Plurals

(2020)

Plurals
Locandina Plurals
Plurals e' una serie di genere Drammatico del 2020 girata in Italia. Si compone di una stagione e 7 episodi. Ogni episodio dura in media 15 minuti. .

Arianna durante una festa ha un rapporto sessuale con un suo coetaneo, Teo. Nei giorni seguenti i due vengono travolti da una serie di pettegolezzi che pongono in dubbio la legittimità del loro rapporto, trovandosi ad affrontare gli scherni dei loro compagni e i timori degli adulti. Qual è il limite tra violenza e consensualità? Come si riconosce un abuso quando questo non assume i connotati della brutalità fisica? Esiste una grande zona grigia in cui risulta difficile se non impossibile distinguere fra sesso, piacere e abuso: una zona in cui è fin troppo facile perdersi…


Lorenza Tancredi, giovane ed entusiasta professoressa di filosofia, stanca di contendere l'attenzione dei suoi studenti con gli onnipresenti smartphone, si è vendicata assegnando loro un compito: raccontare la generazione Plurals attraverso l'uso consapevole dei social network. L'unica a essersi impegnata è Alice che ha persino avviato un canale Youtube. Intorno a lei solo caos: Gigi, Matteo, Arianna, Mario e gli altri compagni continuano a ignorare la professoressa. Chiara sonnecchia mentre, in disparte, li guarda con particolare attenzione Amina, una ragazza che si auto punisce provocandosi dei tagli.
Terminate le lezioni, Alice convince Arianna, di cui è segretamente innamorata, ad aiutarla nel suo progetto.
Arianna, preparandosi per le riprese, si fa improvvisamente cupa e chiede ad Alice se fra lei e Teo ci sia ancora qualcosa.
Seduti al bar della piazza, Gigi, Mario e Teo discutono animatamente dell'identità di FantAsMina: una misteriosa spasimante di quest'ultimo. L'indiziata principale è Arianna. A detta di Gigi, la ragazza starebbe solo aspettando l'occasione giusta per fare la sua mossa.
Durante una festa in discoteca, l'intuizione di Gigi sembra rivelarsi giusta: Arianna raggiunge Teo nella mischia e dopo i primi contatti cominciano a scambiarsi dei baci.
Arianna e Teo, uscendo dal locale per appartarsi, trovano Amina in lacrime in seguito a un episodio di bullismo. Teo le si avvicina e la rincuora ma arriva Arianna a trascinarlo via. Teo, ben lieto, le apre lo sportello dell'auto e si mette al volante. La coppia raggiunge casa di Teo.
Arianna si lascia trasportare in camera, Teo la stende sul letto e comincia a spogliarla. I due ragazzi fanno sesso. Stanco e sudato, Teo crolla al fianco di Arianna e si addormenta. La ragazza, una volta sveglia, si rende conto dell'ora tarda e, terrorizzata dall'idea di esser scoperta dai genitori suoi e del ragazzo, raccoglie le sue cose e fugge via.
Il mattino seguente, Teo si guarda attorno, solo e sorpreso. Afferra lo smartphone e si tranquillizza: un gentile messaggio di ringraziamento, firmato dalla sua FantAsMina lo rincuora. Nei giorni seguenti Arianna sparisce completamente dalla circolazione. A scuola i compagni sono convinti che sia stata messa in castigo dai genitori: la famiglia della ragazza è nota per la sua severità e, alla festa, l'hanno vista tutti…
Alice è l'unica a nutrire dei dubbi: i genitori non la punirebbero mai esonerandola dalle lezioni. Qualche giorno dopo scopre che Teo è in possesso di un video in cui lui e Arianna fanno l'amore. Priva delle necessarie prove, Alice decide di provocare Teo accusandolo velatamente, ma pubblicamente dal suo canale Youtube, di aver stuprato Arianna.
A scuola cresce la tensione, così la professoressa Tancredi si trova costretta a convocare i due rivali sperando in una mediazione che non avviene.
Alice, anche grazie a un duro confronto con Chiara, inizia davvero a temere che le sue azioni possano aver aggravato l'imbarazzo di Arianna. Preoccupata, decide di forzare nuovamente la mano e va da lei.
Alice, osservando lo stato pietoso dell'amica, è tenera mentre le chiede di aprirsi. Arianna per  è furiosa, non tollera l'avventatezza dell'amica e il fatto che, con leggerezza, si sia appropriata di un problema che non la riguarda.
Alice, esterrefatta, furiosa ma anche ferita, lascia l'amica dicendole di fare quel che vuole. Arianna, ormai risvegliata dal suo letargo, decide di affrontare anche Teo.
Arianna e Teo si incontrano lungo le sponde del lago al tramonto. Il giovane, imbarazzato ma sollevato dall'invito, le chiede se l'ha ferita in qualche modo e come potrebbe rimediare. Sinceramente attratto dalla ragazza, parla prevaricandola, cercando costantemente il contatto fisico. Teo la sorprende chiedendole perché sia scappata, quella sera. Arianna, presa in contropiede, si rende conto d'essersi vergognata, come se le sue scelte sessuali debbano davvero sottostare a un'autorità più grande.
Il momentaneo stordimento della ragazza ha l'effetto di zittire Teo, che pensa d'aver chiuso la questione. Arianna si riprende e ne approfitta, accusandolo di averla ripresa di nascosto e di averla esposta agli amici come un trofeo di caccia.
Teo, stressato e confuso, tenta di ridimensionare la sua colpa le urla contro dicendole di aver giocato con lui, inondandolo prima di messaggi anonimi, poi provocandolo e infine lasciando che l'amica lo accusasse addirittura di stupro. Teo la afferra con violenza e le mostra i messaggi di FantAsMina. Arianna, spaventata, non ha idea di chi sia e lo urla fra le lacrime. Teo, comprendendo finalmente l'enorme equivoco, resta fermo, pietrificato, lasciando che la ragazza fugga via.
Arianna, disperata, si rinchiude per giorni nella sua stanza. Piange e trema, faticando persino a respirare. Nel momento più buio Arianna decide di rialzarsi, di affrontare il mostro, e va da Alice. Alice, guardando l'amica, comprende che non è lì per far pace ma per chiudere la faccenda e l'accompagna in camera. Senza che si dicano nulla Alice accende la sua videocamera e stringe sul primo piano di Arianna, che inizia il suo racconto.
Il video viene pubblicato sul canale di Alice. La professoressa Tancredi, che l'ha sempre monitorato, lo guarda e, sconvolta, chiama immediatamente il padre di Teo.
La sera stessa, Teo e suo padre si recano dai carabinieri.
Nello stesso momento, Chiara va da Amina per darle ripetizioni. Bussa in camera ma nessuno risponde. Preoccupata entra in camera e la trova in fin di vita.
Sconvolta le chiede il perché del gesto. Amina le risponde che FantAsMina è sempre stata lei.

