Witches of East End 2x12 - Box to the future
Witches of East End 2x12 - Box to the future

Recensione Witches of East End 2×12 – Box to the future


Penultimo episodio di questa seconda stagione, 'Box to the future', a parte il titolo infelice, è anche un episodio estremamente fastidioso e grottesco, con i personaggi persi in una spirale di stupidità e ingenuità.
Voto: 4/10

Dove eravamo rimasti: Poe way Out

Nell'episodio della scorsa settimana, Poe Way Out, le donne Beauchamp – meno Ingrid – sono andate nel 1840, a Baltimora, per recuperare uno strumento magico in grado di mettere fuori gioco per sempre Nicholas, re di Asgard. Si tratta di una scatola in grado di imprigionare lo spirito "possessivo" e uccidere il corpo ospitante. In attesa che arrivi mezzanotte, momento in cui Joanna sa che recupererà la scatola, la donna racconta a Freya della loro vita in quegli anni: ammette di essere stata vittima dell'oppio, con il quale cercava di placare il dolore per la perdita di Victor, e ammette anche di aver ucciso la stessa Freya, perchè caduta vittima di una possessione a seguito di una seduta spiritica. Freya scopre così di essere stata innamorata del Killian del tempo, che altri non era che il famigerato Edgar Allan Poe. Nel frattempo, a East End, Ingrid confessa a Dash – che nel frattempo si dà al sesso selvaggio con la detective Raven – di star facendo il doppio gioco con suo nonno, fingendosi amabile solo per scoprire i suoi piani. Killian, infine, ascolta le parole della nipote di Eva, che gli parla di una pozione da bere, con la quale potrà spezzare il contrasto delle stelle al suo amore con Freya, a partire dalla prossima vita, visto che per questa è troppo tardi, considerando che Freya è già morta. O almeno così pensa Killian. La pozione, però, una volta ingerita, richiede un prezzo altissimo: la vita di chi l'ha bevuta. Così, di ritorno a casa, Killian rifiuta una chiamata di Dash – con la quale il fratello voleva dirgli che Freya, in effetti, è viva – e beve.

Cosa vedremo: Box to the Future

In questa stagione Witches of East End si è spesso divertita, in ambito titolistico, a prendere dei titoli noti di film e canzoni, modificandoli a proprio piacimento per adeguarli alle proprie necessità. Scelte, queste, che il più delle volte si sono dimostrate disastrose. Basti pensare al titolo when a mandragora loves a woman che ancora ci fa arrossire di imbarazzo; questa settimana non navighiamo in acque migliori. Il primo episodio della serata finale dello show, infatti, porta il titolo di Box to the Future, chiaro richiamo a Back to the future, titolo originale della pellicola cult da noi conosciuta come Ritorno al futuro. Questa premessa si mostra necessaria perchè sottolinea lo stato indisponente con cui ci siamo avvicinati alla visione, dopo averne preso nota. Con Box to the future ci troviamo di nuovo a Baltimora, ancora bloccati nel passato e, di fatto, tutto quello che può andare per il verso sbagliato … ci va. Joanna riesce a prendere la scatola magica dalla sua io del passato, ma Tarkoff gliela ruba e sparisce. Wendy ha perso la chiave che apre la porta del passato e quando la ritrova, vede che essa viene nascosta nel senso della sua io del passato. Allora Joanna del presente/futuro si reca da sua sorella e da sua figlia Freya, ma prima che queste abbiano il tempo di chiedere aiuto, Joanna vede Tarkoff e decide di partire all'assalto, per recuperare la scatola e vendicarsi. Ma Tarkoff la tramortisce, così alla fine, pur essendo riuscite a recuperare la chiave, Freya e Wendy perdono la porta del tempo perchè Joanna è svenuta da qualche parte e quindi non le può raggiungere. La cosa è alquanto grave perchè, come spiega la stessa Wendy, scomparsa la porta, anche loro cominceranno a sparire, visto che non appartengono a quel tempo. E non sarà una sparizione quasi indolore come quella di Michael J. Fox, anzi: Wendy spiega che l'annientamento avverrà prima con un forte dolore, poi con gli organi interni che andranno liquefacendosi e infine con la perdita del sangue. Un bel quadretto davvero.

