Le Cronache di Nanarìa (2023)
Le Cronache di NanarìaLa storia di Arianna, che scopre di essere dislessica proprio mentre comincia le scuole medie e inizia un corso di teatro trascinata dalla sua migliore amica. Affrontare con slancio e determinazione le difficoltà di lettura e di studio, ora finalmente chiarite, la rendono protagonista di un'avventura divertente ed educativa. Disponibile anche con audiodescrizione
Arianna è una ragazzina sveglia di undici anni che ha sempre avuto qualche difficoltà a scuola, che infatti è sempre stato il suo posto "s-preferito" al mondo. Ora che sta per iniziare la prima media però si sente sull'orlo di una nuova vita: è cresciuta e non si farà certo fermare dalle vecchie difficoltà. Ha al suo fianco la sua amica Gaia – la sua migliore amica che ogni giorno cambia sogno su cosa vorrà fare da grande – e soprattutto non dovrà più vedere il muso antipatico di Victoria – la bambina che l'ha sempre presa in giro – e quello della sua socia Micaela – e guai se vi sbagliate a chiamarla Michela! Il primo giorno di quella nuova avventura però non è così felice come sperava. I professori non sono il massimo – specie l'insegnante di Inglese, l'impronunciabile Mr. Thornton che Arianna per sbaglio ha chiamato "Troton" – ma soprattutto ha visto che le sue acerrime nemiche frequentano la stessa scuola… Anzi lo stesso corso di teatro! Le cose sono andate così: Gaia ha chiesto ad Arianna di accompagnarla al corso, perché ha deciso che da grande vuole fare l'attrice. Ad Arianna l'idea del teatro non è che piacesse molto… Poi però quando è stata lì si è trovata in mezzo a tanti bambini simpatici. Ricky si è presentato in tenuta da calcetto e parlando come se fosse spagnolo, poi ha detto che era tutta una recita che aveva pensato apposta per il corso, Marzio invece ha detto di essere lì perché si è innamorato di Nora, l'insegnante. Poi ha conosciuto anche Francesco che ha un sorriso che… Insomma Arianna non ci voleva stare lì però poi ha iniziato a divertirsi. Così quando ha visto Victoria e Micaela fare la loro apparizione non ha voluto tirarsi indietro. Anche se lei fa molta fatica a leggere e a ricordare le parole. Infatti ha sbagliato a scrivere il proprio nome sul bigliettino adesivo che le ha dato l'insegnante: invece di Arianna ha scritto Nanaria… Poi supera brillantemente l'imbarazzo dicendo che quello è il suo nome d'arte. Arianna ancora non lo sa ma in realtà ha un DSA e sta iniziando un bel viaggio di scoperta di sé stessa e della propria condizione. E fra le pareti di quel teatro scolastico nonostante le difficoltà, ha finalmente trovato un posto dove si sente apprezzata per quello che è, dove le è permesso di superare le proprie difficoltà in modo creativo sentendosi così finalmente protagonista. E il racconto di questo viaggio è tutto racchiuso nel videoblog che ha deciso di aggiornare quotidianamente: "Le cronache di Nanaria".
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: Le Cronache di NanarìaTitolo Originale: Le Cronache di Nanarìa
Genere: Per Ragazzi
Stagioni: 1 - Episodi: 15 (durata media 25 minuti)
Nazionalità: Italia | 2023
Produzione: Rai Kids, Aurora TV
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 15 | venerdì 31 Marzo 2023 su RaiPlay |
Cast e personaggi
Regia: Matteo GentiloniSceneggiatura: Fabrizio Lucherini, Beatrice Valsecchi
Musiche: Lorenzo Tomio
Fotografia: Alessio Ciaffardoni
Montaggio: Davide Vizzini, Federico Nicolini
Scenografie: Francesca Vitale
Costumi: Viviana Crosato
Ideatori: Fabrizio Lucherini (creatore), Beatrice Valsecchi (creatore)
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Benedetta Fabbri (Produttore Aurora TV), Giannandrea Pecorelli (Produttore), Annita Romanelli (Produttore Rai Kids)
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I personaggi
Nanà/Arianna. È una ragazzina solare e vivace, nonostante alle elementari abbia dovuto affrontare molti problemi causati dalla dislessia, ancora non diagnosticata. Le difficoltà, infatti, non l'hanno resa fragile, ma le hanno temprato il carattere: Arianna trova sempre un modo per compensare prontamente e rimediare. La grinta non le manca di certo. Allegra e socievole, ha sempre voglia di ridere e divertirsi con i suoi amici. Gli amici per lei sono la cosa più importante del mondo e il nuovo gruppo che nasce al corso di teatro diventa per lei una vera e propria famiglia. Grazie al teatro, inoltre, comincia a sperimentare la sua creatività e scoprirà, con il tempo, che la strada che le piacerebbe davvero intraprendere non è recitare, ma inventare storie per le serie TV.
