Vampire humaniste cherche suicidaire consentant - foto dal film [credit: courtesy of Giornate degli Autori]
Vampire humaniste cherche suicidaire consentant - foto dal film [credit: courtesy of Giornate degli Autori]
C: courtesy of Giornate degli Autori

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant, recensione del film


Vincitore della sezione di Giornate degli Autori 2023 al Festival di Venezia, 'Vampire humaniste cherche suicidaire consentant' è un film da non perdere
Voto: 8/10

L’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà ricordata soprattutto per due ragioni. La prima è quella dello sciopero degli attori attualmente in atto a Hollywood che ha portato il red carpet del Festival di Venezia ad essere meno ricco di star del solito. La seconda è la presenza di molti e inattesi film sui vampiri, che hanno popolato sia le sezioni principali, sia quelle autonome e trasversali. Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize è uno dei quattro, dopo El Conde di Larraìn in concorso a Venezia 80 (e vincitore del premio alla miglior sceneggiatura), Le Vurdalac di Settimana della Critica e En Attendant la Nuit, presentato nella sezione Orizzonti. Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è stato invece presentato all’interno della sezione autonoma e indipendente Giornate degli Autori, dove ha vinto il premio al miglior film.

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant [credit: courtesy of Giornate degli Autori]
Vampire humaniste cherche suicidaire consentant [credit: courtesy of Giornate degli Autori]

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant: di cosa parla il film?

Sasha (Sara Montpetit) è un vampiro fuori dall’ordinario: cresciuta in una famiglia abituata a nutrirsi di sangue e a cacciare per ottenerlo, Sasha non riesce a fare niente di tutto ciò. Una forte empatia per le vittime non solo le impedisce di uccidere, ma le rende impossibile anche il solo atto di snudare i canini. Sasha cresce così nella preoccupazione dei genitori, che non sanno come aiutarla e sono spesso frustrati da questa sua natura fuori dall’ordine delle cose. Tutto cambia, però, quando Sasha incontra Paul (Félix-Antoine Bénard), un ragazzo timido e gentile che ha deciso di togliersi la vita. Il ragazzo decide così di utilizzare la sua voglia di morire per aiutare Sasha a sbloccarsi e a ucciderlo. Ma l’accordo tra i due si trasforma ben presto in un’avventura notturna dai risvolti inaspettati per tutti e due i protagonisti e per le persone che gli si muovono intorno.

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant [credit: courtesy of Giornate degli Autori]
Vampire humaniste cherche suicidaire consentant [credit: courtesy of Giornate degli Autori]

I vampiri come simbolo del disagio adolescenziale

Al cinema, così come in letteratura, il vampiro ha avuto numerose chiavi di lettura. Sulle spalle di queste creature immortali e assetate di sangue sono stati inseriti i simbolismi più disparati, che hanno permesso ai vampiri di diventare tra le creature più amate dai fruitori del mondo dell’intrattenimento. Si pensi, ad esempio, ad Anne Rice che ha creato Intervista col vampiro e, in seguito, tutte Le Cronache dei Vampiri, per elaborare il lutto della perdita della figlia e per interrogarsi sulla fede, sul bisogno di Dio e sull’istinto di sopravvivenza che ci spinge ad andare avanti anche quando l’unica cosa che vorremmo è stare fermi e lasciarsi sopraffare dal dolore. Oppure, per utilizzare un caso più recente, Pablo Larraìn ha utilizzato la metafora del vampiro nel suo El Conde per offrire al pubblico un ritratto nuovo, inaspettato ma comunque veritiero del dittatore Pinochet. Il vampiro, dunque, può diventare uno strumento di studio religioso o politico, oppure, come nel caso del film di Ariane Louis-Seize può essere utilizzato per narrare un momento della vita umana e le crepe che spesso minacciano la salute mentale e che vengono presi sottogamba.

In una prima visione superficiale e/o distaccata Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è una commedia romantica vestita di tinte oscure, che ribalta il mito della bella e la bestia e mette un essere umano nella condizione di poter amare un mostro. Un mostro che, come nel caso del film vincitore del Leone D’Oro, Povere creaturediventa un mostruoso femminile. Sasha è una ragazza che deve accettare la sua natura di vampiro e il potere che ne consegue, pur essendone spaventata: allo stesso modo si può vedere la protagonista come una ragazza sul punto di diventare una donna, costretta a prendere le sue decisioni: se diventare ciò che la famiglia (e, dunque, la società) vogliono, oppure andare avanti alle proprie regole e sviscerare quel potere femminile che ancora troppo spesso è arginato dalle regole del patriarcato.

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant - foto dal film [credit: courtesy of Giornate degli Autori]
Vampire humaniste cherche suicidaire consentant - foto dal film [credit: courtesy of Giornate degli Autori]

Allo stesso tempo, però, Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è un film che parla della depressione, della facilità con cui i giovani sono costretti a fare i conti con sentimenti, sensazioni e pensieri intrusivi e pericolosi, a volte senza avere nemmeno la totale percezione di quello che sta accadendo nella loro mente o senza avere il coraggio di chiedere aiuto: anche nel caso dei due protagonisti, in effetti, ci troviamo davanti a due adolescenti che non sanno come esprimere quello che provano e ci riescono solo quando sono in compagnia di qualcuno che, in un modo o nell’altro, sta attraversando una frase simile. Proprio queste diversi livelli e chiavi di lettura sono l’elemento che rendono Vampire humaniste cherche suicidaire consentant un film tanto interessante. Perché lo spettatore si trova davanti a una pellicola che è comunque di buon intrattenimento, che fa ridere per l’assurdità di alcune scene e fa palpitare il cuore per l’incontro di due anime spezzate; ma anche perché è un film che fotografa con singolare precisione una fase dell’età molto delicata, ancora più delicata al giorno d’oggi, quando i più giovani sono costretti ad affrontare un’ansia dietro l’altra. Inoltre – nota a margine – se siete amanti dei vampiri e di tutto il folclore che li circonda, Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è il film che fa per voi: con una fotografia cupa e una famiglia surreale che fa pensare tanti ai vampiri nati dalla mente geniale di Taika Waititi sia al protagonista un po’ imbranato del film cult La brillante carriera di un giovane vampiro.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
Vampire humaniste cherche suicidaire consentantVenezia 2023
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