Antimafia sommamente mediatico. Uomo senza dubbio affascinante. Più per i suoi difetti (maschilista, narciso ed arrogante) che per le sue virtù (è bravissimo nel suo lavoro). Anche Alex e la Martone, in questa seconda serie, proseguono la loro storia d'amore. E anche per loro non è affatto semplice. Alex si è strappata alla famiglia, andando a vivere da sola. Ma l'ombra del padre grava su di lei, creandole mille insicurezze e problemi. Nella asimmetria dei loro vissuti e dei loro desideri, le due donne vivono tutta la fragilità del loro rapporto. La Martone, più grande e più consapevole, vorrebbe una relazione 'matrimoniale', mentre Alex vuole godersi la libertà appena conquistata. La gelosia della Martone induce Alex a degli eccessi che potrebbero metterla in pericolo. Da qui: gelosie, risentimenti, rotture dolorose e appassionate riconciliazioni. E poi c'è Aragona. Personaggio che cresce puntata dopo puntata, senza mai perdere il suo lato 'cialtrone'. Simpatico come sempre ma più 'maturo'. Lo si vede anche nella sua relazione con Irina, la bella cameriera dell'Hotel dove l'agente scelto continua ad alloggiare a spese del padre. E Pisanelli? Finalmente si prende cura della sua malattia, ma anche dal letto di un ospedale non smette di cercare il killer dei suicidi. Questa volta arriverà alla verità, la scoperta però non riuscirà a renderlo felice. E poi c'è Ottavia. Sempre esperta di Internet, ma in questa nuova serie qualche volta lascia il computer per seguire le indagini sul campo. A questo scarto professionale ne segue un altro sul versante privato. Da tanto non sentiva il suo cuore battere così forte. Vive una dolcissima storia d'amore, ma di nascosto, senza abbandonare (e come potrebbe) figlio e marito. Fino a che sarà costretta a una scelta. Cosa sceglierà? Per saperlo bisogna aspettare. E siamo a Francesco Romano, assistente capo. Uno dei personaggi più tormentati, dove le luci e le ombre si confondono e si sovrappongono. Lo abbiamo lasciato separato dalla moglie e prossimo al divorzio. Lo ritroviamo più o meno nella stessa situazione ma con una grossissima novità: una neonata in pericolo di vita che ritrova una mattina nel cassonetto davanti al commissariato. Lui la porta in ospedale e, da quel momento, vive per lei. Vorrebbe adottarla, ma per farlo dovrebbe rimettersi con la sua ex moglie. Lui vorrebbe ma lei è molto incerta. Troppo incerta. E poi c'è la dottoressa Susi che ha avuto in cura la bambina e, di fatto, l'ha salvata. E' una persona speciale e ha degli occhi dolcissimi. Ancora una parola sui casi di puntata. Senza averlo programmato, ci siamo ritrovati con dei gialli che hanno un filo comune molto forte: indagano il disagio della famiglia e il rapporto fra genitori e figli. Un tema vecchio come il mondo e, al tempo stesso, di strettissima attualità.
