Diavoli (2019)
DiavoliLa storia ruota attorno al profondo legame tra i due protagonisti: da un lato l'italiano Massimo Ruggero (interpretato da Alessandro Borghi), perfetto esempio di self-mademan che dopo una rapidissima carriera cominciata dal basso è diventato lo spregiudicato e geniale Head of Trading di una delle più importanti banche di investimento del mondo, laNew York – London Investment Bank (NYL); dall'altro Dominic Morgan (interpretato da Patrick Dempsey), americano, fra gli uomini più potenti della finanza mondiale, CEO della banca e mentore di Massimo. Il sodalizio tra i due inizierà a sgretolarsi quando, a causa dei segreti di Dominic, Massimo si troverà coinvolto in una guerra intercontinentale nascosta dietro ad eventi apparentemente slegati come lo scandalo Strauss-Kahn, la guerra in Libia e la crisi europea. Una guerra silenziosa, combattuta sotto ai nostri occhi attraverso l'arma più potente di tutte: la finanza. E la posta in gioco è la vita di milioni di persone. Massimo dovrà scegliere: continuare a fidarsi del suo mentore o provare a fermarlo? Accanto a Borghi e a Dempsey, Kasia Smutniak interpreterà Nina, l'aristocratica, sofisticata e determinata moglie di Dominic Morgan, al quale è unita da sentimenti, interessi e da un dolore che non passa
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: DiavoliTitolo Originale: Diavoli
Genere: Drammatico
Stagioni: 2 - Episodi: 18 (durata media 45 minuti)
Nazionalità: Italia | 2019
Produzione: Sky, Lux Vide
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 10 | venerdì 17 Aprile 2020 su Sky Atlantic | |
Stagione 2 Episodi 8 | venerdì 22 Aprile 2022 su Sky Atlantic |
Cast e personaggi
Regia: Nick Hurran, Jan Maria MicheliniSceneggiatura: Guido Maria Brera, Alessandro Sermoneta, Mario Ruggeri, Frank Spotnitz, James Dormer, Naomi Gibney, Caroline Henry, Michael A. Walker, Christopher Lunt, Elena Bucaccio, Ben Harris, Peter Jukes, Tommaso De Lorenzis
Musiche: John Paesano
Fotografia: Vittorio Omodei Zorini, Neville Kidd
Montaggio: Alessio Doglione, Joe Sawyer, Lorenzo Fanfani
Scenografie: Laura Pozzaglio, Luca Merlini, Monica Vittucci, Biagio Fersini
Costumi: Alessandro Lai, Giulia Chiaretti, Sonu Mishra, Rosalia Guzzo
Ideatori: Alessandro Sermoneta, Mario Ruggeri, Elena Bucaccio, Guido Maria Brera, Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Ezio Abbate, Guido Maria Brera (basato sul rimanzo 'I Diavoli' di), Guido Maria Brera (format di serie di), Alessandro Sermoneta (creato da), Mario Ruggeri (creato da), Elena Bucaccio (creato da), Guido Maria Brera (creato da), Daniele Cesarano (creato da), Barbara Petronio (creato da), Ezio Abbate (creato da)
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Luca Bernabei (Produttore, Produttore esecutivo | Produttore esecutivo | Produttore), Guido Maria Brera (Produttore creativo), Frank Spotnitz (Produttore consultivo | Produttore esecutivo), Erica Negri (Produttore delegato Sky | Produttore esecutivo per Sky), Nick Hurran (Produttore esecutivo), Luisa Cotta Ramosino (Produttore esecutivo), Nils Hartmann (Produttore esecutivo Sky | Produttore esecutivo per Sky), Sonia Rovai (Produttore esecutivo Sky | Produttore esecutivo per Sky), Matilde Bernabei (Produttore esecutivo), Daniele Passani (Produttore esecutivo), Nicola Lusuardi (Produttore creativo Sky), Marco Rosi (Produttore associato), Ben Harris (Produttore esecutivo), Christopher Lunt (Produttore esecutivo), Michael A. Walker (Produttore esecutivo), Sara Melodia (Produttore esecutivo), Mario Ruggeri (Produttore creativo), James Dormer (Coproduttore esecutivo), Corrado Trionfera (Produttore esecutivo), Elena Bucaccio (Produttore esecutivo), Emily Feller (Produttore esecutivo)
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Note di Nicola Maccanico, EVP Programming di Sky Italia
In questi giorni pieni di preoccupazioni, abbiamo trovato ancora una volta conferma di come la finanza sia un motore perpetuo dell'economia e quindi del mondo globalizzato.
