Violeta Parra went to Heaven
Violeta Parra went to Heaven

Violeta Parra went to Heaven


Recensione del biopic Violeta Parra went to Heaven di Andrés Wood su Violeta Parra, celebre artista cilena, interpretata da un'eccezionale Francisca Gavilàn.
Voto: 9/10

Andrés Wood dirige il film biografico sulla vita della celebre artista cilena (cantante, musicista, pittrice) Violeta Parra, basandosi sul libro scritto da Angel Parra, figlio di Violeta, in maniera coinvolgente e toccante, restituendoci o, per i più, facendoci conoscere la vita di una donna estremamente passionale e dalla profonda sensibilità artistica. 

Gli eventi vengono ricostruiti partendo da un'intervista di Violeta, nella quale racconta parte della propria vita e spiega i motivi di molte delle sue scelte e cosa l'abbia portata a compierle nonostante a volte si siano rivelate discutibili. Si parte quindi dalla sua infanzia, il rapporto col padre musicista e la passione per le canzoni popolari ascoltate dagli anziani. L'infanzia di Violeta viene intrecciata con il viaggio fra le Ande che ella compie da adulta insieme al figlio Angel, per recuperare molte canzoni popolari che, con la morte dei loro conoscitori, rischiavano di essere perdute per sempre. Dopo anni di spettacoli insieme alla famiglia in giro per il Paese, per Violeta arriva il successo internazionale, che la porta a girare l'Europa per due anni abbandonando i propri figli fra cui una neonata. E' forte in lei il dovere di diffondere la cultura musicale cilena e il suo spirito insieme ai propri tormenti scritti in versi e cantati ad alta voce. 

Ormai famosa incontra l'uomo che sarà l'amore della sua vita e, purtroppo, anche la rovina: lo svizzero Gilbert Favré. Insieme a lui raggiunge l'apice della carriera, riuscendo ad esporre i popri quadri e arazzi al Louvre di Parigi ( negli anni si era appassionata alla pittura come mezzo di espressione dell'interiorità ). Ma proprio sulla vetta del successo i rapporti fra Violeta e Gilbert si complicano e non riusciranno più a ricucirsi, provocando nell'artista una profonda depressione che la porterà alcuni anni dopo al suicidio nella sua "Università del Folklore", una specie di tendone da circo costruito fra le Ande, un progetto che non ebbe, però, il successo sperato.

Violeta Parra went to Heaven non rispetta un ordine cronologico preciso, ma solo un ordine di massima intrecciando più eventi contemporaneamente. Questa scelta rischia di rendere il lungometraggio troppo confusionario ma, in realtà, è il modo migliore per raccontare la vita della protagonista in modo sensibile e quasi critico, rendendo la sintesi di una vita in sole due ore in maniera molto efficace e facendoci conoscere Violeta a tutto tondo. Si ha così una ricostruzione emotivamente più accattivante, che non sia solo mero racconto biografico. Le canzoni oltretutto non sono messe a caso, ma spesso accompagnano la trama, soprattutto quando vogliono spiegare lo sfaldarsi del rapporto con Gilbert che, alla fine, diverrà lo "sparviero" che uccide la "gallina". 

Il personaggio di Violeta è interpretato da un'eccezionale Francisca Gavilàn, che ha sempre amato Violeta Parra sin da quando era bambina, ed è riuscita a ridarle vita facendo convivere nel proprio sguardo il sentimento di vittoria e di sconfitta, l'egoismo, la passionalità e l'eccentricità di un'artista che è diventata simbolo del suo Paese ed è tutt'ora la più famosa cantante cilena nel mondo. 

Violeta Parra went to Heaven è assolutamente consigliato, poiché si rivela, se guardato con attenzione, una vera e propria esperienza, più che una semplice pellicola.

Valutazione di redazione: 9 su 10
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