'Sei ancora qui', il libro da cui è stato tratto il film con Bella Thorne e Richard Harmon, è un romanzo post-catastrofico che, con il trucco di una classica ghost story, racconta l'importanza della memoria per la definizione della propria identità.
I still see you è il titolo originale del romanzo di Daniel Waters edito per l'Italia da Sperling & Kupfer, uscito per accompagnare l'arrivo al cinema del film Sei ancora qui di Scott Speer, con Bella Thorne, Richard Harmon (il Murphy di The 100) e Dermot Mulroney. Qui vi abbiamo parlato della pellicola, arrivata in sala il 27 Settembre e presentata come evento di pre-apertura di Alice nella città, sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma, in partenza il prossimo 18 Ottobre. Ma le atmosfere del film, così come la scelta di far interpretare la protagonista a Bella Thorne, idolo delle nuove generazioni, è da ricercare direttamente nelle pagine del libro.
Sei ancora qui è un romanzo che risale al 2012, in un momento storico in cui l'offerta degli young adult, puntava soprattutto su mondi distopici o catastrofici, diversi da quelli in cui gli adolescenti erano costretti a muoversi e, per questo, più capaci di creare un senso di fascinazione nei giovani lettori. Erano gli anni in cui Hunger Games aveva preso il posto di Twilight nelle letture preferite dei più giovani: gli anni di Divergent, Starters, The Host. Daniel Waters si è inserito in questo contesto culturale, scegliendo di raccontare la storia di un mondo che deve fare i conti con le conseguenze di una catastrofe che ha fatto sì che il velo che separava il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliasse, facendo sì che il mondo sia popolato da un numero sempre crescente di fantasmi e spettri. Ed è in questo contesto che si muove la protagonista Veronica, una ragazza bellissima piena di ammiratori, che ogni mattina vede il fantasma del padre seduto al tavolo della cucina. La sua vita cambia quando, nella sua vita, entra un altro spettro, Brian, che appare ogni mattina nel suo bagno e sembra voler reclamare la sua attenzione. Ma Veronica deve anche vedersela con le strane e inopportune attenzione da parte di August Bittner, professore della sua scuola su cui pende il sospetto di aver ucciso una studentessa anni prima.
Ad una prima lettura Sei ancora qui si presenta come una lettura fatta di azione, perfettamente in tema con il periodo halloweeniano verso cui ci stiamo dirigendo: una storia di omicidi, caccia ai fantasmi e problemi sentimentali di adolescenti che sono costretti a crearsi una propria identità in un mondo popolato di spettri e di ricordi di quello che è stato l'Evento, un cataclisma terribile e misterioso che ha portato alla morte milioni di persone. Ma il libro di Daniel Waters ha anche il merito di riflettere molto sul tema della memoria, sull'importanza dei ricordi: di quelli personali, costruiti attraverso l'esperienza dell'esistenza. In un mondo popolato dalle immagini di coloro che si sono persi nella morta, Waters sembra sottolineare ancora di più l'importanza di archiviare le proprie esperienze, di recuperare la propria capacità mnemonica per salvare le persone nei nostri cuori e non nell'immagine spettrale di qualcosa che non è reale. Noi siamo i nostri ricordi, è questo ciò che il libro sembra voler suggerire. Come si diceva nel cult movie Il corvo:
Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle.
Veronica, allora, sa che l'amore per suo padre non può passare attraverso l'immagine spettrale di un ricordo intrappolato in una dimensione caotica, ma attraverso la semplicità dell'uomo che ha conosciuto. Così come il villain del racconto tenterà di inseguire gli spettri per poter tornare a stringere qualcosa di concreto nelle sue dita scheletriche, Veronica imparerà che la cosa più importante è combattere per i vivi. A dispetto dei morti.
A questo si aggiunge anche un'atmosfera che, lasciati alle spalle i romanzi young adult sopra citati, sembra voler tendere la mano ad un'altra storia di omicidi e fantasmi, Amabili Resti di Alice Sebold. C'è, in Sei ancora qui, una sorta di rabbia sotterranea, silenziosa. Uno stridore di sentimenti che ti spinge sempre a rimanere sul chi va la, come se sapessi che dietro le pagine c'è qualche mostruosità che ti attende.
La scrittura di Daniel Waters è sicura, concreta, leggera. La penna dell'autore non si impone mai sul lettore, lasciandolo perciò libero di scorrere le pagine senza sentire il bisogno di rispondere alle aspettative critiche di uno scrittore. E nonostante il personaggio di Veronica finisca – nell'ultima parte delle quattro che compongono il romanzo – per essere difficile da sopportare, il romanzo rimanere un buonissimo esempio di una certa letteratura di genere, che non mancherà di colpire i lettori a cui, chiaramente, questa storia è dedicata.
Una storia ricca di emozioni e legami inaspettati tra due figure del mondo dello spettacolo,…
Un viaggio tra emozioni, sorprese e avventure cinematografiche che trasformano l’8 dicembre in un’esperienza unica.…
Un incidente improvviso e doloroso ha coinvolto Gustavo Rodriguez, il padre di Belén. Le sue…
Sanremo si prepara a una nuova edizione ricca di sorprese. Le scelte di Carlo Conti…
Una storia d’amore longeva e consolidata, ma con una domanda che aleggia da anni: perché…
Un momento di grande tensione durante una celebre trasmissione: un noto personaggio lascia lo studio…