Elenco Episodi
Cuccioli
CuccioliPrima Visione Assoluta: lunedì 1 Ottobre 2018
Prima Visione Italia: lunedì 1 Ottobre 2018
Logline: L'assistente capo Francesco Romano, andando al lavoro, trova una neonata abbandonata accanto a un cassonetto della spazzatura. È sospesa fra la vita e la morte. Chi è stato ad abbandonarla? Partono le indagini. La bimba lentamente si riprende. Nel frattempo, in un appartamento signorile, viene scoperto il cadavere di una ragazza dell'Est. Sola. È chiaramente […]
Pane
PanePrima Visione Assoluta: lunedì 15 Ottobre 2018
Prima Visione Italia: lunedì 15 Ottobre 2018
Logline: Pasquale Granato, proprietario di una storica panetteria di Napoli, dove ancora si il pane fa col lievito madre, è stato ucciso a colpi di pistola. Sulla scena del delitto arrivano per primi i Bastardi. Immediatamente dopo, irrompono gli uomini dell'Antimafia, compreso il famoso e potente procuratore: Diego Buffardi. L'antimafia vuole avocare il caso a sé: […]
Gioielli
GioielliLogline: All'interno di una gioielleria, ai piedi della cassaforte, aperta e svuotata, giace privo di vita il corpo di Carlo Ficucello, il proprietario del negozio. Gli hanno sparato da distanza ravvicinata. Poco distante dal cadavere c'è una pistola. Ma non è quella che ha sparato. È scarica e apparteneva al gioielliere. Da qui prende il via […]
Tango
TangoLogline: Il cadavere di Roberta De Angelis giace a terra in mezzo alla pista da ballo. La donna è supina, capelli sciolti e sul petto una macchia scura di sangue: uno fermacapelli d'argento ha come elsa due ballerini di tango. Se ne sta piantato all'altezza del cuore. Accanto a lei, riversi sul pavimento, dei tulipani gialli […]
Souvenir
SouvenirLogline: La vittima è un uomo privo di documenti e cellulare. Viene ritrovato in un cantiere della metropolitana. È stato aggredito e percosso. È in coma e viene trasportato all'ospedale senza che nessuno sia riuscito a parlargli. I Bastardi riescono faticosamente a risalire alla sua identità: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella […]
Tradimenti
TradimentiLogline: Nell'ultimo episodio di questa seconda serie siamo alle prese con il caso di una ragazzina che sembra vittima di abusi da parte del padre. Una verità terribile celata fra le righe del tema che Martina ha svolto in classe. In gioco ci sono sentimenti inaspettati, pensieri indicibili e il senso angoscioso della minaccia e del […]
NOTE DI REGIA
Quando mi è stato proposto di girare la seconda stagione de I Bastardi di Pizzofalcone confesso che ho esitato non poco: dopo il grande successo della prima stagione ero consapevole sarebbe stata una scommessa ad alto rischio. Però i fattori allettanti erano molteplici, e poi le scommesse mi sono sempre piaciute. Innanzitutto sono un lettore dei romanzi di Maurizio de Giovanni e ne ho sempre apprezzato la fantasia e le dinamiche narrative. Sono storicamente innamorato di Napoli. C'era l'opportunità di lavorare con un cast eccezionale. E c'era l'occasione di esplorare un cast di puntata composto prevalentemente da attori napoletani. Era l'occasione per debuttare nella serialità televisiva. Mi fermo ma potrei continuare. Accettai. Posso affermare con sincerità che è stata una delle mie esperienze professionali più stimolanti. Tutti i punti di forza elencati erano corretti. Ma non avrei mai immaginato che avrebbero superato la fantasia. Come punto di partenza imprescindibile ho stabilito il rispetto della narrativa di Maurizio de Giovanni. Raccontare una Napoli lontana da una serie di stereotipi sulla napoletanità è stato il vademecum per tuffarmi in questa lunga e impegnativa avventura. Avevo la voglia di far respirare allo spettatore una città che sta vivendo un momento di grande rinascita culturale. Napoli è un'esperienza che tutti dovrebbero vivere. La sua storica multiculturalità la rende una perla di umanità che ho cercato in tutti i modi di esaltare. Le sue location, i volti, la musicalità sono stati un irrinunciabile fil rouge per raccontare i Bastardi. Sia il cast di serie che quello di puntata mi hanno regalato momenti indimenticabili. Ma anche la combinazione di collaboratori tecnici sia romani che napoletani è stata un'esperienza artistica e umana tra le più belle che possano capitare a un regista. Non ultimo il fantastico gioco di squadra che si è stabilito tra set, produzione e Rai che mi ha consentito di arrivare fino al risultato finale senza ritardi e contrasti nonostante il grande sacrificio sia fisico che artistico. E' questa per me l'occasione per ringraziare tutti per la meravigliosa e indimenticabile esperienza. Ora la parola al pubblico. Alessandro D'Alatri
NOTE DI SCENEGGIATURA "Tradire per fedeltà".