L'emergenza senza precedenti che stiamo vivendo mette anche particolarmente in risalto come sia ormai indissolubile l'intreccio tra finanza, politica ed economia e come questa convivenza forzata generi contraddizioni e tensioni continue. Ed è proprio questo il sottotesto di Diavoli, serie che si posiziona al centro di un'altra crisi economica mondiale vecchia di qualche anno. I suoi protagonisti, appunto i Diavoli, sono invisibili ai più ma combattono una guerra silenziosa, senza armi, ma dagli impatti devastanti, al pari di un conflitto combattuto con armi "convenzionali".
Diavoli debutta mentre il mondo reale vive la più grande e più imprevedibile crisi economica mondiale e così si rafforza, purtroppo, il valore contemporaneo di un racconto che abbiamo scelto proprio per la sua forza, la sua complessità e l'attinenza alle dinamiche economiche dell'epoca moderna, e che abbiamo voluto far diventare una serie ambiziosa, capace di esplorare nuovi territori e, come sempre per le produzioni Sky, in grado di attraversare temi alti per offrirli ad un pubblico ampio.
Con Sky Studios, laboratorio d'eccellenza per lo sviluppo e la produzione di contenuti in Europa, siamo partiti dalla creatività e dai migliori talenti italiani, come quello di uno straordinario Alessandro Borghi – che con la sua performance dimostra la sua statura internazionale – e di un grande team artistico e produttivo. A questi abbiamo aggiunto lo star power di un cast cosmopolita di grande livello, innanzitutto Patrick Dempsey e poi Kasia Smutniak, per un progetto che ha così acquisito autorevole caratura internazionale.
È così nato un thriller finanziario nel quale il mondo dell'alta finanza non viene filtrato attraverso una lente etica o morale: non ci sono buoni e cattivi, ma c'è la consapevolezza di raccontare, di muoversi in quella zona grigia dove si decidono i destini delle nostre economie.
Ulteriore motivo d'orgoglio deriva dal poter sottolineare come Diavoli sia la prima serie con queste caratteristiche nata in Italia e di come la sua storia, con uno scarto narrativo decisamente inedito, guardi allo scacchiere del potere finanziario mondiale per la prima volta dalla prospettiva europea invece che da quella americana. Diavoli adotta così un impianto drammaturgico ancora più aderente alla nostra realtà, che permette alla serie di scandagliare il presente parlando del passato più prossimo, portandoci dietro le quinte di un mondo che influenza e continuerà ad influenzare le vite di tutti.
Grazie a Lux Vide, con cui collaboriamo per la prima volta, a Guido Brera ed ai registi Nick Hurran e Jan Michelini per il grande lavoro svolto. Ed una menzione particolare per Nils Hartmann e tutto il gruppo Scripted di Sky.
