Zero (2021)
ZeroUn adolescente timido ha il potere dell'invisibilità e deve imparare a controllarlo per difendere il suo quartiere, rinunciando ai suoi sogni artistici.
Zero racconta la storia di un timido ragazzo con uno straordinario superpotere, diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore.
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: ZeroTitolo Originale: Zero
Genere: Teen Drama
Stagioni: 1 - Episodi: 8 (durata media 23 minuti)
Nazionalità: Italia | 2021
Produzione: Fabula Pictures, Red Joint Film (con la partecipazione di)
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 8 | mercoledì 21 Aprile 2021 su Netflix | mercoledì 21 Aprile 2021 su Netflix |
Cast e personaggi
Regia: Ivan Silvestrini, Paola Randi, Margherita Ferri, Mohamed HossameldinSceneggiatura: Massimo Vavassori, Stefano Voltaggio, Antonio Dikele Distefano, Carolina Cavalli, Lisandro Monaco
Musiche: Yakamoto Kotzuga
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio: Pietro Morana
Scenografie: Paolo Bonfini
Costumi: Chiara Ferrantini
Ideatori: Antonio Dikele Distefano
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Marco De Angelis (Produttore esecutivo), Nicola De Angelis (Produttore esecutivo), Stefano Voltaggio (Creative Executive Producer), David Fischer (Produttore), Gian Gabriele Foschini (Line Producer)
Da una idea originale di: Antonio Dikele Distefano | Una serie creata da: Menotti | Soggetto di puntata: Massimo Vavassori, Antonio Dikele DiStefano, Stefano Voltaggio, Lisandro Monaco, Carolina Cavalli | Consulente Artistico: Antonio Dikele Distefano. Casting: Valeria Miranda, Cristina Proserpio | Music Supervisor: Marco De Angelis, Mahmood (collaborazione ultimo episodio) | Art Director: Carlo Aloisio | Arredamento: Cristian Meniconi | Make Up: Diego Prestopino | Hair Stylist: Desirè Di Mattia | Fonico Presa Diretta: Bruno Glisbergh | Direttore di produzione: Carlo Maria Camponeschi | Aiuto Regia: Leonardo Santini, Giulio Cupperi | Effetti Visivi: M74 e Wonderlab.
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COLONNA SONORA
A scandire il ritmo di una storia “di strada”, la colonna sonora che vede la presenza di grandi artisti italiani e internazionali contemporanei. Il compositore delle musiche, ideate appositamente per Zero, è Yakamoto Kotzuga. Tra i brani principali presenti nella colonna sonora, l’inedito di Mahmood che ha anche accompagnato il trailer, dal titolo Zero, scritto da A. Mahmood, D. Petrella, D. Faini e prodotto da Dardust, che chiude la serie e che farà parte del nuovo album di Mahmood in uscita in primavera. Inoltre, l’artista ricopre il ruolo di music supervisor dell’ultimo episodio, per il quale ha curato la selezione musicale. Nel primo episodio, è presente il brano Red Bull 64 Bars x Zero di Marracash prodotto da Marz, dal titolo “64 barre di Paura”, anche nel teaser di ZERO. Nella soundtrack completa di ZERO si alternano i brani di artisti del più moderno e attuale scenario musicale italiano, spaziando tra rap, urban, trap e R&B: Tha Supreme con Blun7 a Swishland, Emis Killa con Fuoco e Benzina, Bloody Vinyl, Slait, Tha Supreme feat. Mara Sattei e Coez con Altalene, Madame con Voce e Ginevra con Rajasthan. Accanto ai titoli nostrani anche uno sguardo al panorama internazionale con brani ricercati e multi-culturali, tra classici e novità: Lil Wayne con Uproar, Alborosie con Cry, Amadou and Mariam feat. Manu Chao con Sénégal Fast Food, Nahaze con Behind e Ama Lou con Northside.
