Everybody Loves Diamonds (2023)
Everybody Loves DiamondsIspirata alla storia vera del colpo al Diamond Center, la serie segue Leonardo Notarbartolo e la sua improbabile banda di ladri mentre tentano di mettere a segno la rapina del secolo. Mesi di preparazione, intrighi e sospetti reciproci, alternati a momenti esilaranti, per orchestrare l'impresa più epica di sempre.
Heist series con risvolti da commedia, ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”. Questa serie Original italiana segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari.
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: Everybody Loves DiamondsTitolo Originale: Everybody Loves Diamonds
Genere: Drammatico
Stagioni: 1 - Episodi: 8 (durata media 50 minuti)
Nazionalità: Italia | 2023
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 8 | venerdì 13 Ottobre 2023 su Prime Video | venerdì 13 Ottobre 2023 su Prime Video |
Cast e personaggi
Regia: Gianluca Maria TavarelliSceneggiatura: Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri, Bernardo Pellegrini
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Mario Gianani (Produttore), Lorenzo Gangarossa (Produttore)
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Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart)
Il demone del furto, Leonardo Notarbartolo ce l’ha dentro sin da quando era bambino, un istinto irrefrenabile a sfidare l’ordine costituito, architettare strategie per trasformare l’impossibile in possibile. Il suo talento visionario si accompagna a un innegabile carisma e un entusiasmo contagioso – in fondo, Notarbartolo è un bambino mai cresciuto che non riesce a smettere di sognare. Dopo aver provato ad abbandonare la sua sgangherata vita da ladruncolo di basso profilo per dedicarsi alla famiglia e ad un’attività lavorativa “normale”, l’idea del colpo al World Diamond Center diventa per lui un’ossessione, una possibilità di riscattarsi dalla mediocrità, una sorta di capolavoro personale che, una volta portato a compimento, potrà finalmente mettere a tacere quel vecchio demone – o forse no…
Ghigo (Gian Marco Tognazzi)
Vittorio Emanuele Ghigo, installatore ed esperto di allarmi per professione, ladruncolo per hobby ma anche per necessità. Pur essendo bravissimo a progettare sistemi di difesa per case e palazzi di qualunque tipo, infatti, Ghigo non è altrettanto capace di difendere se stesso: si ritrova a cinquant’anni compiuti con un totale di tre ex mogli da mantenere, e nella speranza di trovare finalmente l’amore che sogna da sempre (non senza un pizzico di ingenuità) non riesce a smettere di cedere alle lusinghe di donne che puntualmente – fiutato il suo inequivocabilmente tenero cuore – non hanno altro obiettivo che sfruttarlo per i loro interessi. Fatto questo che, altrettanto puntualmente, suscita l’ilarità dei suoi compagni d’avventura, i quali non perdono occasione per canzonarlo. Ma a volte, spinti dagli eventi, anche i cuori puri sanno diventare cattivi…
Sandra (Carlotta Antonelli)
Energica e decisa, cinica e dai modi diretti, Sandra è una giovane donna capace di aprire qualsiasi porta – in senso letterale e metaforico. Esperta di serrature e casseforti di ogni tipo, gestisce da sola il ferramenta di famiglia a Torino da quando suo padre Vito è stato arrestato, proprio durante un colpo con Leonardo e Ghigo, suoi vecchi compagni di banda.
Quella di Sandra è un’intelligenza fuori dal comune, intuito femminile misto a talento puro. Chiamata da Leo a prendere all’interno della banda quello che un tempo era il posto di suo padre, Sandra si distingue per maestria, sangue freddo e padronanza del mestiere ed è pronta a riprendersi tutto ciò che la vita le ha tolto, e forse anche a vendicare vecchie ferite che in realtà non si sono mai rimarginate del tutto.
Alberto (Leonardo Lidi)
Alberto, fratellastro di Leonardo Notarbartolo, è un vero e proprio mago dell’informatica. O meglio, un hacker, una sorta di Robin Hood 2.0 che fa la sua parte nella lotta silenziosa alle grandi forze oscure dell’Occidente capitalista. Viene coinvolto nel colpo su insistenza di Leonardo, specificando che lui non è e non sarà mai un ladro, non è uno che rinuncia alla sua morale. Il suo aiuto si rivelerà preziosissimo e insostituibile, la sua presenza briosa, fondamentale e fidata.
