We Are Your Friends, la recensione
We Are Your Friends è un film sulla musica elettronica, sul mondo delle feste e del divertimento ma anche una storia di crescita e di formazione. Fresco, energetico, con uno stile personale. Un buon debutto registico.
di Giorgia Tropiano / 16.09.2015 Voto: 6/10
Max Joseph, famoso grazie alla popolare serie di MTV Catfish di cui è cameraman, co-conduttore e co-produttore e dopo una lunghissima gavetta tra decine di cortometraggi, spot pubblicitarie di importanti marche e video web che hanno oltre trenta milioni di visualizzazioni, debutta finalmente alla regia di un lungometraggio, We Are Your Friends. Il film rispecchia perfettamente lo stile del regista, abituato al mondo di youtube, pubblicitario e soprattutto molto vicino ai gusti giovanili di oggi, non a caso protagonista della storia è Zac Efron, idolo di molte adolescenti, perfetto esempio di prototipo divistico generazionale.
Hollywood, quattro amici vivono in cerca di un futuro migliore, di un lavoro che gli permetta di cambiare vita, di fare soldi e magari anche di riuscire a realizzare i propri sogni. Cole (Zac Efron) è un aspirante DJ di talento, lavora quasi ogni notte alle sue tracce, cercando di trovare il proprio stile e un singolo che possa farlo svoltare. Nel frattempo si accontenta di chiudere serate in un locale notturno e di mettere su qualche soldo con i suoi amici, vendendo droga e intessendo relazioni. Una sera incontra James (Wes Bentley), uno dei DJ più famosi e pagati, quel giorno la sua vita cambia del tutto.
Lo stile del film è chiaro fin da subito, così come l'importanza della musica all'interno della pellicola. Il mondo raccontato, quello dei DJ, delle feste, dello sballo è accompagnato da una grande passione. Cole ama quello che fa, ama la musica e ha un grande talento ma è ancora acerbo, ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a tirare fuori idee nuove, a trovare uno stile personale, ha anche bisogno di trarre ispirazione da qualcosa di reale, perchè la musica elettronica è generata da un computer, è tutto finto, ma per sfondare, per arrivare alla gente deve diventare vera, deve essere sincera. Una volta aver capito ciò, Cole è pronto al grande passo, è pronto a trovare la sua traccia.
Il regista alterna momenti più drammatici e di tensione narrativa, che comprende un percorso di crescita e formazione per i suoi giovani protagonisti, a momenti di pura musica. Scene fumettistiche, stile da videoclip, scritte enormi che invadono lo schermo e un pezzo musicale finale molto efficace, ma anche racconto generazionale che va in profondità senza rimanere in superficie. Gli attori sono tutti bravi nel proprio ruolo, compreso il piccolo utilizzo di Jon Bernthal che avremmo preferito vedere in ruolo più importante. Poco efficace è invece la presenza di Emily Ratajkowski. Una ragazza più acqua e sapone o con un pò più di talento sarebbe stata più adatta.