Studio Battaglia (2022)
Studio BattagliaStudio Battaglia è un legal dramedy che fa osservare le relazioni sentimentali da uno spioncino particolare: lo studio dell’avvocato divorzista. Qui di avvocate ne abbiamo tante e sono le migliori di Milano: a partire da Anna Battaglia, che lascia il prestigioso Studio Battaglia della madre Marina – in cui lavora anche la sorella Nina – per un nuovo incarico allo Studio Zander. Qui ritroverà Massimo, vecchio flirt dei tempi dell’università, a cui all’epoca aveva preferito Alberto, diventato poi suo marito. Ed è arrivata l’ora di chiedersi se sia stata la scelta giusta e se a un certo punto della vita sia meglio avere rimorsi o rimpianti. Oltre a questo triangolo, il cuore del racconto sono le donne Battaglia: tre divorziste e una futura sposa, la sorella Viola. Quattro donne in fasi diverse della vita, ognuna coi propri sogni e turbamenti, unite da un amore profondissimo e da un’invincibile ironia che le ha sempre salvate, anche quando tutto sembrava crollare, come quando venticinque anni prima il padre Giorgio se n’era andato. Giorgio, che adesso è tornato. Il racconto intreccia, con un linguaggio e un’estetica contemporanei, un lungo caso orizzontale (la separazione dei Parmegiani) a numerosi casi di puntata dai risvolti inediti riguardo gli aspetti più attuali del diritto di famiglia: unioni civili, accordi di riservatezza, tutela dell’immagine, famiglie omogenitoriali, congelamento degli embrioni, uso dei social media, diffamazione, eredità digitale, insomma tutto l’universo in costante espansione dei rapporti coi nuovi media.
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: Studio BattagliaTitolo Originale: Studio Battaglia
Genere: Legal Drama
Stagioni: 1 - Episodi: 4 (durata media 100 minuti)
Nazionalità: Italia | 2022
Produzione: Palomar, Tempesta, Rai Fiction (in collaborazione con)
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 4 | martedì 15 Marzo 2022 su Rai 1 | |
Stagione 2 Episodi 6 |
Cast e personaggi
Regia: Simone Spada, Jacopo BonviciniSceneggiatura: Lisa Nur Sultan, Federico Baccomo
Musiche: Stefano Lentini
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Valentina Girodo
Scenografie: Giuliano Pannuti
Costumi: Chiara Ferrantini, Simonetta Antonucci
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Carlo Degli Esposti (Produttore), Nicola Serra (Produttore), Carlo Cresto-Dina (Produttore), Valeria Jamonte (Produttore delegato Tempesta), Manuela Melissano (Produttore delegato Tempesta), Marco Camilli (Produttore delegato Palomar), Luigi Pinto (Produttore delegato Palomar), Patrizia Massa (Produttore esecutivo), Francesca Loiero (Produttore per RAI), Giulio Luciani (Produttore per RAI)
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Note dell’autrice Lisa Nur Sultan
In quest’epoca di ripensamento dell’istituzione “famiglia tradizionale”, a sei anni dalla legge sulle unioni civili e a sette da quella sul divorzio breve, sembrava il momento giusto per ragionare su chi siamo e chi stiamo diventando – e soprattutto chi vorremmo diventare. E nessuna prospettiva pareva interessante per raccontare l’educazione sentimentale degli italiani quanto partire dal punto di vista dei diritti e dei doveri. Non è un caso che scegliamo di farlo da un punto di vista così fortemente femminile, perché le donne – adesso – sono il lato da cui è più interessante guardare il mondo (e gli uomini). Le donne come sono veramente, con le loro complessità e contraddizioni. Donne che passano più tempo al lavoro che a casa, che provano a tenere tutto insieme ma inevitabilmente perdono dei pezzi. Donne che inseguono la loro felicità, qualunque essa sia. Perché anche l’idea della felicità cambia, come cambiamo noi. Studio Battaglia è un’arena in cui portare avanti un racconto contemporaneo e sfaccettato delle relazioni: si parla di come finiscono, ma anche di come provare a non farle finire. Dei desideri, insoddisfazioni e aspettative che hai a 25, 35, 45 e 65 anni, e di come questi cambino con l’età. Del cinismo che devi avere quando sei l’avvocato, e di come soffri quando invece il matrimonio che si sfascia è il tuo. Parla di rapporti uomo/donna, educazione dei figli, sesso, desiderio di maternità, padri separati, corsi prematrimoniali, insomma… di vita. Un vero prestige drama popolare, con l’ambizione di dire cose nuove sul tema più scemo, allegro e doloroso di tutti: gli affari di cuore.
Note di regia – Simone Spada
“È l’amore a muovere il mondo”, disse il poeta.
E credo che non ci sia niente di più forte dei sentimenti umani per trascinare una storia, nel bene o nel male, nel dramma come nella commedia.
L’amore, nell’accezione ampia del termine, è sempre stato il motore di tutte le più grandi storie mai raccontate dall’antichità ad oggi.
Quando Nicola Serra, Carlo Degli Esposti e Lisa Nur Sultan mi hanno fatto leggere Studio Battaglia ho pensato che fosse una grande occasione di racconto semplice ma innovativa, contemporanea ma classica per parlare d’amore in generale: come lo viviamo, dove ci può portare, cosa significa e forse anche qual è il suo valore.
Una serie al femminile che parla di donne, madri, figlie, mogli o compagne, di sogni e desideri, di occasioni, di rapporti finiti o da cominciare ma parla anche di diritti e doveri.
Perché le nostre protagoniste sono avvocate divorziste, in “Battaglia” appunto, ma piene di empatia e ricche di ironia.
Studio Battaglia può essere definito un legal drama con linee di comedy familiare molto raffinate e personalmente è stata l’occasione per mettermi alla prova su un genere che non avevo mai affrontato da regista.
Ambientata in una ricca città del nord come Milano, in cui classico e moderno si mescolano in armonioso contrasto, con un cast eccellente, di cui vado fiero e che non smetterò mai di ringraziare, Studio Battaglia è una serie che parla d’amore perché parla di rapporti, di famiglia, di padri e madri, di figli, di mogli e mariti.
Il mio obiettivo è stato da subito quello di trovare il giusto equilibrio tra la ricchezza della scrittura e il ritmo del racconto visivo, tra l’alternanza delle storie personali delle protagoniste e i casi di puntata, mescolando generi ma non linguaggio e accompagnando con maggior eleganza possibile e semplicità le tante vicende che caratterizzano questa storia che mi piace definire “popolare”, ma che allo stesso tempo porta con sé un’originalità e modernità che mi hanno entusiasmato da subito. Credo che ognuno di noi possa trovare qualcosa del suo vissuto o di sé in molti dei personaggi o nelle vicende che abbiamo raccontato e credo che i temi affrontati in questa serie siano tra i più contemporanei e universali perché parlano della vita di tutti noi.
Buona visione.