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Sopravvissute, su Rai3 Matilde D’Errico racconta storie di donne che si sono salvate

Sette storie di donne che si sono salvate da relazioni con uomini manipolatori, narcisi e violenti.

Da domenica 9 settembre 2018 alle ore  23.55 su Rai3, in seconda serata, va in onda "Sopravvissute", programma in sette puntate per raccontare storie di donne che si sono salvate da relazioni con uomini manipolatori, narcisi e violenti. Il programma è ideato e condotto da Matilde D'Errico.

Sopravvivere. Dal latino supravivere, "supra" e "vivere". Vivere sopra. E' quello che succede dopo un trauma, dopo un grande dolore, dopo un evento che "spacca" la vita in due. C'è un prima e un dopo. E' quello che accade alle donne sopravvissute a relazioni tossiche e malsane con uomini che all'inizio sono brillanti e affascinanti e solo dopo gettano la maschera. Giorgia, Beatrice, Lucia, Grazia…sono alcune delle donne che ce l'hanno fatta, che sono sopravvissute a una relazione, costruita in alcuni casi sulla dipendenza affettiva. Donne diverse per età, per lavoro e storia personale, sopravvissute ad amori ambigui e pericolosi, tutte loro oggi sono rinate, pronte a testimoniare che si può ricominciare, che è possibile liberarsi da legami sbagliati.  Oggi queste donne sono persone nuove, sanno guardarsi dentro e riconoscere le dinamiche "vischiose" che le hanno portate – per un periodo della propria vita – a farsi manipolare da uomini narcisisti. 

L'idea della trasmissione è far raccontare a ognuna delle protagoniste la propria vicenda; in un'ottica di servizio, la loro testimonianza sarà di aiuto e sostegno a tutte le altre che invece sono ancora "dentro" una relazione di questo tipo. Queste "sopravvissute" raccontano la giornata in cui hanno preso consapevolezza e chiesto aiuto, la giornata che le ha fatta rinascere, rendendole persone nuove. Persone che hanno superato tutto e oggi "vivono sopra", come nell'etimologia latina supravivere. "Vivere sopra" significa avere una "lente nuova" attraverso la quale si osservano meglio se stessa e gli altri.

SOPRAVVISSUTE | 30 SETTEMBRE 2018

Domenica 30 settembre 2018, Matilde D'Errico porta sullo schermo la storia di Grazia. Il 25 novembre del 2017, dagli scranni di Montecitorio gremiti dalle oltre mille donne chiamate a raccolta da Laura Boldrini per la Giornata mondiale contro la violenza di genere, Grazia affermava: "Tutta la sofferenza che ho patito a causa dell'uomo che amavo, mi ha insegnato che quando arrivi ad accettare l'inaccettabile diventi parte integrante di un infernale meccanismo". L'inaccettabile per Grazia sono le violenze subite dall'ex marito per oltre 13 anni: violenze fisiche, morali ed economiche. La sua vicenda di violenza non ha avuto l'epilogo che lei desiderava. I reati di cui il marito è accusato (lesioni e maltrattamenti), e per i quali è stato condannato a 10 mesi (con la condizionale) rischiano di andare in prescrizione. Il giudice, inoltre, nella sentenza (unico caso in Italia) ha ritenuto e scritto che, in qualche modo, le violenze dell'uomo sarebbero state scatenate "anche a causa dei comportamenti di Grazia" e che le sofferenze patite da Grazia sarebbero state, almeno in parte, lenite "dal tenore di vita garantitole dal marito". Oggi Grazia ha fondato l'associazione Manden, nata ufficialmente nel 2016. Manden promuove l'aiuto reciproco fra donne che vivono situazioni di violenza e abuso, la condivisione d'informazioni e di esperienze, soprattutto via internet, e opera a favore di tutte le donne vittime di violenza che non sanno come difendersi. 

SOPRAVVISSUTE | 23 SETTEMBRE 2018

Domenica 23 settembre 2018, Matilde D'Errico porta sullo schermo la storia di Lucia. E' la sera del 16 marzo del 2010, sono le 1,30 circa. Lucia sta rientrando in casa dopo una serata passata in balera a festeggiare un'amica. È una sera fredda e intorno non si sentono voci. Lucia, avvolta in un grande scialle, si avvia verso la villetta di famiglia dopo aver lasciato l'auto in un luogo non lontano. Quasi sulla porta di casa la sua attenzione viene attirata da una figura che si muove tra i cespugli: è un uomo in passamontagna che prima la osserva e poi, con fare minaccioso, le mostra un coltello sussurrando nel buio: "Ti uccido, ti uccido". In quella voce Lucia, terrorizzata, riconosce il suo ex fidanzato: Mario. Lucia viene aggredita a coltellate, presa a calci e ferita gravemente ma nonostante tutto riesce a salvarsi. Mario, arrestato la sera stessa, viene rinviato a giudizio per tentato omicidio e condannato a otto anni di carcere. La storia di Lucia potrebbe chiudersi qui, ma quella condanna non segna l'epilogo della sua vicenda. Nel marzo del 2016, infatti, i Carabinieri suonano alla sua porta e le comunicano che Mario è nuovamente indagato per aver tentato di commissionare a una terza persona il suo omicidio. Da alcune intercettazioni ambientali realizzate in carcere s' intuiscono il piano e il movente di Mario, che vorrebbe organizzare una finta rapina ed eliminare Lucia in modo da non doverle versare il cospicuo risarcimento stabilito dal giudice. L'uomo, rinviato a giudizio per tentato omicidio, alla fine viene assolto "perché il fatto non sussiste". Oggi, in attesa del processo d'appello, Lucia vive nel terrore che il suo ex, una volta libero, possa portare a compimento il proprio piano criminale.