Note di Nils Hartmann, Senior Director Original Productions di Sky Italia
NOTA DI Sono giorni difficili per tutti, e sarebbe stonato prima ancora che sbagliato far finta di niente, limitandosi a dire "the show must go on". Però è proprio in questi giorni di confino casalingo per tutti che viene fuori in pieno il valore di un entertainment intelligente. Di storie potenti, che sappiano raccontare l'attualità e la complessità del mondo in cui viviamo. Ed è proprio per questo che presentare Diavoli oggi ha ancora più valore. Perché è in periodi come questi che si avverte, più che mai, l'importanza di onorare chi ci segue. E di farlo nel modo che ci è più congeniale: realizzando prodotti capaci sì di sedurre e intrattenere l'audience, ma anche di portarla alla scoperta di quel che sta dietro all'attualità. "La più potente delle armi del nostro tempo non è il fucile, non è il carro armato, non è l'artiglieria… è la finanza". In questi giorni ce ne rendiamo pienamente conto, questa battuta della serie può dare un'idea del motivo per cui abbiamo deciso di produrre Diavoli. Non è semplicemente un thriller appassionante e ben confezionato, ma il tentativo di raccontare l'alta finanza, un mondo che condiziona le nostre vite in mille modi, magari anche oscuri per molti. E proprio per questo Diavoli entra in questo mondo, sia pure in chiave di fiction, e prova a restituirne un quadro veritiero e comprensibile. Starà al pubblico decidere se ci siamo riusciti: per noi, comunque, è stato un grande stimolo già solo il fatto di esplorare quel mondo, e insieme un genere nuovo, complesso e poco trattato in Italia come il financial thriller. Doppiamente motivante è stato il fatto di poterlo esplorare a partire dal romanzo bestselling di un autore italiano, Guido Maria Brera, che lo ha costruito con grande abilità e dovizia di dettagli a partire dalle sue stesse esperienze nella City di Londra, indiscusso ombelico del mondo finanziario. Fin da prima della sua nascita come progetto di serie, Diavoli fluttuava dunque già in una dimensione al contempo italiana e internazionale: il punto di vista identitario e la vocazione al mercato globale. Ossia due qualità assolutamente caratterizzanti anche per Sky Studios, la nuova realtà che raccoglie i frutti dei primi 10 anni di Sky Originals, il grande work in progress in forma seriale che (da Romanzo Criminale a ZeroZeroZero, via Gomorra) ci ha permesso di definire e consolidare questa nostra duplice identità. Al punto di aprirci a nuove sfide e collaborazioni: nel caso di Diavoli, insieme a Lux Vide, casa di grandi successi italiani e internazionali, abbiamo costruito una task force eterogenea e multilingue. Dal visionario regista, il capitano Nick Hurran, a un talentuoso cast in cui ancora una volta ci rispecchiamo in pieno, a partire da due headliner incredibili come Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. E dunque, sul filo di questa italianità internazionale, o forse dovrei parlare di "global entertainment with an Italian touch", che è ormai la cifra stilistica delle serie Sky Original, sono davvero felice di poter condividere una serie in cui tutti noi crediamo fortemente, e che ci auguriamo possa viaggiare lontano. E nel frattempo, in attesa che si possa tutti a tornare a circolare liberamente, anche a titolo personale mi auguro di tutto cuore che intrattenga al meglio tra le mura di casa, regalandoci un po' di quality time e facendoci viaggiare, con intelligenza e suspense, nel lato dark della finanza globale.
Note di Luca Bernabei, Produttore e AD Lux Vide
Non avrei mai pensato che la messa in onda della nostra serie arrivasse in questo momento storico. Un momento in cui non migliaia, non milioni, ma miliardi di persone sono bloccate nelle loro case. Ma c'è qualcosa che non si ferma mai, ed è la finanza.
"La finanza è come l'acqua: non si vede, non ha odore, e per il più delle persone è impercettibile".
Le acque in cui nuotano i Diavoli della finanza sono le acque che circondano tutti noi. Perché come ci ha dimostrato un microscopico nemico invisibile mai come oggi il mondo intero è immerso nelle stesse acque, profondamente interconnesso.
Questo è ciò che mi ha colpito dello splendido romanzo di Guido Maria Brera "I Diavoli" a cui è ispirata la serie e che racconta i segreti dei nuovi padroni del mondo: i signori della finanza.
La finanza non è più solo un gioco di alcuni capitali in borsa ma governa invece profondamente le vite di tutti noi, aumentando il divario fra la povertà di molti e la ricchezza di pochi.
Lux Vide è orgogliosa di produrre con Sky Italia e Sky Studios questa nuova serie che racconta le storie di uomini e donne che lavorano nei mercati finanziari non più per guadagnare soldi ma per diventare i padroni del mondo.
La potenza della storia ha coinvolto prima un grande regista come Nick Hurran e un talento italiano come Jan Maria Michelini, e poi grandi attori come il nostro Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, affiancati da Kasia Smutniak.