INFO TECNICHE

Titolo Italiano: Plurals
Titolo Originale: Plurals
Genere: Drammatico
Stagioni: 1 - Episodi: 7 (durata media 15 minuti)
Nazionalità: Italia | 2020

Cast e personaggi

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Il progetto

Plurals è un progetto vincitore dell'Avviso pubblico indetto dal Dipartimento per le Pari Opportunità per il finanziamento di idee innovative volte a dare attuazione agli obblighi nascenti dalla Convenzione di Istanbul (approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011) per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere in ogni sua forma.

Plurals è un teen-drama composto da 7 episodi della durata di 10-15 minuti destinati alla televisione e al web. La serie è nata e pensata da cineasti della generazione digital e raccontata attraverso il formato 9:16, carta di identità dei protagonisti. 

Il progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità, in ATS con Comune di Manziana, Comune di Canale Monterano, IIS Luca Paciolo Bracciano, Ass. Cult. Lagone nuovo, in collaborazione con ICTA e con il sostegno della Regione Lazio- fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo e grazie all'utilizzo del credito d'imposta MIBACT.

Plurals è anche il nome che i sociologi hanno dato all'attuale generazione di adolescenti. Il racconto parte da lì, da una professoressa – interpretata da Serena Autieri – che chiede ai suoi studenti di raccontare cosa sia per loro la generazione Plurals, poi il diramarsi di una serie di vicende che toccano e analizzano argomenti come: il bullismo, la violenza di genere e la violenza sulle donne. 