Victoria. Il suo nome è una profezia, almeno questo è quello che sostiene lei. Diventerà un'attrice da Oscar, o una scienziata da Nobel o l'influencer che asfalterà Ferragni e Khaby Lame insieme. L'importante è distinguersi dalla massa, tenere gli altri tre gradini al di sotto. E in questo è bravissima. Non ce l'ha con Arianna, anzi, le piace avere intorno a sé una persona come lei: più Arianna è stupida, incapace e imbarazzante e più Victoria è vincente. La competizione è il suo carburante, essere la numero uno è il suo obiettivo, o forse quello della madre le ha trasmesso l'input di dover eccellere in qualunque cosa faccia. Quando Francesco arriva al corso di teatro ne è più che felice. Lui le piace e prende molto sul serio il compito di aiutarlo ad inserirsi. Il fatto che Francesco si mostri sfuggente non fa che accrescere il suo fascino agli occhi di Victoria.
Francesco. È arrivato da un'altra scuola, dove, già nella prima settimana dell'anno, aveva avuto una reazione violenta con un insegnante. La sua ombrosità nasce dalla rabbia e dallo spaesamento che sta provando per la separazione complicata dei genitori. Viene trasferito alla Da Vinci perché suo padre è amico della mamma di Victoria. La donna gli consiglia il corso di teatro come forma di "terapia" perché Francesco esprima i suoi sentimenti e le sue frustrazioni. Francesco non è affatto contento: Victoria non gli è mai stata particolarmente simpatica e il corso di teatro gli sembra una tortura, ma sa di averla fatta grossa e di dover accettare le conseguenze, fra cui l'obbligo di partecipare a quel corso. Piano piano incomincerà ad aprirsi con i più simpatici e con Arianna, che trova una ragazza diversa da tutte quelle che ha conosciuto prima: è così determinata da sembrare l'eroina di un videogioco.
Gaia. Un vortice di energia. È sempre pronta a cogliere nuove occasioni, a conoscere nuove persone e a farsi conquistare da nuove passioni. L'attrice sarà il sogno della sua vita per un paio di settimane, ma poi al corso di teatro inizierà a dipingere le scenografie e si sentirà nata per la pittura e poi scoprirà il meraviglioso mondo dei costumi e fantasticherà di diventare una stilista di moda… L'unica sua certezza sembra essere il bellissimo Filippo di III B, ma anche quella si infrangerà quando scoprirà a sorpresa di essere innamorata di Ricky. Quello in cui è costante è l'amicizia: fedele e leale, è stata "il cane da guardia" di Arianna alle elementari e ancora adesso, è pronta a scatenarsi. Solo che adesso Arianna ha deciso di combattere da sé le sue battaglie.
Micaela. Micaela è una ragazza estremamente intelligente e curiosa. La scuola è il suo ambiente naturale, le piace stare attenta durante le lezioni, le piace fare i compiti. Ha sempre i voti più alti non per chissà quale ansia di primeggiare ma per indole personale. E da sempre è compagna di banco e amica fedele di Victoria e se anche a volte sembra vivere di luce riflessa in realtà ha una personalità ben definita e un caratterino niente male, dove mescola un pizzico di saggezza con tanto sarcasmo. Se ne accorge Marzio quando prova a raggirarla per ottenere uno schema di inglese, ma se ne accorge anche Victoria quando nella sua rivalità con Arianna si spinge troppo oltre. Ma sotto sotto Micaela è anche una ragazza sensibile e non si tira indietro quando l'amica ha più bisogno di lei.