Diavoli sarà il primo conspiracy thriller che racconta i retroscena di quella guerra sottile combattuta in Europa nel 2011. E che forse si sta combattendo ancora oggi non solo in Europa ma in tutto il mondo.
Diavoli svelerà i segreti dei nuovi padroni del mondo, che per quanto si comportino come dèi, anche loro non sono che uomini.
Nota di Matilde Bernabei, Presidente Lux Vide
In questo momento di grande isolamento e di difficoltà per il pubblico e per il settore, siamo orgogliosi di portare sul mercato un prodotto globale, coraggioso e appassionante come Diavoli.
Diavoli è una grande sfida vinta, cinque anni di instancabile lavoro di produzione e ricerca dei partner adeguati, hanno dato vita ad un prodotto davvero internazionale, che ha già ricevuto ottimi riscontri oltre confine.
Presto disponibile in tutti i territori Sky europei, grazie alla partnership con Orange Studio, è una serie-evento anche in Francia, mentre la distribuzione internazionale di NBCUniversal porterà questa serie, il primo international thriller – made in Italy, in tutto il mondo.
Saper collaborare con uno sguardo globale è oggi più che mai un imperativo, per ripartire e continuare a creare grandi storie per il pubblico.
Nota dell'autore Guido Maria Brera
A partire dagli anni Ottanta la finanza è stata raccontata come una frontiera selvaggia, battuta da avventurieri senza scrupoli. Erano i tempi di Gordon Gekko, della New York reaganiana e del suo lato più show off: donne, eccessi, big bluff e insider trading, compravendita di azioni, scalate ostili e vertiginose.
Ho scritto I diavoli per mettere a fuoco una fase nuova in cui la posta in gioco erano diventati i titoli di Stato, la moneta e gli equilibri geo-politici. Del resto, il crash del 2008 aveva provocato l'attacco ai debiti sovrani, innescato la crisi greca, terremotato l'Eurozona.
Attraverso una storia di finzione volevo mostrare l'unico, vero potere dell'Occidente sprofondato nel vuoto della politica. Perciò ho descritto la finanza come strumento pervasivo di condizionamento e manipolazione. Gli uomini che ne incarnano l'essenza sono diversi dai vecchi trader. Sono invisibili, odiano gli eccessi e non violano la legge perché hanno dalla loro la forza che consente di dettarla. Ho chiamato questi monaci-guerrieri i Diavoli.
Misurarsi con l'universo televisivo è stata una sfida ardua. Perché era arduo conservare la complessità senza pregiudicare il ritmo di una narrazione per la TV, rendere accessibili meccanismi impenetrabili, ma non svilirli, provare a indagare i controversi moventi di quanti tessono i destini del pianeta. Discutere, trovare mediazioni, lavorare in team con professionisti di livello altissimo, tradurre parole oscure in immagini forti e comprensibili, vedere queste immagini tramutate in azione grazie a una regia e a interpreti magistrali, ha rappresentato un'esperienza unica. E una sacrosanta lezione di umiltà.
Il confronto con la lingua del floor è stato un corpo a corpo. Il lessico dei trader è un gergo da iniziati composto da sigle come Var, CDS, Qe, o da parole tipo shortare, trigger, stop loss, cornering. Ma il linguaggio non è mai una questione di forma, ed è sempre decisivo. Chi controlla le parole controlla le cose.
Note del regista Nick Hurran
Il romanzo di Guido Maria Brera, che ha raccontato il crollo finanziario del 2011 e la successiva crisi economica diffusasi in tutta l'Europa, intreccia gli eventi reali con una trama veramente affascinante. Un argomento che, a prima vista, non sarebbe forse stato in cima alla lista delle serie da guardare in TV, a meno che questi fatti così sconvolgenti non fossero stati reinterpretati in maniera tanto efficace nelle sceneggiature.
Diavoli mi ha fatto arrabbiare, la rabbia di chi capisce di non aver prestato la necessaria attenzione a quanto stava accadendo in quegli anni. Gli inganni, il peso del potere finanziario hanno raggiunto livelli semplicemente sconcertanti. Man mano che la narrazione andava avanti e le sue ramificazioni iniziavano a coinvolgere persone reali, mi sentivo sempre più rapito dalla storia.
