'The Son Also Rises' è un episodio di transito: la storia avanza giusto il minimo sindacale, mentre ampio spazio viene dato ai personaggi e al loro modo di reagire ad un destino che sembra farsi beffe di loro.
Con A Moveable Beast abbiamo assistito all'atteso ritorno delle donne Beauchamp, le matrone di East End. Il cambio di programmazione – lo show invernale è diventato, di fatto, uno show estivo – non ha colpito in alcun modo la qualità di Witches of East End che, con questa sua seconda stagione, ha già messo molta carne (interessante) al fuoco. Nel primo episodio scopriamo che è passata una settimana dagli eventi che hanno chiuso la prima stagione. Johanna sta lentamente morendo a causa dell'argentum che Penelope le ha messo in vena. Ingrid, invece, passa le sue giornate risvegliandosi in cortile dopo notti di sonnambulismo di cui non ricorda nulla. Freya è molto preoccupata per Killian, che non vede dal giorno delle nozze mancate con Dash, e che non risponde a nessuno dei suoi tentativi di comunicare. Wendy, invece, passa il suo tempo dando la caccia ad un'ombra misteriosa, la Moveable Beast del titolo, che è arrivata nel nostro mondo passando per il portale. Questo è il quadro con cui si apre la seconda stagione di Witches of East End. Nel corso dell'episodio, però, molte cose cambiano. Victor, che tenta in ogni modo di salvare la sua ex moglie, parte alla ricerca di una cura; viaggio che si mostrerà inutile perchè, all'improvviso, alla porta delle Beauchamp appare Frederick, il figlio lasciato ad Asgard. Il ragazzo, per dimostrare alla madre di essere pentito del tradimento perpetuato in passato, usa i suoi poteri per curarla dall'avvelenamento. Wendy, tuttavia, non si fida affatto del nipote e del suo rimorso. Cerca di avvertire Johanna, ma la donna è così felice di riavere la sua intera famiglia che non sembra neanche pronta a prendere in considerazione l'idea che il ritorno di Frederick possa essere una strategia bellica. Dash, intanto, che ha scoperto all'improvviso di avere poteri magici (usati subito per ferire a morte il fratello) cerca di dar loro una spiegazione scientifica, sottoponendosi a vari test. Perseguitato dall'allucinazione di Killian, Dash riesce solamente a scoprire che il suo cranio ha una struttura insolita, che combacia solo con quella di un altro paziente ricoverato a East End anni prima: Ingrid. Quest'ultima, intanto, che smania per un lavoro di archivista per l'università locale, non sa che di notte diventa la vittima di un misterioso (e possibilmente affascinante) sconosciuto, con il quale avviene un amplesso fuori dal comune. Freya, infine, grazie al suo potere di preveggenza, è riuscita a scoprire che Killian è ferito, forse in punto di morte; con l'aiuto dei tarocchi di Wendy, però, la ragazza capisce che il suo innamorato è sotto l'influenza del Gufo, un'entità che può essere sia positiva che negativa, e che nel telefilm ha le sembianze di una donna che ha curato Killian dopo il suo naufragio.
Il secondo episodio della stagione si apre esattamente dove si era interrotto quello della settimana scorsa: le Beauchamp cercano Ingrid, per poi trovarla addormentata in cortile. La ragazza, tuttavia, annuncia di aver appena fatto la dormita più bella di tutta la sua vita. Segno, questo, che i suoi incontri notturni non sono così mortiferi come le sembianze del "mostro" avrebbero potuto farci pensare. Che la bestia sia in realtà un ritorno alla vecchia vita di Ingrid? Un ritorno da Asgard? Ovviamente il fatto che essa agisca di notte è più che mai sospetto, ma ci piacerebbe tanto questo risvolto romantico à la Bella e la Bestia. Nel frattempo Frederick, che sta cercando di ricostruirsi un rapporto con la sua famiglia, ricorda a Freya che loro due sono gemelli e, per questo, sono loro concessi incantesimi che non sono alla portata di tutti. Tra questi incantesimi c'è anche una sorta di proiezione astrale, che permette a Freya e al suo gemello, di raggiungere Killian e scoprire così dove si trova. Peccato che, mentre l'incantesimo è in atto, i due vengono colpiti da un gufo che li rimanda indietro. Assistiamo così all'esplosione dei poteri di Killian: durante una partita a poker riesce a vincere e, attaccato dagli avversari che sono convinti che abbia barato, il ragazzo usa la sua natura per ferire gli aggressori. Questo convince anche la sua accompagnatrice del fatto che Killian sia un brujo, uno stregone. Intanto si avvicina il 4 luglio: e mentre Wendy è alle prese con una cotta semi-adolescenziale per il paramedico che avevamo già conosciuto nella scorsa stagione, Dash è costretto ad eseguire gli ordini di una voce misteriosa che gli chiedi una montagna di soldi, ricattandolo di pubblicare il video in cui lo si vedeva ferire Killian. Allo stesso tempo, però, Dash ne approfitta per avvicinarsi ad Ingrid, per parlarle della loro incredibile struttura cerebrale. Peccato che Ingrid abbia mille altri pensieri nella mente: il suo datore di lavoro sembra non fidarsi minimamente di lei e di colpo l'uomo viene come posseduto, riapparendo durante il picnic per il 4 luglio annunciando morte e distruzione, e avvisando l'umanità dell'imminente arrivo di qualcuno. Nel frattempo Freya si rende testimone di uno scatto d'ira di Frederick, che aggredisce un avventore del bar dopo che questo aveva offeso sua sorella. Ora va anche bene lo spirito cavalleresco e la difesa dell'onore della propria sorella gemella, ma lo scatto è così improvviso, irruente e forte che anche Freya si spaventa. Tutti elementi, questi, che convincono sempre di più Wendy che di Frederick non bisogna fidarsi. Ma ancora una volta Johanna fa orecchie da mercante e non accetta di ascoltare sua sorella.