NOTE DI REGIA di Paola Randi, Mohamed Hossameldin, Margherita Ferri e Ivan Silvestrini
ZERO è stata un’esperienza entusiasmante. È una serie che racconta un mondo “invisibile” eppure presente, quotidiano. Con un rider, un ragazzo di seconda generazione, come protagonista. È il primo passo verso un universo più ampio, verso un futuro di inclusione e valorizzazione della differenza. Il confronto con Antonio Dikele Distefano e con i ragazzi protagonisti, Giuseppe Dave Seke, Dylan Magon, Daniela Scattolin, Haroun Fall, Virginia Diop, Madior Fall e Beatrice Grannò, è stato fonte continua di ispirazione, di costruzione, di condivisione di un mondo. La regia si è messa a servizio del racconto e ha fatto squadra per esplorare un linguaggio contemporaneo e accessibile alle nuove generazioni e rendere giustizia a una storia che è soprattutto storia di personaggi. Tridimensionali, vibranti, ragazzi irresistibili in cui tutti possono riconoscersi e identificarsi. Netflix ci ha offerto non solo l’opportunità di lavorare su tematiche di inclusione con un approccio fresco e inedito, ma la diversità è un tratto fondamentale anche nella scelta del team di regia. Ognuno di noi viene da un mondo e rappresenta la propria unicità. Abbiamo tutti già affrontato temi che parlavano di inclusione, multiculturalità, diversità di genere, ma qui abbiamo lavorato insieme all’interno di un progetto comune, condiviso e soprattutto pionieristico, nuovo. La collaborazione tra di noi, la comunicazione, lo scambio, sono stati continui. E ognuno di noi l’ha sentito come un privilegio. Siamo Paola Randi, Mohamed Hossameldin, Margherita Ferri, Ivan Silvestrini. Registi di Zero. E siamo orgogliosi di far parte di questa storia.
NOTE DI PRODUZIONE (FABULA PICTURES)
Dopo l’ottima performance delle tre stagioni di BABY, Fabula Pictures continua la sua collaborazione e il suo impegno con Netflix presentando la sua nuova serie tv: ZERO. Ambientato a Milano, ZERO è un processo di formazione con un pizzico di soprannaturale. ZERO porta innovazione nel nostro panorama televisivo portando al centro della storia Omar, un giovane italiano di seconda generazione dotato di un potere straordinario: la capacità di diventare invisibile. Liberamente tratta dal romanzo “Non ho mai avuto la mia età” del giovane autore Antonio Dikele Distefano, edito da Mondadori, la serie ZERO – creata da Menotti – è un progetto che porta con sé una freschezza unica e un approccio visivo atipico. Fabula Pictures si è impegnata a far sì che queste due qualità fossero solide e presenti in ogni fase della produzione, coinvolgendo giovani attori, ancora sconosciuti al grande pubblico ma perfetti rappresentanti del mondo degli italiani di seconda generazione, oltre ad assumere una squadra di registi affiatata per essere all’altezza dello spirito delle sceneggiature, scritta da Stefano Voltaggio, Antonio Dikele Distefano, Massimo Vavassori, Lisandro Monaco e Carolina Cavalli. Dietro la telecamera ci sono infatti Paola Randi (Into Paradiso, 2010; Tito e gli alieni, 2017; Luna nera, 2020), Ivan Silvestrini (Monolith, 2016; 2night, 2016; Arrivano i prof, 2018), Margherita Ferri (Zen sul ghiaccio sottile, 2018) e Mohamed Hossameldin (Yusuf, 2018). Con questo progetto, Fabula Pictures intende consolidare la sua collaborazione con Netflix e portare al vasto pubblico dei suoi abbonati uno spettacolo che abbia tutte le caratteristiche per essere apprezzato anche oltre i confini italiani. ZERO racconta una storia adatta a tutti in un modo che promuove una rappresentazione contemporanea dell’Italia.
