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Special Report 301: Italia fuori dalla Watch List per la prima volta


Italia fuori dalla lista Special 301 in cui viene analizzato ogni anno lo stato della tutela della Proprietà Intellettuale nel mondo.

Di seguito un importante comunicato giunto da MPA in merito all'uscita dell'Italia dalla lista Special 301 dell'ufficio per il commercio USA (Office of the United States Trade Representative), il rapporto redatto annualmente nel quale viene analizzato lo stato della tutela della Proprietà Intellettuale nel mondo.

L'ufficio del rappresentante per il commercio degli Stati Uniti (United States Trade Representative, USTR) ha riconosciuto oggi i progressi compiuti dall'Italia nella protezione dei film, delle opere  televisive e della proprietà intellettuale in generale, rimuovendo l'Italia dalla lista Special 301, che include i partner commerciali degli Stati Uniti in cui la proprietà intellettuale è seriamente a rischio.

"Il rapporto annuale Special 301 è per noi un'opportunità di esaminare le sfide che il diritto d'autore e le imprese legate alla proprietà intellettuale affrontano in tutto il mondo, ma anche di dare un riconoscimento a quei Paesi, come l'Italia, che hanno fatto uno sforzo autentico per proteggere e sostenere i lavoratori del comparto creativo", afferma Dodd.
"MPAA rende tributo alla leadership italiana nello sviluppare un sistema online per prevenire rapidamente le violazioni più gravi. L'AGCOM ha affrontato la sfida di bilanciare la protezione di utenti e creatori di contenuti, un lavoro a cui va il nostro plauso."

Attraverso la specifica documentazione dei rischi legati alla proprietà intellettuale ed alle barriere di accesso al mercato in tutto il mondo, il rapporto Special 301 è uno strumento vitale per le imprese statunitensi ed internazionali. "MPAA ringrazia il rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Mike Froman, ed il suo team per la loro continua e puntuale attenzione a questi temi", continua Dodd.

La prima edizione del Rapporto Special 301 è datata 1989: in questi 25 anni il documento è andato ovviamente evolvendosi insieme alla tecnologie digitali ed ai mutamenti sociali del pianeta.

Attualmente comprende 3 categorie: i Paesi prioritari ("priority foreign country"), la watch list prioritaria ("priority watch list") e la watch list. La prima categoria comprende i Paesi che, se ritenuti colpevoli di violazione di accordi commerciali, sono passibili di sanzioni commerciali. La watch list prioritaria comprende le nazioni che vengono giudicate gravemente deficitarie quanto alla protezione del diritto d'autore. La watch list di terzo livello comprende infine i Paesi in cui sono stati riscontrati dei problemi perduranti e sistemici relativi alla tutela del diritto d'autore. 


FAPAV Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali accoglie con piacere la notizia che l'Italia è uscita ufficialmente dalla "Watch List" dello Special Report 301, il rapporto redatto annualmente dall'Ufficio del Commercio USA (Office of the United States Trade Representative) nel quale viene analizzato lo stato della tutela della Proprietà Intellettuale nel mondo.

Questa la dichiarazione di Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV:

"Dopo tanti anni l'Italia esce ufficialmente dalla "Watch List" dello Special Report 301. Si tratta di una decisione che denota apprezzamento per gli sforzi e le novità introdotte nel nostro Paese nel corso degli ultimi anni.
Il regolamento AgCom, in virtù della sua equilibrata impostazione, ha destato fin da subito un forte interesse anche a livello internazionale e la sua recente implementazione, assieme al prezioso lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine, sono stati elementi decisivi per determinare l'uscita dell'Italia dalla "Watch List".
"Non si tratta però di un punto di arrivo, ma bensì di partenza" – conclude Bagnoli Rossi – "Questa notizia non può che essere uno stimolo per implementare un sistema efficace di tutela dei contenuti audiovisivi che deve essere basato su più aspetti: l'attività svolta dalle Forze dell'Ordine, il Regolamento Agcom e i codici di autoregolamentazione".

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