Ricky. È piccolo, ma la sa lunga. È un ragazzino dall'intelligenza brillante, che tuttavia riesce sempre ad essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. I momenti imbarazzanti della sua vita non si contano, come le cose che ha rotto e le gaffe che ha fatto. Riesce però sempre ad uscirne in maniera simpatica facendosi amare da tutti. E lui a sua volta quando concede il suo affetto a qualcuno lo fa in maniera totale. Per lui i suoi amici sono fratelli e sorelle ed è sempre il primo a cercare di rappacificare il gruppo quando ci sono delle discussioni. La sua ossessione è il calcio, che fatica a conciliare con il corso di teatro, se non perché non smette mai di palleggiare con qualunque oggetto di forma vagamente sferica si trovi davanti.
Marzio. Guascone e sicuro di sé, non ha problemi ad affrontare nulla. Non gli è mai capitato in vita sua di pensare che potrebbe non riuscire in qualcosa. Per questo Arianna lo ammira e lo invidia anche un po' e cercherà di imparare da lui che crederci è già metà del riuscire. Infatti, è convintissimo che prima o poi la prof Nora cederà al suo fascino. Dovrà aspettare ancora una decina d'anni? Non importa, lei sarà ancora bellissima! Intanto è disposto ad offrire a qualche coetanea la meravigliosa esperienza di essere la sua ragazza. Amichevole e divertente è la persona che non può mancare alle feste e che trasforma in festa ogni momento.
Nora. Insegnante di lettere e promotrice del corso di teatro. Giovane, bella, carismatica. Non tratta i suoi allievi come "bambini" ma dà loro credito e fiducia, li sfida a mettersi in gioco pienamente, pur avendo sempre un modo accogliente. Riesce a far appassionare ai classici i ragazzi, aiutandoli a coglierne i valori universali e a reinterpretarli secondo la loro sensibilità e mettendoli al servizio delle loro esigenze emotive. Attenta a tutti i partecipanti del corso, intuisce i punti di forza e di debolezza di ognuno e li aiuta a valorizzare i propri talenti. Tutti la amano e la considerano un punto di riferimento importante nelle loro scelte.
Elena. È la mamma di Arianna. Premurosa, presente nella vita della figlia, cerca di spronarla a fare meglio senza però farle mancare affetto e approvazione. Da quando scopre la dislessia di Arianna non può fare a meno di cercare tutti i mezzi possibili perché la figlia viva meglio la scuola e si senta tutelata e supportata. Questo la porta a divenire talvolta soffocante e un po' apprensiva… E a creare le immancabili situazioni di attrito con la figlia.
Diamante. Tutti la conoscono con questo prezioso nome, ma in realtà sui documenti risulta chiamarsi Dina. È la scintillante mamma di Victoria. Mamma single, eccelle nella professione di social media manager di un'etichetta discografica, ha sempre "un'agenda full", ma poi si instagramma mentre fa i biscotti e non ha mai un capello in disordine. È stata rappresentante di classe per tutte le elementari e non trascurava di proporre attività extra, spettacoli, raccolte fondi, ecc. È proprio vero quel detto sulla mela che non cade mai lontana dall'albero, perché ha cresciuto Victoria a sua immagine: sempre vincente, in ogni ambito della vita.
Giorgio. È il padre di Francesco. Sta vivendo una separazione conflittuale che insieme al lavoro e alla sua vita frenetica lo porta spesso a distrarsi e a non essere presente quanto vorrebbe per il figlio. Anche per questo il suo rapporto con il ragazzino è conflittuale. Incapace di fare il padre senza l'organizzazione dell'ex moglie, si appoggia all'amica Diamante, che sembra ben felice di occuparsi di lui e di Francesco al meglio, come fa tutto il resto d'altronde.
Mr. Thorntorn. È il professore d'inglese. Severo, inflessibile e poco empatico, è un uomo vecchio stampo. Applica il suo metodo d'insegnamento invariato da anni, rigido e formale, privilegiando il rispetto delle regole. Tanto che quando Arianna avrà la certificazione per il suo disturbo, arriverà a metterla in difficoltà proprio per eccesso di zelo. Rappresenta l'incubo peggiore della ragazzina perché la sua sola presenza la manda in confusione e peggiora le difficoltà che di per sé l'apprendimento di una lingua straniera causano alle persone dislessiche.
