Stephen Amell
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Stephen Amell deluso dallo sciopero degli attori


Stephen Amell ha parlato dello sciopero degli attori, ma poi è stato costretto a un post per chiarire il suo pensiero.

Stephen Amell è conosciuto soprattutto per il ruolo che ha ricoperto per anni nella serie targata CW ArrowOra, però, l’attore ha attirato l’attenzione di pubblico e media a causa di alcune dichiarazioni riguardo l’attuale sciopero degli attori che sta avendo luogo negli Stati Uniti e che ha, di fatto, bloccato il cinema.
Apparso recentemente alla convention Galaxycon, a Raleigh, come riporta Coming Soon.net, il volto più noto dell’Arrowverse ha avuto modo di parlare dello sciopero stesso, spiegando che lui non era tra quel 98% del sindacato che ha votato sì per scendere in sciopero contro l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (che ormai tutti conoscono dietro l’acronimo di AMPTP).

Anche se è fermamente convinto della sensatezza delle richieste del suo stesso sindacato, Stephen Amell non supporta apertamente lo sciopero SAG-AFTRA perché in esso non vede altro che una “tattica di negoziazione riduttiva”. Nello specifico l’attore ha spiegato:

Supporto il mio sindacato, davvero. E sto dalla loro parte. Quello che non supporto è lo scioperare. Mi dispiace, ma non lo faccio. Penso che sia solo una tattica di negoziazione riduttiva. Trovo tutto estremamente frustrante.”

Il lungo post su Instagram

Stephen Amell
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Naturalmente, queste affermazioni hanno fatto cadere sulla testa di Stephen Amell non poche polemiche, che hanno spinto l’attore a creare un post sul suo account ufficiale di Instagram in cui ha cercato di chiarificare la sua posizione. Il post, su sfondo bianco, è un invito a leggere la didascalia per comprendere meglio le cose dette durante il weekend della convention. Nella lunga didascalia si legge:

Comprensibilmente ci sono state tantissime reazioni ai commenti che ho fatto questo fine settimana sul nostro sciopero. Per essere certo che non ci siano ulteriori incomprensioni riguardo il mio pensiero e le mie intenzioni ho deciso di fornire ciò che ho effettivamente detto e voglio dare chiarezza e contesto per assicurare che i miei sentimenti non vengano involontariamente interpretati male. Sappiamo tutti che delle dichiarazioni possono essere estrapolate dal contesto e ho troppo rispetto per i miei colleghi membri del sindacato per non chiarire quello che è stato riportato.

Quello che ho effettivamente detto:
1. “Supporto il mio sindacato. Davvero. E sto dalla loro parte.”
Questo non richiede chissà quale chiarimento. Il mio supporto è incondizionato e sto al loro fianco.

Quello che ho effettivamente detto:
2. “Non supporto lo scioperare. No.”
Quello che questo significa, se contestualizzato: capisco fondamentalmente perché siamo qui. Il mio uso improvvisato della parola ‘supporto’ è chiaramente contraddittorio coi miei sentimenti e la mia enfatica dichiarazione che sto dalla parte del sindacato. Certo che non mi piace scioperare. Non piace a nessuno. Ma dobbiamo fare quello che dobbiamo fare.

Quello che ho detto:
3.”Penso che sia una tattica di negoziazione riduttiva e trovo l’intera faccenda incredibilmente frustrante”.
Nel pieno contesto: sono un attore e stavo parlando in modo estemporaneo da più di un’ora. Ho tirato fuori tutto, ma certamente non penso che queste problematiche siano semplici. La nostra leadership ha un lavoro molto complicato da fare e io sono grato per tutto quello che stanno facendo. A dispetto di alcuni terribili lavori di recitazione che ho fatto all’inizio vi assicuro che non sono un robot. Da una prospettiva intellettuale, io capisco perché stiamo scioperando, ma questo non significa che non sia emotivamente frustrante su tanti livelli coinvolti.

Poi Stephen Amell ha concluso il suo post (che si è protratto nei commenti) asserendo:

Comunque, almeno per il futuro prossimo, io scelgo di stare dalla parte del mio sindacato. Quando mi vedrete a qualche picchettaggio per favore non gettatemi contro qualche frutto duro.

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