Catturandi – Nel Nome Del Padre (2016)
Catturandi - Nel Nome Del PadreL'epica lotta tra Stato e Mafia da un punto di vista nuovo: quello della Catturandi di Palermo, squadra d'élite della Polizia deputata all'arresto dei grandi latitanti. Sono artisti della sorveglianza elettronica e abili a rendersi invisibili, e la loro punta di diamante è una giovane donna, Palma Toscano, impulsiva, appassionata e determinata a catturare l'ultimo capo della più potente organizzazione criminale del mondo, Natale Sciacca. Nella Palermo che è il caldo e intricato scenario della storia, Palma capirà che nulla è mai come appare: i mafiosi più temibili sono volti insospettabili e gli amici possono tradirti. Non solo gli amici: anche gli amori. Perché Palma si porta nel cuore una ferita, la misteriosa morte del padre, eroe della Polizia, che condiziona da sempre la sua vita. Indecisa tra due uomini, indecisa tra due colpevoli: il suo è un viaggio al fondo del tradimento e solo quando riuscirà a trovare il coraggio di toccarlo, quel fondo, Palma troverà quello che cerca davvero. Se stessa.
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: Catturandi – Nel Nome Del PadreTitolo Originale: Catturandi - Nel Nome Del Padre
Genere: Commedia
Stagioni: 1 - Episodi: 6
Nazionalità: Italia | 2016
Produzione: Rai Fiction
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 6 | lunedì 12 Settembre 2016 su Rai 1 |
Cast e personaggi
Regia: Fabrizio CostaSceneggiatura: Luca Rossi, Alessandro Fabbri
Ideatori: Luca Rossi, Alessandro Fabbri
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Marco Poccioni (Produttore), Marco Valsania (Produttore), Fabrizio Zappi (Produttore RAI)
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NOTE DI REGIA
Catturandi tratta il genere poliziesco in modo inconsueto ed io ho affrontato questo lavoro con grande entusiasmo e con un atteggiamento il più possibile privo di schematismi. La contrapposizione tra legalità e criminalità, tra buoni e cattivi non è infatti netta, né scontata, ma vive piuttosto delle sfumature e della complessità dei vari personaggi – questo è l'elemento che ho trovato più interessante, e credo sia inoltre innovativo per una fiction televisiva.
Catturandi è un racconto sulla mafia e sugli uomini che la combattono, dal punto di vista di una squadra d'élite della Polizia che svolge un'azione paziente, accurata e anche logorante di intercettazione e osservazione, finalizzata all'arresto dei grandi latitanti. Un lavoro "invisibile" fatto di lunghissimi appostamenti in ascolto e spionaggio della quotidianità che mi ha fatto pensare a capolavori del cinema come La Conversazione di Coppola o Le vite degli altri, per fare solo alcuni esempi.
Lo scenario della nostra azione è Palermo, una città dai grandi contrasti, viscerale nel bene e nel male. Estremamente accogliente, colorata e viva ma anche difficile e a volte respingente. La complessità della storia si lega strettamente a questi luoghi ed è un altro punto forte del film. All'interno del contesto siciliano infatti, più che in ogni altro, la verità delle cose assume le connotazioni pirandelliane del "doppio", del relativismo e della molteplicità. Ogni elemento che si scopre ha sempre un altro aspetto, sia dal punto di vista sostanziale che morale. Come in un costante gioco al rilancio dove niente è come appare e la verità non è mai una sola.
Il film inizia con la città vista dall'alto, con i suoi colori forti e le grida dei mercati (le famose "abbanniate" siciliane) a fare quasi da colonna sonora, e a rivelare l' umore arabo e antico che la città custodisce. Poi dal mercato passiamo rapidamente a una casa malmessa, "sgarrupatissima", ma all'interno ad attenderci c'è l'elegante e confortevole studio di una psicanalista: una sovrapposizione di ambienti e situazioni ed un contrasto intrigante che certamente appartiene anche alla protagonista, interpretata da Anita Caprioli.
Il personaggio di Anita, Palma Toscano, è quel che si dice una donna contemporanea. Definita sì dal proprio lavoro, che la assorbe e le dà molta forza, ma non immune ai sentimenti. Fortunatamente è difficile inquadrarla all'interno di uno stereotipo: fa un lavoro duro, comanda degli uomini, ma non per questo è alla ricerca spasmodica dell'amore, pur conservando la capacità di sentirsi donna e di lasciarsi andare. E questa complessità la rende affascinante e autentica.
Anche Massimo Ghini, il vicequestore Vento, che lavora a stretto contatto con Palma racchiude in sé una serie di chiaroscuri, proprio per questa ragione tra loro si crea un'alchimia particolare.
La duplicità dei caratteri è un punto focale di ogni personaggio, buono o cattivo, per qualcuno emerge in maniera brutale, per altri in modo sottile. Così anche il potente capo mafia – l'ultimo grande latitante – rivela delle fragilità umane, esattamente come nella realtà.
In quest'avventura durata parecchi mesi ho diretto una squadra d'attori invidiabile. Con Anita Caprioli, Massimo Ghini e Alessio Boni avevo già lavorato ed è stato un piacere ritrovarli. Per Leo Gullotta quel che posso dire è che la sua fama lo precede, ma vederlo in azione è stato comunque una sorpresa: è semplicemente straordinario nel ruolo dell' avvocato Mazzamuto.
Tra i più giovani Marta Gastini, che interpreta la figlia di Alessio Boni, e Raniero Monaco di Lapio, l'esperto di tecnologie a supporto della Polizia, sono entrati nella parte con grande sicurezza e molta voglia di mettersi in gioco.
Vincenzo Amato interpreta il capomafia latitante che ha degli aspetti da "gentiluomo", ed un carisma in grado di ammaliare le donne. D'altra parte, lui è un palermitano pieno di charme, che può vestire i panni tanto del nobile quanto del criminale con la stessa disinvoltura e credibilità.
E tutti gli attori siciliani hanno davvero un grande talento, è evidente che si sono formati in una scuola di grande tradizione e solide radici.
Credo che Catturandi abbia un cast di grande livello, un tema chiaro il cui svolgimento, mostrando la complessità e duplicità delle cose e dei caratteri, rende l'azione appassionante, piena di verità e di colpi di scena.