Streaming, nuovi dati preoccupanti: la pirateria torna a crescere
Dopo tanto tempo la pirateria è tornata più forte che mai, proprio quando i prezzi delle piattaforme streaming sono aumentati.
di Marianna Somma / 02.10.2023
Forse sarà solo una coincidenza, ma proprio quando i prezzi degli abbonamenti alle piattaforme streaming sono aumentati è tornata la pirateria più inarrestabile che mai. C’è anche da considerare il forte malcontento degli utenti che non solo si sono visti aumentare i prezzi degli abbonamenti, dopo tanti anni di fidelizzazione, ma anche annunciare lo stop agli account condivisi. Questo mix esplosivo di novità ha causato un aumento incontrollato dei contenuti illegali. L’allarme, con tanto di dati e analisi, è stato lanciato dall’EUIPO, l’ente incaricato dall’UE di occuparsi della questione contraffazione e copyright.
Dopo un trend in costante crescita di anno in anno dal 2017 alla fine del 2021, nel 2022 si è registrato un boom di accesso a contenuti piratati illegali. Mentre è in aumento la pirateria per quanto riguarda film e serie TV, è diminuita invece quella relativa alla musica.
Le possibili cause dell’aumento della pirateria
Gli esperti stanno indagando per cercare di capire le possibili cause di questa improvvisa crescita della pirateria. Si è ipotizzato che il motivo sia l’aumento dei prezzi degli abbonamenti di streaming. Secondo gli studiosi, c’è un tetto massimo di prezzo considerato dall’utente medio oltre il quale quest’ultimo è spinto a preferire lo streaming illegale a quello legale ma da lui ritenuto troppo costoso.
Le più importanti piattaforme on demand hanno attuato una serie di cambiamenti drastici che hanno generato un abbandono improvviso delle persone fedeli e un aumento di contenuti illegali scaricati. Amazon Prime Video e Netflix, per esempio, hanno aumentato di punto in bianco, e senza preavviso, i costi mensili per usufruire del loro servizio. Al contempo, hanno deciso di bloccare la condivisione degli account e il primo ha introdotto la pubblicità (una delle cose più odiate in assoluto dai telespettatori).
Queste novità, percepite dai consumatori come eccessive e ingiuste, hanno provocato un’ondata di insoddisfazione generale e il ritorno alla vecchia abitudine meno costosa della pirateria. I colossi streaming, ovviamente, non avevano affatto previsto questo evento. Staremo a vedere cosa si inventeranno per non perdere gli abbonati.
Italia patria del “pezzotto”? La scioccante scoperta
Se vi state immaginando che l’Italia sia ai primi posti per quanto riguarda questa abitudine, dovrete ricredervi. Infatti, secondo i dati riportati dall’EUIPO, al primo posto nella lista dei paesi che ricorrono alla pirateria e allo streaming illegale sarebbero Estonia e Lituania. Al contrario, sugli italiani è stato riportato che si tratta di persone virtuose. Invece, sul podio troviamo i tedeschi.
La situazione streaming illegale sarà costantemente monitorata dall’ente predisposto dall’UE per capire come arginare il fenomeno e far nuovamente calare questa mania, tornando ai dati del periodo precedente alla pandemia.