Nel dare vita a Diavoli, ho potuto contare sulla collaborazione di uno dei team creativi più talentuosi con cui abbia mai avuto il privilegio di lavorare.
Ho scelto di adottare un approccio molto cinematografico, mantenendo uno stile e un tono moderni, decisi come il ferro e il vetro delle architetture di Canary Wharf: veloce, patinato, riflettente; nei toni abbiamo rappresentato una realtà dura, che interpretasse le sceneggiature e incorniciasse le performance. Il montaggio che ho voluto è veloce, contemporaneo, creativo: voglio che tu sappia che stai guardando Diavoli.
Note del regista Jan Maria Michelini
Dirigere questa serie è stato un grande privilegio per me, ma anche una grande prova. Era un mondo personalmente ancora inesplorato, lontano dalle mie conoscenze.
La prima reazione che ho avuto quando ho letto il romanzo di Guido Maria Brera è stata di rabbia. Sapevo come il mondo fosse governato dai numeri e dall'avidità di pochi ma non ne conoscevo i limiti e le misure. Certi gruppi di potere riescono a muovere le sorti di interi paesi come pedine su una scacchiera dove tutto è in movimento e tutto è in gioco.
La serie è molto di più di un thriller finanziario. Oltre alla storia di Massimo, sveliamo i retroscena di quanto accaduto fra il 2009 e il 2011, quando l'Europa era sotto un severo attacco finanziario e in una profonda crisi politico – economica. Per fare questo abbiamo trovato una soluzione stilistica forte, con l'utilizzo di materiale di repertorio come "schegge di verità" che connettessero lo spettatore con il realismo della storia e rafforzassero i legami con l'attualità.
Ho cercato di dare alla serie uno stile moderno, innovativo e realistico, macchina a mano in contrasto con una composizione sempre attenta ed elegante, tesa allo sdoppiamento dei campi visivi, che ricerca un utilizzo dell'high-speed nei momenti cruciali del sentire del protagonista. Un linguaggio insomma che sottolinea come lo spotlight, il punto focale di interesse, può essere indirizzato dove convenga quando conviene. Un linguaggio visivo che vuole riflettere il metodo usato dalla finanza quando si fa strumento politico.
I set lunghi sono sempre complessi, la chiave del successo di un'impresa come questa sta nel talento del cast artistico e nell'essere riusciti a mettere insieme un gruppo di persone ostinate a far bene ogni giorno, anzi direi, ogni giorno a far meglio.
Abbiamo creato uno show che spero incuriosisca lo spettatore nel profondo, portandolo a voler saperne di più, ma anche farsi una propria idea sul passato e sul presente del mondo che pensiamo di conoscere.
Location
Il lavoro di ricerca delle location per Diavoli poneva una serie di sfide molto interessanti.
Quella più grande è stata cercare a Roma, città dell'antico, luoghi che fossero plausibili a Londra, città che invece ha sempre coniugato la tradizione con la contemporaneità, palestra e vetrina per grandi architetti.
La scelta del Roma Convention Center La Nuvola di Fuksas è un esempio perfetto di come questa sfida è stata affrontata: un'opera architettonica contemporanea che trascende la città che la ospita e restituisce perfettamente alcune delle atmosfere di Canary Wharf, centro del potere finanziario globale, in linea con gli interni degli uffici della New York – London Investment Bank, che sono stati invece interamente ricostruiti nei teatri di posa.
Nella realizzazione della casa e nella scelta del paesino d'origine di Massimo si è voluto invece sottolineare l'enorme contrasto tra la sua vita londinese, rappresentata dal modernissimo attico, e quella ancorata alle origini, per cui è stata scelta Cetara, piccola città di pescatori sulla Costiera Amalfitana.
Al rigore e alla staticità dei palazzi dei potenti, abbiamo scelto di contrapporre il caos e la precarietà delle ambientazioni dei loro oppositori. Per la sede della Subterranea le soluzioni hanno spaziato da un appartamento in disuso del centro di Roma, passando per una chiesa abbandonata, fino ad un sito archeologico.