Grazie alla supervisione della Dott.ssa Maria Rita Parsi, la storia è scritta e raccontata per evitare quel rischio di emulazione dello spettatore in cui spesso i prodotti audiovisivi si imbattono.  Un cast di giovani attori, accompagnati da Serena Autieri e Maurizio Mattioli, faranno riflettere gli adolescenti e i loro genitori. 

La serie, prodotta da Angelika Vision, viene distribuita da Minerva Pictures su Youtube, Amazon Prime Video, Chili, The Film Club e su altre piattaforme.

Perché Plurals è diverso: la forma del racconto cross-mediale e il formato 9:16.
Plurals, proponendosi non solo di raccontare agli adulti vite ed esperienze autentiche della generazione di cui porta il nome, ma anche – e soprattutto – di entrare in contatto e confrontarsi con questa, presenta una struttura sperimentale che mira alla trasformazione degli spettatori più giovani in utenti attivi, "co-protagonisti" della storia attraverso l'adozione del loro linguaggio, quello dei social network.
Sebbene Plurals sia studiato per essere pienamente fruibile anche in forma tradizionale, la trasmissione a cadenza settimanale degli episodi verrà integrata e arricchita da stories, post, video pubblicati quotidianamente dai protagonisti della serie, che saranno dotati di autentici profili sui social network.
Plurals è un nuovo contenuto audiovisivo che utilizza lo smartphone ormai irrinunciabile, come persuasore e creatore di nuove prospettive e visioni di un mondo che è sempre in continua evoluzione e che vuole trovare nuove strade da percorrere.
I video pensati, sfruttando l'altezza dell'immagine, permettono di ritrarre al meglio le persone riproducendone fedelmente la fisicità, catturandone i gesti, il linguaggio corporeo e le espressioni. Non a caso in inglese la modalità di visione verticale si chiama portrait mode e quella orizzontale landscape: ritratti e panorami, appunto. Alberi, edifici, tutto ci  che è verticale funziona. Oltretutto è necessario tener conto che guardandoci attorno e osservando l'architettura che ci circonda – e se crediamo che il cinema sia in fondo come guardare attraverso una finestra – ci accorgiamo che la maggior parte di queste in occidente sono di forma verticale, non orizzontale. Trasformando il 16:9 con il 9:16 i video verticali creano ritratti che danno intensità, vicinanza e attenzione ai  caratteri dei personaggi.
Partendo da questa prospettiva non si pu  ignorare l'impatto che avrebbe un contenuto pensato e ideato appositamente per riflettere questo nuovo "modo di guardare".
Come sappiamo il cellulare viene utilizzato prevalentemente in posizione verticale, per cui metterlo in modalità orizzontale solo per i video è del tutto innaturale. D'altra parte, l'orientamento verticale dei nostri cellulari è solo l'ultimo stadio dell'evoluzione degli schermi dei vari mezzi usati per l'intrattenimento. Il cinema nasce con un aspect ratio di 4:3 (così come le prime immagini televisive), e i motivi dell'adozione di questo standard furono meramente tecniche, legate alle caratteristiche fisiche della pellicola. I primi televisori, quindi, furono inevitabilmente 4:3 e l'introduzione del formato panoramico (il CinemaScope degli anni '50) e tutte le sue successive evoluzioni sono servite per offrire una visione "differente" allo spettatore cinematografico che potesse differenziarsi da quella "casalinga" televisiva. La relazione tra consumo ed evoluzione tecnologica è sempre stata fluida ridefinendo il concetto stesso di intrattenimento. Scrive Davide Bennato, professore di Sociologia dei media digitali dell'Università di Catania: "[…] potrei dire che il mercato propone e il consumatore dispone", e prosegue "in pratica non tutte le soluzioni di fruizione proposte trovano poi un loro spazio di consumo. È necessaria una gradualità costante per imporre cambiamenti tecnologici". E così, come nel caso dei cellulari, l'uso che i consumatori fanno di una tecnologia finisce per ri-orientare i contenuti che "passano" attraverso il medium.
I video verticali sono solo l'ultimo dei molti esempi possibili.