Note di regia – Matteo Gentiloni
"È il 2001, ho nove anni e sono alla Feltrinelli di piazza della Repubblica con mia madre. Voglio l'ultima guida dei Pokémon e lei è disposta a comprarmela, ma in cambio vuole che sia io a chiedere al commesso se ne hanno ancora una copia, così imparo come si fa. Mi avvicino ad un signore indaffarato con altri clienti, lo saluto e sto per dirgli il titolo, ma appena realizzo che ha fretta mi blocco. Non riesco a pronunciare la prima parola "guida". Ci riprovo. Gu- gu- gu-. Niente. Mi giro verso mia madre in cerca di aiuto ma lei mi incita a riprovarci. Dietro di me si è creato un gruppetto di persone in attesa, mi guardano il silenzio, devo sbrigarmi, ma l'agitazione non fa che peggiorare. Dopo qualche minuto di tentativi andati a vuoto, vedo mia madre in imbarazzo, e scopro un sentimento nuovo, che all'epoca non avrei saputo definire: la vergogna.
La balbuzie e la dislessia sono due disturbi diversi, ma sono entrambi legati al linguaggio e vengono spesso diagnosticati durante l'infanzia. È stato questo aspetto del mio passato a farmi immedesimare in Arianna. So bene cosa prova quando non riesce a leggere il nome di Mr. Thornton alla lavagna, quando sente le risate dei suoi compagni di classe, o quando rifiuta gli aiuti di sua madre.
Ma non serve avere un passato da balbuziente per capire il valore universale de Le Cronache di Nanaria. Tocca ognuno di noi a modo suo: la paura di sentirci inferiori, giudicati o emarginati, e il timore di doverci mettere alla prova per superare i nostri conflitti. La serie affronta queste grandi tematiche unendole alle emozioni dei ragazzi: i primissimi accenni alle storie sentimentali, il calore e l'entusiasmo del senso di squadra, il tradimento degli amici, l'insofferenza verso un compagno di classe o la scoperta di un'amicizia inaspettata.
Dopo il mio "incidente" alla Feltrinelli ho frequentato diversi logopedisti, ma la balbuzie ha continuato a peggiorare, non riuscivo più a parlare. Poi, un giorno, mia madre ha deciso di iscrivermi ad un corso di teatroterapia. Attraverso la recitazione sarei potuto guarire. Abbiamo fatto uno spettacolo finale davanti ad un pubblico di 200 sconosciuti e incredibilmente, dal giorno dopo, ho ricominciato a parlare e la balbuzie è totalmente sparita dalla mia vita.
Credo veramente che il teatro possa avere un effetto magico sulle persone, ed èquesta magia che ho cercato di riprendere nel teatro della nostra serie. Un luogo giocoso, colorato e caldo, dove i personaggi hanno modo di riscoprire sé stessi. Per rendere questa magia abbiamo avuto la fortuna di poter utilizzare le opere del maestro Enrico Benaglia. Il suo quadro La Via Lattea (2019), il fondale del nostro teatro, rende perfettamente quel senso di magia ed è stato d'ispirazione per il cielo stellato che vediamo nel retropalco.
La dislessia può causare ripercussioni pesanti a livello psicologico. Per questo ho voluto raccontare il conflitto di Arianna cercando di non ridicolizzarlo con i toni esagerati e sopra le righe, che ci capita di vedere nelle serie per ragazzi.
È stata questa ricerca di credibilità a guidarmi nelle decisioni artistiche, a partire dai casting. Durante i provini ho voluto mettere insieme un gruppo di giovani attori che fossero in grado di recitare con naturalezza, senza esagerare le intenzioni. Ho scelto i costumi in modo che ognuno di loro avesse una personalità chiara, ma senza marcarli esplicitamente con le solite etichette: la secchiona, la svitata, il ribelle…
Anche dal punto di vista visivo, ho scelto le location, e impostato la fotografia della serie in modo da avere ambientazioni sempre curate e colorate, ma anche realistiche e plausibili."