Santoro censurato per 10 giorni, invia lettera al CDA Rai reagirò con tutte le mie forze


Il Direttore Generale della Rai, Mauro Masi ha adottato un provvedimento disciplinare nei confronti di Michele Santoro, e non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica. Secondo Mauro Masi:, Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari; la prima […]

Il Direttore Generale della Rai, Mauro Masi ha adottato un provvedimento disciplinare nei confronti di Michele Santoro, e non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica.

Secondo Mauro Masi:, Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari; la prima è l'uso del mezzo televisivo a fini personali; in secondo luogo c'è stato un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Mauro Masi:

Nessuna censura, ribadisco, nessun attentato alla libertà d'informazione. Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare.
Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all'interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il Capoazienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo.

Michele Santoro scrive una lettera al Consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini:

«Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa "punizione esemplare", debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità».

La puntata che ha comportato il provvedimento è la prima, quella del giorno 23 settembre quando, con un monologo, Santoro se l'è presa con i vertici della Rai che hanno messo i bastoni tra le ruote alla trasmissione, che non l'hanno promossa e non rinnovando i contratti a due dei collaboratori di punta, Marco Travaglio e il vignettista Vauro. Santoro concluse il monologo con un «Vaffan…bicchiere» in diretta polemizzando con il dg Mauro Masi e con la circolare sul contraddittorio nei programmi

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