Un po' di numeri
I dati del Mobile Overview Report (MOVR) sottolineano che l'utente che utilizza lo smartphone lo tiene in posizione verticale per il 94% del tempo. È la forma naturale per usare il cellulare. Come spiega un articolo del NiemanLab, che riporta dati dell'analista Mary Meeker, oggi gli utenti usano apparecchi con schermi verticali per circa il 30% del loro tempo, mentre nel 2010 lo stesso dato era solo del 5%. È vero soprattutto per la generazione plurals che, secondo quanto riportato in un articolo di Advertising Week, presta il doppio dell'attenzione ai video che guardano sui cellulari rispetto a quelli in tv. Il sintomo più evidente di questo andamento è la predisposizione a tale formato verticale dalle più note app social come Periscope o Snapchat, oltre che il recente Instagram IGTV; ai quali si aggiungono anche nuove piattaforme dedicate solo ai video verticali, come Vervid. Oltretutto la BBC, il Washington Post o National Geographic producono già contenuti in verticale; le piattaforme come Vimeo si sono adattate e anche Facebook sta lavorando in questa direzione.
I numeri sono incontrovertibili: secondo i dati Cisco, il mobile video è in piena esplosione. Il 55% del traffico mondiale mobile è rappresentato da video. Insomma, sembra arrivato il momento di iniziare a produrre i video nel modo "corretto".

Gli obiettivi
Plurals si propone di descrivere e discutere i condizionamenti quotidiani cui sono esposti gli adolescenti, focalizzandosi in particolare sulle aspettative imposte alle ragazze, troppo spesso inquadrate ancora oggi – dal contesto sociale e familiare – in ruoli secondari che impediscono loro di sviluppare una sessualità libera e consapevole.
È questo conflitto, apparentemente banale ma radice di ogni forma di violenza di genere – dagli abusi fisici e verbali al revenge porn -, che Plurals vuole evidenziare, dimostrando come possa insinuarsi ovunque, anche nella normale vita di un gruppo di giovani di una tranquilla e remota cittadina di provincia italiana.
Plurals vuole essere un racconto veritiero, privo di moralismi e preconcetti, che – attraverso l'impostazione corale e cross-mediale della narrazione – consente di esplorare con sguardo sociologico il rapporto tra adolescenza, vita digitale e reale.

Il cast di Plurals
Regia: Francesco Iezzi,
Soggetto e Sceneggiatura: Francesco Iezzi, Ettore Conte,
Supervisione scientifica: Dott.ssa Maria Rita Parsi,
Produttore, direttore della fotografia e supervisore artistico: Claudio Zamarion
Attori e Ruoli: nel ruolo della Professoressa Tancredi Serena Autieri, Maurizio Mattioli nel ruolo di nonno di Teo. E poi: Luigi Imola (Teo), Nina Pons ( Amina ), Virginia Bernardini ( Arianna ), Ginevra Ambrosini ( Alice ) e con Daniele Catini, Alberto Clemente, Giorgia Contalleucci, Floriana Corlito, Susanna Di Giacomo, Lidia Fili Aicardi, Carmen Grimaldi, Alice Lamanna, Jonatan La Noce, Ilaria Masini, Marialaura Moraci, Miriam Mohsni, Greta Pierotti, Eros Spinozzi. Con la partecipazione di Nicole Fornaro, per la prima volta sullo schermo Ludovica Limonta e nel ruolo di se stessa la dirigente scolastica Stefania Chimienti.
Musiche originali: Giacomo Trovaioli e Riccardo Iezzi. 

RELAZIONE DEL REGISTA

La Regia
Francesco Iezzi dottorato in Storia del Cinema presso L'Università di Roma La Sapienza, ha vinto, nel 2010, il Primo premio al concorso di arte contemporanea "Crash" (presso il Circolo degli Artisti – Roma) per la video installazione "Crash 1\2"; nel 2009 il Primo premio alla rassegna "La Festa del D.a.s.s." patrocinata da L'Università La Sapienza di Roma per il cortometraggio "Moebius"; nel 2004 la Menzione speciale della Critica per la regia del cortometraggio "Gemini" presso Festival internazionale del cortometraggio "Scrittura e immagine" tenutosi presso l'Auditorium Flaiano di Pescara.
Ha numerose pubblicazioni alle spalle tra cui: King Vidor, Un albero è un albero, Lithos, 2017; Sull'evoluzione del Pianosequenza, Avanguardia, 2015; M – Il mostro di Düsseldorf. Per un'idea di giustizia, Eidos, 2015; La verità è nel mezzo. Il cinema di Norman McLaren, Avanguardia, rivista di letteratura contemporanea 2012 Edizioni Pagine; Francesco Iezzi, Maurizio De Benedictis, Cine U.s.a e Canada, Lithos Editore, 2012.
È inoltre membro dell'ACMA (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese), socio fondatore dell'associazione culturale E.E.P. (Esse Est Percipi) e membro dell'etichetta discografica Resiliens.

