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Stanotte al Museo Egizio con Alberto Angela su Rai1

Alberto Angela accompagna gli spettatori all'interno del Museo Egizio di Torino, il più importante fuori l'Egitto, di notte, quando le sale sono sgombre da turisti e da curiosi.

In attesa dell'imminente riapertura dei musei italiani dopo il lockdown causato dal Covid-19, Rai1 ripropone mercoledì 13 maggio, in prima serata alle ore 21.25, una serata speciale in cui Alberto Angela guida gli spettatori all'interno del Museo Egizio di Torino, il più importante fuori l'Egitto. Una replica che vuole essere, per la Rai, "un invito a tornare a rivedere i tesori custoditi nei nostri musei".

Il conduttore guida gli spettatori tra statue di sfingi e faraoni, in una ricca tomba e all'interno di un tempio nubiano ricostruito pezzo per pezzo nel museo.

Con il direttore del Museo Christian Greco e un gruppo di ricercatori, al lavoro anche di notte in un laboratorio che ricorda quelli della polizia scientifica, si ha modo di osservare particolari inconsueti della vita quotidiana degli Egizi come le parrucche, le vesti pieghettate, i sandali infradito, il trucco per il viso e per gli occhi, e soprattutto gioielli e amuleti.

Quando si pensa all'Egitto vengono in mente le mummie, e a Torino ce ne sono di particolari, come quelle di tre sorelle di cui si conoscono anche i nomi e quella di un ignoto, con i tratti del volto dipinti che lo fa assomigliare a un tragico pupazzo.

In questo viaggio, Alberto Angela viene affiancato dall'attore Alessio Boni e da personaggi quali: il navigatore Giovanni Soldini, per parlare delle imbarcazioni degli Egizi; il matematico Piergiorgio Odifreddi, per raccontare la nascita della matematica e della geometria; la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci, per descrivere le singolarità dell'abbigliamento; la storica Eva Cantarella, per parlare di amore e sesso nell'antico Egitto; Riccardo Muti, per mostrare le suggestioni che l'antico Egitto ha esercitato su Giuseppe Verdi alle prese con la composizione di "Aida". Inoltre, le parole del compianto Umberto Veronesi per illustrare il tentativo degli Egizi di conservare la vita dopo la morte, fino all'eternità.

A fare da sottofondo musicale, le note di Giuseppe Verdi dall'Aida, rielaborate per un quintetto di giovani musicisti.

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