Tutte le location di Diavoli sono state identificate grazie a un continuo scambio di references tra Roma e Londra – nella cui City e dintorni sono girate alcune scene esterne – che ha permesso di restituire un'atmosfera realistica e coinvolgente.
— Pierfrancesco Santarsiero, location manager
Scenografia
Nella serie Diavoli la scenografia è stata ideata con una funzione narrativa: raccontare il mondo impenetrabile dell'alta finanza attraverso la scelta dello stile, dei dettagli e dei materiali usati.
Un protagonista del racconto è il set principale: la sede londinese della New York-London Investment Bank (NYL). La scenografia e l'arredo del floor sono stati pensati in modo realistico, le postazioni di lavoro come una war room. Gli arredi e materiali sono freddi, abbondano gli specchi, per consentire alla regia di avere un'immagine curata e sofisticata, ma realistica e sobria, senza gli eccessi del glamour. In una posizione centrale e dominante spiccano gli schermi dove i dati della Borsa, gli avvenimenti politici e di economia internazionale scorrono in un flusso continuo. L'uso innovativo del rosco, uno sfondo retrolluminato, rende più veritiero e concreto il fondale della City di Londra.
La scenografia racconta anche il conflitto interiore di Massimo e quello con Dominic, attraverso l'arredamento bianco che infonde un'atmosfera fredda, l'acciaio e il vetro, che permettono di giocare con i riflessi, a creare una realtà distorta, doppia e ambigua.
L'ufficio di Dominic Morgan, al piano superiore, evidenzia la sua posizione di controllo e di deus ex machina che dall'alto domina e manovra. Per il suo ufficio si sono scelti colori scuri, in contrasto con il bianco che spicca nel floor, perché è il luogo dell'ambiguità, caratterizzato da un arredo freddo e asettico.
L'appartamento di Massimo è una casa sospesa nel vuoto, in cui domina un camino contemporaneo capace di creare un contrasto tra l'atmosfera calda e il freddo degli arredi moderni, le due anime di Massimo. Lo stile dell'arredamento racconta il mondo di un facoltoso uomo single al top della sua carriera, fatto di oggetti di design e di un lusso sofisticato ed essenziale.
— Rita Terenzi, set decorator
Costumi
Le scelte dei costumi di Diavoli sono il risultato, quasi naturale, dell'analisi della personalità dei protagonisti e del loro mondo, ciascuno diverso, pieno di storie e di dettagli, di colori, di "stoffe" differenti.
Massimo Ruggero, il protagonista, è un giovante e affascinante italiano che, grazie al suo talento e al suo charme, riesce a entrare nel cuore della Londra degli affari e in questo mondo porta il suo stile, italiano e internazionale insieme. Il costume rispecchia proprio questa unicità. Abiti classici di taglio italiano, ma con dettagli e accessori di alcuni tra i più raffinati e noti brand del Made in Italy, contribuiscono a definire il fascino di questo giovane e rampante businessman nella sua scalata al vertice. Dominic Morgan è invece lo specchio della più classica ed elegante tradizione anglosassone. Il blu e i grigi "fumo di Londra" delle lane pettinate Tasmania dei suoi abiti si riflettono nei suoi occhi e raccontano un personaggio seducente e quasi "diabolicamente" calcolatore. Al suo fianco la moglie Nina, essenziale nello stile minimale, quasi monocromatica: i suoi costumi contribuiscono a raccontarne la personalità sfaccettata, circondandola sempre di un'aura di fascino e di mistero. Così come i costumi di Sofia Flores, il cui stile vuole trascinare la storia in atmosfere urbane e rumorose come i tumulti legati alla grave crisi economica del recente passato.
Carrie, la moglie di Massimo, rappresenta l'antitesi del mondo della City, con i suoi freddi toni del grigio e del blu. Ne è l'aspetto notturno, dai toni più caldi e rossastri, un personaggio misterioso e fatalmente seducente.
— Alessandro Lai, costume designer