Note di Regia
"Con Plurals ci proponiamo di sondare nuovi terreni sia linguistici sia narrativi: vista l'importanza dei temi trattati che richiedono l'uso di un linguaggio innovativo e non codificato (e non strettamente riferibile all'universo del teen movie e delle serie tv).
Riteniamo infatti che per meglio raccontare le vite dei nostri personaggi, nella realtà a volte cruda che le contraddistingue, l'elemento stilistico da preferire debba essere il piano-sequenza, quando possibile, o comunque inquadrature lunghe, nelle quali l'azione si svolga nella sua interezza. Questo non deve far pensare per  che Plurals sia una serie dai ritmi dilatati e poco incline al web o allo streaming anzi, per come la immaginiamo e per come vorremmo fosse esattamente il contrario. Il dinamismo arriverà dai movimenti della macchina da presa che vediamo slegata dai supporti fissi e mossa a seguire o procedere personaggi, sia con l'uso ampio, e non solo strumentale, ma pienamente espressivo della Steadycam, o altro stabilizzatore, e della macchina a spalla, sia attraverso il movimento interno alla scena, quello determinato dalla coralità dei personaggi nelle interazioni tra loro e con gli ambienti.
Ambienti che in questo modo, potendo cioè acquisire il giusto tempo di messa in scena e i giusti rapporti spaziali con gli attori, non saranno solo i luoghi dove si svolge la serie ma veri protagonisti sia delle inquadrature che delle azioni.
Il racconto di Plurals sarà anche un percorso attraverso i colori, dei personaggi e delle loro storie. Per questo specie negli interni, sia con l'illuminazione sia con le scenografie, cercheremo di diversificare molto le tinte utilizzando i colori come vero elemento narrativo che si evolve e sviluppa in base alle esigenze del racconto.
Passeremo quindi da tinte tenue e morbidi a forti e decise, dai colori caldi a freddi."

SUPERVISIONE SCIENTIFICA

La consulenza di esperti
Data la complessità dell'argomento, il supporto e l'aiuto di personale specializzato durante la scrittura del soggetto è fondamentale per non rischiare di travisare e rendere ambigua quella sottile linea che, appunto, esiste tra violenza e consensualità.

Maria Rita Parsi di Lodrone
Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, si occupa di donne e di violenze da molti anni, massima esperta nel settore, tra i tanti, ha pubblicato: L'amore violato, Mondadori, 1996. L'amore dannoso, Mondadori, 1999. Cuore di mostro, Mondadori, 2002. Collabora a molti quotidiani e periodici con rubriche settimanali e ha partecipato a numerose trasmissioni televisive in qualità di esperta di psicologia e opinionista. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni di tipo scientifico e divulgativo. Nel 1986 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.