NOTE DEL PRODUTTORE CREATIVO STEFANO VOLTAGGIO
Essere produttore creativo di ZERO è stato al tempo stesso un grande onore e una sfida. ZERO è uno spettacolo che raccoglie tante “prime volte”: è la prima serie italiana che ha come protagonista un ragazzo italiano di colore; rappresenta il primo lavoro professionale per molti giovani attori; è stato uno dei primi progetti che sono stati girati subito dopo il lockdown del 2020… ed è la mia prima volta come produttore creativo, il cui lavoro consiste nel garantire la continuità creativa di un progetto dalla sua scrittura al montaggio. L’ambiente sociale e comunitario raccontato da Antonio Dikele Distefano nel suo romanzo è stato la principale fonte di ispirazione per il contesto della serie, da cui Menotti ha creato gli elementi narrativi necessari per costruire una storia. La stanza degli scrittori ha avuto un lungo e duro lavoro, la lotta principale è stata quella di raccontare una storia senza fare alcuna “dichiarazione esplicita”, sapendo che, se avessimo creato personaggi forti, allora “il messaggio” sarebbe inevitabilmente arrivato al pubblico. È la storia di un ragazzo capace di gestire la sua visibilità/invisibilità grazie ai rapporti che sviluppa con i suoi nuovi amici. Le connessioni emotive e l’inclusione sociale che ne derivano sono i messaggi di ZERO. In questa prospettiva, il lockdown ci ha aiutato: lo stesso Antonio, Dave, Haroun, Daniela, Dylan e Livio hanno trascorso l’intero lockdown insieme, in un hotel a Roma. Nel frattempo, Beatrice, Virginia e Madior erano rimasti costantemente in contatto tra loro e con loro. La vera amicizia che è nata tra questi ragazzi, che non si conoscevano prima di questa esperienza, è esattamente quella che vedrete sullo schermo. Abbiamo scelto i registi con molta attenzione: Paola Randi, che si è presa la responsabilità di rappresentare visivamente questa storia, insieme a Mohamed Hossameldin, Margherita Ferri e Ivan Silvestrini, sono stati scelti non solo per le loro capacità tecniche, ma soprattutto per l’approccio artistico e psicologico con cui hanno saputo riconoscere e sottolineare l’empatia generata da questo gruppo di amici. Il Maestro Daniele Ciprì ha aiutato tutti noi trovando una fotografia calda ma discreta che ricalca e sottolinea l’eleganza dei volti con le sue scelte illuminotecniche. Il Covid-19 è stata una sfida enorme sotto tutti i punti di vista, non solo per l’organizzazione della produzione, curata magistralmente da Giangi Foschini e dal suo team. La straordinaria situazione, affrontata da Fabula con lo spirito combattivo che caratterizza Marco e Nicola De Angelis, ci ha costretti a replicare velocemente parti di Milano a Roma. Questa è stata una sfida difficile che lo scenografo, Paolo Bonfini, ha affrontato con grande stile e successo, raffigurando in modo realistico e originale le case delle famiglie immigrate. Allo stesso modo, i costumi realizzati da Chiara Ferratini hanno saputo mostrare il colorato mondo della gioventù milanese di seconda generazione senza essere retorici. Ultimo ma non meno importante, voglio citare gli effetti visivi, realizzati da Monica Galantucci per M74 e Amedeo Califano per Wonderlab. Il mondo di ZERO è un mondo speciale, dove il visibile si intreccia con l’invisibile, l’uno si nutre dell’altro e viceversa, proprio come nella quotidianità di ragazzi e ragazze italiani di diverse etnie. M74 ci ha particolarmente aiutato a rendere reale e interessante questa esperienza emotiva e visiva. La fusione di tutti questi elementi è stata brillantemente curata da Pietro Morana, al fianco dei suoi ottimi collaboratori, primo fra tutti Mauro Menicocci. Non posso dimenticare, infine, che Zero è il primo progetto nato in Red Joint Film, la nostra società di produzione. Il risultato di un anno e mezzo di lavoro, immensamente complicato e più volte interrotto a causa della pandemia, è uno spettacolo che riflette la nostra consapevolezza, inconsciamente presente tutto il tempo, di essere parte di un’esperienza straordinaria, che è, appunto, prima di tutto il suo genere.