Il linguaggio della letteratura e quello del cinema hanno forme ed esigenze diverse. Una diversità che aumenta nel caso del passaggio da un nucleo di romanzi a una serie tv. Quando poi i romanzi hanno una forte impronta d'autore e un carattere proprio, la traduzione da un linguaggio all'altro si fa più difficile. È quello che ho pensato dopo aver letto i romanzi di Maurizio de Giovanni. Il secondo passo era guardare la prima serie, e qui voglio fare un applauso a tutti quelli che a vario titolo vi hanno partecipato. Sistemato il passato restava da capire come costruire il futuro. La prima serie aveva catturato i "bastardi" di de Giovanni dando loro un volto (un cast davvero felice!) e trovando un modo di racconto che restituiva, almeno in parte, l'anima dei romanzi. Quindi bisognava ricominciare da lì. Ma per farlo nel modo migliore la strada era quella di lasciarsi liberi di "tradire" la struttura, cambiare le scalette del racconto cercando di esaltare ancora di più lo "spirito bastardo" dei nostri eroi e della città che li ospita. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una bussola. La bussola è Maurizio de Giovanni. Diciamola così: senza di lui i Bastardi non esisterebbero né fra le pagine di un libro, né sullo schermo. Questo lo davo per scontato fin dal primo momento e fin dal primo momento mi chiedevo (non senza un filo di apprensione) come sarà lavorare con de Giovanni? La prova che fosse un bravo scrittore erano i suoi libri, ma la prova che fosse un essere umano frequentabile chi me la dava? Per prima cosa sono andato a cercarlo su Google. Non cercavo le sue dichiarazioni, né i commenti. Cercavo la sua faccia. Una foto che mi facesse immaginare qualcosa. L'ho trovata senza fatica: viso aperto. Poi ho sentito la sua voce. Incredibile: sembrava Pino Daniele. Un buon biglietto da visita. Ora che lo conosco posso dire due, tre cose che so di lui: ha un pessimo carattere, un gran talento ed è più stakanovista di Stachanov (il suo peggior difetto). Nel condividere questa avventura ci siamo impegnati, azzuffati e divertiti. Ma quello che più conta, e non era affatto scontato, siamo diventati amici. Spero che questa seconda serie rinnovi il successo della prima. Autore, sceneggiatori, attori, tecnici e regista sono sicuramente all'altezza. Io speriamo che me la cavo. Dido Castelli (head-writer)
CAST TECNICO
Prodotto da: Clemart Srl
Realizzato da: Massimo Martino
Produttori Rai: Giusi Buondonno, Francesca Loiero
Soggetto di serie: Silvia Napolitano, Francesca Panzarella, Maurizio de Giovanni
Adattamento del soggetto di serie: Dido Castelli Maurizio de Giovanni
Soggetti di puntata: Dido Castelli, Maurizio de Giovanni
Sceneggiatura: Dido Castelli, Francesca Panzarella, Silvia Napolitano, Salvatore de Mola, Maurizio de Giovanni
Head Writer: Dido Castelli
dai romanzi della serie de "I Bastardi di Pizzofalcone" di Maurizio de Giovanni editi da Einaudi Stile Libero
Produttore artistico: Gabriella Buontempo
Story editor e supervisore alla produzione: Andrea Ozza
Organizzatore: Giorgio Innocenti
Direttore della Fotografia: Marco Pieroni
Regia: Alessandro D'Alatri
Aiuto regista: Dora dalla Chiesa
Costumi: Alessandra Torella
Scenografia: Antonio Farina
Montaggio: Emiliano Bellardini
Fonico: Giuseppe Angelelli