IL PRODUTTORE E LA SUPERVISIONE ARTISTICA

Claudio Zamarion
Claudio Zamarion, giovanissimo, nei primi anni '90 comincia a calcare i set della cinematografia italiana al seguito dell'autore della Fotografia Luca Bigazzi. Nel 1993, i progressi ottenuti in Italia lo portano verso palcoscenici internazionali, al fianco di registi del calibro di: Harlin, Cohen, Bertolucci, Scorsese, Tornatore, Argento, Minghella, Bindley e M. James Arnett, al fianco dei grandi maestri della fotografia mondiale, tra cui: Ronnie Taylor (premio Oscar per Gandhi), John Seale (premio Oscar per Il paziente inglese), Roger Deakins (famoso anche per la lunga collaborazione con i fratelli Coen, nominato agli Oscar per ben dodici volte e vincitore di un Academy Award nel 2018 per Blade Runner 2049), Lajos Koltai (nomination Oscar per Gaby, una storia vera e Malèna), Darius Khondji (nomination Oscar per il film Evita), David Eggby (Mad Max) e Oliver Wood (I Fantastici 4).
A 26 anni, nel 1999, comincia la carriera di direttore della fotografia al fianco di molti registi tra cui Francesco Massaro, Claudio Risi, Ezio Greggio, Giulio Base, Anthony LaMolinara (premio Oscar per Spiderman-2).
Nel 2000 inizia la collaborazione che lo legherà per circa dieci anni al regista e sceneggiatore Carlo Vanzina con cui firmerà la fotografia della commedia italiana di grandi successi cinematografici e televisivi.
Lavora con il fotografo e regista Michel Comte con il quale firma alcuni spot come autore della fotografia come quelli per Hennency.
Parallelamente alla sua attività come direttore della fotografia, dal 2006 si dedica alla produzione cinematografica di opere prime e di service per produzioni nazionali e internazionali, mettendo a disposizione la sua esperienza professionale.
Con la casa di produzione Angelika Vision fondata insieme a Antonio Marchese nel 2009 realizzano progetti dando un'attenzione speciale a prodotti – lungometraggi, cortometraggi e spot tv – con forti connotazioni sociali (Niente pu  fermarci, Ambo, La cooperazione internazionale, Io sono Rosa Parks).
Dirige, inoltre, spot pubblicitari per importanti marchi.
Nel 2010 l'intensa collaborazione con Claudio Camarca per il progetto Le Radici e le ali (regia di Claudio Camarca e Maria Rita Parsi) viene suggellata con il premio Selezione [CINEMA.DOC] come Miglior Film Documentario Italiano al Festival internazionale del Film di Roma.
Nel 2017, per la prima volta, dalla macchina da presa passa alla regia di un lungometraggio firmando un thriller gotico dal titolo Parasitic Twin con lo pseudonimo di All Zammi in memoria del papà.
Nel 2018 produce e firma la fotografia del cortometraggio Io sono Rosa Parks diretto da Alessandro Garilli, premiato, con il premio G2, nella sezione MigrArti, durante la 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

La grammatica visiva in Plurals: parla il produttore Claudio Zamario
"La tematica alla base di Plurals, le emozioni, la richiesta di innovazione sul mondo sommerso dei protagonisti necessitavano di una nuova prospettiva narrativa, ed è qui che, prendendo spunto dai valori del cinema, che non teme cambiamenti forti e dirompenti, ho avuto la possibilità di immaginare percorsi non abitudinari ma in linea con le esigenze del progetto. L'esperienza che ho potuto avere al fianco dei più grandi direttori della fotografia e di registi internazionali, le loro intuizioni in controtendenza in realtà spesso al passo coi tempi, sono state, insieme ai ritmi a cui siamo abituati oggigiorno e all'utilizzo frenetico delle nuove tecnologie, il seme di questa visione, quella di utilizzare il formato 9:16. Questa idea si è trasformata nei giorni a seguire nella necessità di esplorare tematiche note attraverso una nuova grammatica visiva, sperimentale, immersiva e perfettamente allineata ai momenti, alle riflessioni, ai movimenti corporei dei protagonisti. Così sono rimasto qualche giorno a pensarci su, poi ho indetto una riunione con tutto l'entourage creativo, ho spiegato che se volevamo davvero far emergere emozioni sommerse, dettagli, quotidianità nascoste, dovevamo guardare il mondo da un'altra angolazione. Dovevamo guardare il mondo in 9:16. Abbandonare i luoghi per raccontare i personaggi; abbandonare gli ambienti per altri ambienti, quelli interiori. Non è un formato diverso, è semplicemente il loro sguardo sul mondo e la richiesta di essere protagonisti assoluti del loro universo, ma attraverso il loro modo di intenderlo. Ognuno è rimasto in silenzio per un po', ci siamo guardati e ci siamo detti: "facciamolo". Siamo certi, e soprattutto entusiasti, di esplorare l'inosservato mondo dei plurals in maniera originale, creativa e  sensibile.".