SOPRAVVISSUTE | 16 SETTEMBRE 2018

Domenica 16 settembre 2018, Matilde D'Errico porta sullo schermo la storia di Beatrice. Nel 2013 Beatrice ha 26 anni, ama cantare, lavora ed è in procinto di sposarsi con un ragazzo con cui è fidanzata da dieci anni. La sua vita parrebbe una vita perfetta. Ma Beatrice sta attraversando un momento complicato: ha messo in discussione tutte le cose che fino ad allora erano state i punti fermi della sua vita. Riflette sul suo rapporto di coppia e sul prossimo matrimonio. Tutto questo non le sembra più il coronamento di un sogno. In questa fase di fragilità Beatrice conosce l'uomo che per oltre due anni la terrà in scacco maltrattandola, picchiandola e abusando sessualmente di lei. Lui come lei ama il canto, sogna una vita fatta di musica, ma non fa nulla per rendere quei sogni concreti. Beatrice s'innamora di quest'uomo, per lui lascia il fidanzato di sempre, lo accoglie in casa con lei. La loro relazione dura circa due anni e parte quasi subito con i peggiori auspici: quell'uomo infatti accusa Beatrice di aver "temporeggiato" troppo a lasciare l'ex e, dopo aver manifestato il proprio disprezzo con sputi e offese, una sera picchia Beatrice e la costringe a un rapporto sessuale. Quel primo episodio non rimane isolato. Beatrice, che a causa di quest'uomo si è allontanata da tutti, familiari e amici, subisce violenze e umiliazioni durante tutto il rapporto, soffre, deperisce e si annulla. Ne esce viva solo grazie al consiglio di alcuni amici che le suggeriscono di rivolgersi a un centro antiviolenza che rende possibile il distacco definitivo da quell'uomo. Lui, dopo aver subito numerose denunce per maltrattamenti e stalking, è stato condannato in primo grado a 5 anni di carcere per abuso sessuale, maltrattamenti e percosse. Oggi Beatrice sta cercando di ricostruire la propria vita: ha scritto un libro che racconta la sua vicenda, partecipa a molte iniziative contro la violenza di genere, promuove corsi di autodifesa per donne maltrattate e non.  

SOPRAVVISSUTE | 9 SETTEMBRE 2018

Al centro della prima puntata la storia di Giorgia, una tra le prime donne a entrare nell'esercito nel 2004, quando aveva poco più di 20 anni. Ha la passione per le forze dell'ordine sin da quando è bambina, nell'anno del suo diploma le donne vengono per la prima volta nella storia italiana ammesse a partecipare alla vita militare. Dopo tre tentativi Giorgia raggiunge il suo obiettivo: alla fine del 2003 è una donna militare. E' una ragazza particolare, il suo aspetto esteriore tradisce qualche difficoltà minima di movimento, un'irrequietezza, lei la chiama "l'argento vivo", una serie di tic e di scatti che sin da quando era piccola hanno causato lo scherno da parte degli altri. Nell'esercito è contenta, orgogliosa e soddisfatta, è felice di vivere la vita che vive, quella che ha sempre desiderato di vivere. L'atteggiamento di Giorgia viene interpretato dai suoi colleghi come una sorta di "disponibilità" di altro tipo. In diverse occasioni deve difendersi da comportamenti scorretti da parte dei suoi colleghi. In questo contesto maschilista, bigotto, chiuso e pieno di pregiudizi nei confronti del genere femminile c'è anche un superiore che cerca di molestarla ripetutamente. Il 16 marzo del 2006 il sottoufficiale la molesta pesantemente. Lei scappa e decide di denunciare.  I mesi successivi alla denuncia sono un incubo: Giorgia è vittima di bullismo, di nonnismo e maschilismo, viene offesa, presa in giro, riceve telefonate anonime di minacce, insultata pubblicamente sui registri della caserma. Riceve continue richieste da parte degli ordinamenti più alti per ritirare la denuncia e permettere al sottoufficiale di andare in pensione senza ripercussioni sulla carriera. Giorgia non indietreggia ma la sua salute e il suo stato psicologico risentono di questa situazione, il suo quadro clinico è quello di disturbo post-traumatico da stress, ansia e disturbi dell'umore. Non può più vivere in caserma. Viene ricoverate per periodi prolungati in case di cura e viene sottoposta a continui accertamenti, i tic e gli scatti fisici sono aumentati e sono peggiorati, per la prima volta ha una diagnosi: quello che pensava essere sin da piccola "l'argento vivo" è in realtà la Sindrome di Tourette. Giorgia rimane senza lavoro e non rientrerà mai più nell'esercito.  Nel 2009, l'uomo viene condannato ad un ad un anno e tre mesi che con la condizionale non sconta. Il procedimento civile si conclude nel 2012, l'uomo viene riconosciuto colpevole e condannato per abuso di potere e per molestie sessuali ripetute, deve pagare un risarcimento che non sarà mai riconosciuto realmente alla donna. Oggi Giorgia ha 38 anni, vive in un paesino vicino Padova con suo padre, è volontaria nella Croce Rossa e svolge servizio nell'ospedale militare di Padova. Ha seguito un corso per diventare speaker e ha un diploma di infermiera. Il suo sogno oggi è quello di lavorare come speaker o come doppiatrice. 


foto credit: Rai

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