Intanto a East End

La situazione assurda che resiste a Baltimora trova un riflesso anche ad East End, dove diventa difficile seguire le varie vicende senza permettere alla bile di montare. Sì, perchè quello che era cominciato come uno show leggero, consapevole dei propri mezzi e dei propri limiti, ha finito col diventare uno spettacolo abbastanza noioso, sorretto da una gran quantità di sciocchezze e personaggi al limite dell'umana sopportazione. Killian ha bevuto l'incantesimo liquido della nipote di Eva e guardandosi allo specchio vede uno spettro sovrastare il suo volto. Cadendo in un sonno febbricitante il ragazzo si incontra con Freya e pensando di averla raggiunta in una qualche dimensione dopo la morte si rallegra del fatto che l'incantesimo abbia funzionato. Freya, però, che nel frattempo è addormentata nella stalla dove l'avevamo lasciata l'altra settimana, gli dice che lei è viva e consiglia al suo grande amore di contattare Ingrid, e nel frattempo gli dà delle radici di loto. Così Killian riapre gli occhi e chiama Ingrid; quest'ultima, che gioca ancora alla nipotina felice di tornare a casa, conferma a Frederick che sì, lei proprio ci vuole tornare ad Asgard, ma ora ha da fare. Così, mentre Frederick va da suo nonno a dirgli che non è sicuro di Ingrid, spettegolando come una vecchia comare sul fatto che Ingrid si stia vedendo con Dash (che, ai tempi di Asgard, si faceva chiamare Bastian), Ingrid va da Killian con un rimedio popolare che gli permette di allentare l'avvelenamento. Per il resto dell'episodio Killian avrà l'unica funzione di farsi vedere sempre più moribondo, sudaticcio e allucinato, con la voce di Freya nelle orecchie a urlargli di rimanere sveglio. Tutto va bene finchè dopo un accesso di tosse, Killian fa cadere a terra l'unico rimedio che lo teneva in vita. Evviva. Lasciato Killian, andiamo da Dash. Quest'ultimo riceve la visita di nonno Nicholas, che ormai nasconde perennemente se stesso sotto le (più belle) fattezze di Tommy, in modo da preservare energia e permettere all'attore di mettersi in mostra. Nicholas dice a Dash di ricordare il vecchio Bastian, quello sempre assetato di potere. Così, sapendo che Dash ha già assaggiato il sapore del sangue, gli promette qualsiasi cosa voglia, purchè lasci stare Ingrid e rimanga federe a lui. Più tardi sarà lo stesso Dash a dire ad Ingrid della visita ricevuta; e i due, allora, hanno la brillante idea di recuperare il vecchio libro oscuro bruciato settimane fa perchè per battere uno stregone cattivo ci vuole la magia oscura. Non fa una piega. Di colpo, però, Ingrid se ne deve andare e cosa decide di fare? Di lasciare tutto quel mantra di oscurità sotto gli occhi di Dash, che d'altra parte in passato ha dimostrato di essere una così cara persona. "Mi fido di te," dice Ingrid al ragazzo (?) "ma non mi fido dei libri". Brava Ingrid, sei tornata ad essere la stupida ingenua di sempre! Dash allora le promette che non li guarderà nemmeno i libri, durante la sua assenza. E in effetti tiene fede alla sua parola, ma solo perchè nella bella soffitta abitata arriva Raven (d'altra parte, dopo il gufo non poteva mancare il corvo! Abbiamo anche Edgar Allan Poe dopotutto!) che lo stordisce con le sue arti seduttive solo per poter rubare i libri di cui sopra. Ingrid, nel frattempo, torna a casa, dove suo nonno letteralmente la sbatte al muro, legandola con tentacoli che sembrano quelli della Mandragora; subito dopo le dice che deve essere punita. Perdonateci, ma la scena era talmente surreale da sembrare una sequenza di un film hardcore per dilettanti. Ad ogni modo, sentendo dei passi, nonno Nicholas fa sparire Ingrid: quest'ultima chiede aiuto all'appena arrivato Frederick, ma lui non la sente. E' venuto solo per parlare con suo nonno e dirgli che, be', forse si sbagliava su Ingrid e Bastian. Ben fatto, Fred, il genio Beauchamp lo hai ereditato alla grande! Considerando che questa era da considerarsi come la penultima puntata, possiamo dire senza ombra di dubbio che Box to the future è stato quanto di più grottesco, surreale e fastidioso ci sia mai stato offerto da Witches of East End.

Cosa ci è piaciuto:

• Wendy. Lei è l'unica che si salva.

Cosa non ci è piaciuto:

• Tutto il resto.

Valutazione di Erika Pomella: 4 su 10
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