NOTE AGGIUNTIVE

Il Comune di Manziana: parla il Sindaco Bruno Bruni
"Ci sono dei progetti che travalicano l'istituzionalità della loro impostazione e si riservano uno spazio più ampio e profondo. Plurals è uno di questi.
Come primo cittadino ma soprattutto come padre di una figlia diventata ormai donna, non posso che essere entusiasta dei 7 episodi ideati e ambientati nel nostro comprensorio. Quali sono gli ostacoli che incontrano le nostre ragazze nella realizzazione della loro vita? E come questo influisce sullo sviluppo di una loro sessualità che sia realmente libera? Argomenti complessi che, anche attraverso lo sguardo e le esperienze dei ragazzi dell'Istituto Paciolo di Bracciano, vengono affrontati in maniera originale e al tempo stesso semplice e lontana dai luoghi comuni, aprendo spazi di discussione e riflessione utili ad affrontare la tematica più vasta della violenza sulle donne.
Come Amministrazione crediamo che idee progettuali come queste abbiano un valore intrinseco importante. Infatti parlare attraverso l'arte e il web di un argomento così delicato rappresenta sicuramente una metodologia che ha più presa sui giovani di quanto possano avere qualsiasi discorso istituzionale o approfondimento testuale. I ragazzi hanno necessità di esprimersi e di ascoltare chi sappia parlare il loro linguaggio. Grazie quindi a chi ha ideato il progetto e a chi sta lavorando alla sua concreta realizzazione: come Comune di Manziana continueremo a non fare mancare il nostro appoggio".

L'IIS Luca Paciolo
L'IIS Luca Paciolo di Bracciano è una scuola secondaria di secondo grado nata quasi 45 anni fa come Istituto tecnico commerciale. E' un punto di riferimento per il territorio in quanto garantisce da sempre un‟istruzione tecnica di altissima qualità, posizionandosi ai vertici delle classifiche delle migliori scuole del Lazio nel settore economico. Da cinque anni (nel 2020, ndr) è diretta dalla Prof.ssa Stefania Chimienti, neo dirigente che, facendo tesoro delle sue esperienze lavorative nell'ambito delle relazioni esterne, a livello nazionale e internazionale, ha impostato la politica scolastica dell'Istituto su innovazione tecnologica, ampliamento dell'offerta formativa, creazione di accordi di rete e convenzioni con enti locali, associazioni, imprese private, università, istituzioni scolastiche e formative. E' così che è nata la collaborazione, fattiva e vivace, con Angelika Vision, L'Agone Nuovo, i Comuni di Manziana e Canale Monterano, partner dell'A.T.S. che ha dato vita al progetto Plurals. L'ultimo arrivato in casa Paciolo, il Liceo Artistico di Anguillara, con la sezione scenografia, è al centro del progetto di alternanza scuola-lavoro, in cui il produttore Claudio Zamarion e il regista Francesco Iezzi salgono in cattedra e introducono i ragazzi, con garbo e professionalità, nel mondo del cinema.

Il Comune di Canale Monterano: parla il Sindaco Alessandro Bettarelli
"Una società in continua e vorticosa evoluzione, che offre pochi punti fermi, soprattutto durante l'età dell'adolescenza, impone agli enti locali più vicini ai cittadini, come appunto i Comuni, la necessità di costruire una rete territoriale a favore dei giovani, per creare percorsi volti alla prevenzione e all'accompagnamento degli adolescenti, e delle loro famiglie, all'età adulta, facendo "lavoro di squadra" per far fronte ai possibili disagi della crescita.
Da questa consapevolezza è nata la voglia di far rete dei membri dell'ATS che ha dato vita a Plurals. Con un intento chiaro: non lasciar soli gli adolescenti, provando a capire i loro sentimenti, le loro idee e i loro possibili disagi, per affrontare insieme le complesse dinamiche proprie di un'età delicata e difficile".

LA COLLABORAZIONE CON ICTA

Presieduta dall'Avv. Germano Del Conte, con Plurals prosegue la partnership tra Angelika Vision e  Icta, una società nata per sviluppare il settore cinematografico e culturale all'interno della Regione Abruzzo, attraverso l'organizzazione di incontri con il cast nelle scuole abruzzesi volti alla sensibilizzazione dei temi trattati nella serie come il bullismo, la violenza di genere, la violenza sulle donne e Cyber bullismo.

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