The Son Also Rises è quello che si potrebbe definire, senza troppi sforzi narrativi, un episodio di passaggio, uno di quelli in cui succedono molte cose, ma, di base, non succede niente. Un episodio che serve solo a mettere ulteriori tasselli in gioco rispetto ad un puzzle più grande di cui ancora non riusciamo ad indovinare le forme. La narrazione scorre lineare e piacevole come sempre: fino ad ora, infatti, non si è mai avuto quella sensazione – che ricorre in moltissime serie – che ci sia così tanta carne al fuoco da correre il rischio di perdersi in una delle varie sottotrame. Witches of East End ha fatto della semplicità il proprio marchio di fabbrica, recuperando strutture di serie anni '90 finite col diventare dei veri e propri cult. Ovviamente degli anni '90 la serie ha solo questa allure di linearità, perchè per il resto non possiamo lamentarci di nulla: Witches of East End non è vecchio, non è banale e, sebbene ricorra a stereotipi del genere lo fa sempre con una tale consapevolezza che gli spettatori li accettano senza fiatare, ma anzi domandandosi sempre dove la storia voglia andare a parare. Un discorso di questo genere, ad esempio, si sposa alla perfezione con il personaggio di Frederick, personaggio a cui il titolo dell'episodio si riferisce. Il ragazzo, dopo essere rimasto al fianco di un nonno che ci viene descritto come autoritario e crudele nella migliore delle ipotesi, si è finalmente ricongiunto con la sua famiglia. Ovviamente il suo ritorno improvviso insospettisce noi come insospettisce Wendy; quindi noi tutti ci aspettiamo che da un momento all'altro il ragazzo mostri la sua vera natura. D'altro canto in The Son Also Rises lo abbiamo visto "incantare" uno degli orecchini di Wendy, sebbene non sia ancora chiaro il motivo. Quindi di ragioni per dubitare di lui ne abbiamo molte. Eppure Witches of East End ci ha anche abituati a non abbassare la guardia: quindi c'è la possibilità – piuttosto fondata – che Frederick non sia cattivo; magari è agli ordini di un nonno che lo ricatta, o magari è sotto un incantesimo che lo fa agire contro la sua natura. Naturalmente aspettiamo di andare avanti con la visione per essere confermati o smentiti. Ad ogni modo, tornando a The Son Also Rises vediamo tutti i personaggi che si muovono come impazziti, alla ricerca di un modo per sbrogliare la matassa che la loro vita è diventata: Ingrid con il lavoro e il senso di indipendenza, Dash con i suoi poteri e il suo ricattatore, Freya con il suo desiderio di ricongiungersi ad un Killian che, a dirla tutta, sembra averla dimenticata. Ecco perchè questo episodio è di transito. Perchè la storia avanza al minimo sindacale, ma si dà l'opportunità agli spettatori di studiare ancora un po' i personaggi messi in gioco e le loro varie reazioni, magari per dar loro l'opportunità di crearsi un quadro più chiaro e scegliere, così, la parte in cui schierarsi.
• Il personaggio di Wendy è la vera star dello show. Sì, noi rimpiangeremo per sempre il povero Leo abbandonato nel corso degli episodi, ma dobbiamo ammettere che il personaggio della zia gatta è così incredibilmente affascinante che può fare più o meno tutto quello che vuole.
• Frederick e Freya gemelli.
• Il suggerimento che possa esserci, in futuro, qualcosa tra Dash e Ingrid. Banalità a go-go.
• L'ingenuità di Johanna. Possiamo capire che riavere il proprio figlio accanto, dopo secoli di separazione, possa essere inebriante. Ma chiudere occhi e orecchie davanti alle logiche perplessità di Wendy, rifiutarsi di prendere in considerazione l'idea che dietro possa esserci una qualche trappola, è così ingenuo che Johanna ha finito con l'infastidirci.
• Il gufo che si accompagna a Killian non si può proprio dire che faccia molta simpatia.
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