Innamorato da anni di un uomo sposato, Alberto si trova ad affrontare anche una sfida di carattere sentimentale a cui lega una felicità a lungo agognata, che neanche una manciata di diamanti potrà mai equiparare.
Anna (Anna Foglietta)
Quarant’anni, sposata con Leonardo da quindici, due figli, a uno sguardo superficiale Anna potrebbe sembrare il prodotto perfetto della rigida educazione ricevuta da suo padre, generale dei carabinieri in pensione, che ha riposto tutte le sue aspettative in quell’unica figlia femmina e dal quale lei sembra non essersi mai affrancata del tutto – ad esempio, vive ancora a casa sua sebbene si sia fatta una famiglia.
Figlia obbediente, madre presente, moglie devota: Anna è tutte queste cose ma scoprirà suo malgrado di essere anche molto altro, nel momento in cui le circostanze la costringeranno a tirar fuori lati del suo carattere e abilità sepolte, che, forse, nemmeno lei sapeva di avere.
Judith De Witt (Synnøve Macody Lund)
Direttrice del World Diamond Center di Anversa, una delle più importanti istituzioni al mondo e fiore all’occhiello del Belgio, sua patria, Judith De Witt è una vera lady di ferro: una donna single che non si pente di aver messo la carriera davanti a tutto. Giovane, intelligente, fiera e indipendente, Judith è perfettamente a proprio agio nel ruolo che occupa e sa gestire le responsabilità che ne derivano. Riesce a mantenere il suo impeccabile aplomb persino la mattina dopo il colpo, mentre informa personalmente i suoi clienti sulle procedure da seguire.
Al tempo stesso, va da sé che un ruolo pubblico così importante richieda una qualche forma di compensazione: a Judith non manca un certo gusto per l’avventura, né l’intelligenza e libertà interiore per godersi la sua vita privata senza perdere un briciolo della sua proverbiale eleganza.
John Lovegrove (Rupert Everett)
Distinto avvocato internazionale di altissimo livello, John Darendra Lovegrove rappresenta gli interessi di oscuri personaggi legati al business del diamante – molto spesso al limite della legalità.
Il suo stile da perfetto gentleman nasconde un personaggio ambivalente e pieno di sfaccettature – come ogni avvocato che si rispetti, non è mai del tutto chiaro a che gioco stia giocando. Cinico, tagliente, elegante nell’abito e nei modi, eppure a tratti inquietante, si muove con grazia e carisma, forte della sua saggezza e della sua esperienza.
Albert Mertens (Johan Heldenbergh)
Storico capo della Diamond Police ormai prossimo alla pensione, Albert Mertens è noto per aver sventato sul nascere un precedente tentativo di furto al Diamond Center e fa particolarmente fatica ad accettare che la sua carriera possa concludersi su note profondamente diverse da quelle su cui era iniziata. È un belga puro, rigido e decisamente vecchio stampo, e la sua integrità scricchiola sotto il peso dell’imprevedibile, tanto da esacerbare il suo afflato razzista, che sfoga spesso e volentieri su qualsiasi belga “acquisito” gli capiti a tiro, inclusi i membri del suo team.
Simon Van De Velde (Peter Van Den Begin)
Il “ladro dei ladri”, una vera celebrità nonché fonte di ispirazione per chiunque voglia seguire le sue orme, tra cui Leonardo Notarbartolo e la sua banda: Simon Van De Velde è stato il primo a cercare di far breccia all’interno del Diamond Center di Anversa con la strategia del “cavallo di Troia”. Al tempo, il suo tentativo però era fallito e oggi l’uomo si trova ancora agli arresti domiciliari sotto l’occhio implacabile del capo della Diamond Police – ma come ogni ladro che si rispetti, si diverte ancora a giocare al fuggitivo facendosi beffe di lui e dell’istituzione che rappresenta, e non resiste alla tentazione di sfruttare la situazione a suo vantaggio per una vendetta definitiva.
Gerald Kahn (Malcolm McDowell)
Malgrado la sua facciata scintillante, il mondo dei diamanti è uno dei più oscuri al mondo e Gerald Kahn è la misteriosa balena che nuota in queste acque pericolose osservando le mosse di ciascuno. Una personalità cinica ed estremamente intelligente, che sa farsi beffa di quelli che al suo cospetto non sono che “pesci piccoli” da divorare.
Note di Regia – Gianluca Maria Tavarelli
Quando Wildside mi ha proposto la regia di Everybody Loves Diamonds ho subito capito che avrei dovuto giocare una partita in un campo molto lontano da quello dove ero solito giocare. Il che era un male ma anche un bene. Everybody Loves Diamonds era un progetto molto diverso da tutto ciò che avevo fatto fino a quel momento e forse, anche, da quello verso cui mi sentivo più portato. Se volevo farlo bene – e io volevo farlo bene – dovevo abbandonare totalmente la mia comfort zone e sposare una nuova idea di messa in scena.
Le sceneggiature erano, per vari aspetti, molto pericolose ma anche molto belle, molto libere, molto divertenti, molto piene e ricche, ti stimolavano a viaggiare con la mente, con gli stili, a mischiare le carte, ad osare insomma. Ho capito subito che più fossi stato mentalmente aperto, più mi fossi divertito in una messa in scena “audace” e più la serie avrebbe funzionato e avrebbe trovato quella “particolarità” che stavamo cercando. La scrittura si prestava a giocare con i generi: da un lato la mia prima fonte di ispirazione è stata quella della grande commedia all’italiana, cercare di trovare, anche solo in minima parte, quel tono inimitabile, sempre in bilico tra commedia e realismo, il racconto di un mondo, di quel sottobosco truffaldino in attesa del colpo della vita. Dall’altro invece un’ispirazione più americana: gli heist movie, il filone delle grandi rapine, azione, ritmo, meno spazio per le battute, ma più suspence e la possibilità di divertirsi con un montaggio più serrato.
Abbiamo quindi miscelato gli stilemi della commedia con quelli del cinema più propriamente d’azione, utilizzando tutto quello che la ripresa e il montaggio ci mettevano a disposizione: rallenty, accelerazioni, dissolvenze, salti di fotogramma, fermo immagini, insomma ci siamo impossessati di una grande libertà di racconto che ci ha permesso di mettere in scena questa storia in modo sicuramente originale.
I personaggi scritti da Michele Astori, soprattutto alcuni, soprattutto i cattivi, si prestavano ad essere traslati in un’atmosfera vagamente da fumetto. Per il personaggio di Mertens, l’investigatore della Diamond Police che indaga sul furto, ho subito pensato al cattivo di Chi ha incastrato Roger Rabbit, a quel suo impermeabile nero, il cappello a falda larga sempre indosso e così abbiamo orientato i costumi spingendo in quella direzione. Anche per il personaggio di Kahn, abbiamo giocato sui costumi, su delle giacche molto particolari, sulle scenografie, sugli ambienti, per creare un personaggio dark ed estremo.
Per dare questo tono a tratti da “fumetto” abbiamo lavorato in fase di ripresa con inquadrature e ottiche molto spinte, mentre in fase di montaggio, assemblando inquadrature proprio come siamo abituati a vedere nei disegni dei giornalini. Sempre però cercando di non perdere il tono realistico del racconto, di non dimenticare che stavamo raccontando una storia vera.
Dal punto di vista musicale ho continuato la mia collaborazione con Ralf Hildenbeutel, con il quale lavoro ormai da molti anni, un compositore di musica elettronica che sa mischiare modernità e melodia in modo mirabile. Abbiamo scelto inoltre alcuni pezzi non originali, grandi hit della musica pop internazionale per sottolineare e raccontare in maniera precisa l’atmosfera di alcune scene. Oltre a questo, abbiamo inserito alcuni famosissimi pezzi della musica italiana degli anni Sessanta che aggiungono una chiave ironica e straniante in contrasto con l’internazionalità della storia, ambientata ad Anversa e la contemporaneità degli avvenimenti.
Insomma, la sfida più grande di questa serie è stata quella di dargli una personalità, un sapore diverso da tutto quello che abbiamo già visto in questo genere di racconto. Un’identità precisa.
Note sui Costumi – Marina Roberti
Pur essendo una storia ambientata nel 2003, ha dato la possibilità di spaziare in molti generi di costumi e avere molto spazio per la creatività. Abbiamo raccontato molti mondi, tutti con un preciso disegno e palette di colori cercando di rendere sempre un’atmosfera di ironica commedia. Da qui l’idea di sottolineare con colori precisi tutti i personaggi ma anche le scenografie. Una scelta che li rendesse iconici come certe volte il fumetto può ottenere.
Il nucleo centrale sono sicuramente i membri della banda. Ognuno di loro è stato “disegnato” per essere incisivo nella sua immagine. Leonardo volutamente “anonimo” colori classici marroni e blu. Per poi trasformarsi elegantissimo con un completo e cappotto Battistoni fatti su misura. Ghigo il tombeur de femmes di periferia, con colori più vistosi (corda e grigi chiari, bordeaux) Sciarpe e una parrucca che rende Gian Marco Tognazzi un vero attempato viveur. Per Sandra colori più decisi e giovani con un look che evidenziassero il suo fisico. Alberto con t-shirt colorate e un po’ improbabili, grandi scozzesi e scarpe da ginnastica sempre colorate.
L’unica che nel gruppo ha una evoluzione è Anna, che parte da brava moglie torinese per poi cambiare in modo sorprendente. Si trasforma indossando all’inizio pullover di cachemire pastello e pantaloni di velluto con scarpe basse, per poi diventare inguainata in un abbigliamento più “tecnico” nero, in una sorta di Eva Kant alla quale sul finale, si aggiunge una voluttuosa volpe argentata. Mertens una vera icona da fumetto con il suo lungo impermeabile, completo grigio e feltro nero, tutti fatti su misura per questo personaggio. Judith DeWitt indossa raffinati tailleur di colori pieni ma discreti (verdone, vinaccia, blu) con gonna sotto il ginocchio disegnati da me e tagliati da un sarto per renderla elegantissima e, apparentemente, inavvicinabile, per poi trasformarla nella sua doppia vita, con look sorprendenti e aggressivi. Una nota speciale per Malcolm McDowell in completo di velluto nero con decisa fantasia e dolcevita stampata a pelle di serpente. Lovegrove interpretato da Rupert Everett con un guardaroba elegantissimo scelto presso un sarto di Londra.
Non meno importanti sono i gruppi di comparse che incrociano i nostri protagonisti nel corso del racconto. I caratteristici ebrei di Anversa con i lunghi pastrani neri, cappelloni e riccioli. La comunità indiana, sempre ad Anversa, volutamente coloratissimi. Per finire abbiamo avuto anche i flashback in costumi d’epoca: da Marie Antoinette e il suo boia, a Napoleone con i suoi generali, Adamo ed Eva e un Leonardo bambino anni’70 con genitori.
Note VFX – Chromatica
Su questa serie Chromatica ha ideato e realizzato, interamente in computer grafica, l’interno del caveau del Diamond Centre di Anversa, sulla base di modelli di sistemi di sicurezza avanzati e realmente esistenti.
Nella fase di progettazione ci siamo avvalsi della collaborazione di un esperto del settore col quale abbiamo ricreato, per quanto possibile fedelmente, un serraggio di sicurezza per casseforti. Questo nucleo è stato poi arricchito con una serie di elementi di dettaglio frutto della fantasia che avevano lo scopo di rendere più interessante il viaggio all’interno di questo meccanismo.
Allo stesso modo è stato pensato e costruito l’interno di un supercomputer dedicato alla gestione della sicurezza interna del centro, che viene ispezionato dai nostri con una sonda e poi hackerato. Sono stati poi realizzati molti altri interventi a carattere tecnico, dalle moltiplicazioni di generici (vedi scene con la comunità indiana in rivolta), alle interfacce di diversi dispositivi, alle integrazioni di elementi architettonici secondari.
dal pressbook della serie
HomeVideo (beta)
Nota: "Everybody Loves Diamonds" è un titolo Amazon Original, puoi vederlo su Prime Video .