Valerian e la città dei mille pianeti, la recensione
Valerian è un validissimo film capace di intrattenere magistralmente e allo stesso tempo di far riflettere, offrendo spunti notevoli, in un film adatto davvero a tutti e capace di soddisfare qualunque palato, dai più piccoli fino agli appassionati di fantascienza.
di redazione / 14.09.2017 Voto: 6/10
Vent'anni dopo Il Quinto Elemento, Luc Besson torna a dirigere un film di fantascienza, Valerian e la città dei mille pianeti. Un vero e proprio kolossal se consideriamo i circa duecento milioni di spesa. Un film scanzonato, divertente e che non vuole rispettare gli stereotipi del genere, coniugando una buona trama con scene visivamente importanti e che rendono il film una vera e propria esperienza.
Tratto da un fumetto francese di successo "Valerian" racconta la storia di due agenti speciali che devono affrontare un'incombente minaccia che mette a rischio una stazione spaziale intergalattica dove sono presenti tutte le razze dell'universo. La pace e la tolleranza regna sovrana ma nel cuore della stazione c'è una presenza incombente e sconosciuta. E nessuno potrebbe far meglio di Valerian e della sua fidata partner Laureline, una Cara Delevigne che dà sfoggio di tutta la sua bravura, perfettamente a suo agio nel ruolo da "Girl Power" della situazione. I due vivono come in simbiosi, l'uno non può fare a meno dell'altro. Parallelamente all'intreccio principale, si sviluppa una storia amorosa unidirezionale che vede coinvolto il solo Valerian (Dan DeHaan) e non Laureline. Dunque, Valerian dovrà salvare il mondo e conquistare il cuore della sua partner. Una sfida non da poco.
Può un film di fantascienza essere molto intimo? La risposta è sì e Valerian ne è il perfetto emblema. Non a caso, Luc Besson lo dedica proprio a suo padre, scomparso durante le riprese. È al papà di Besson che si deve la piega fantascientifica della filmografia di Besson in quanto fu proprio lui ad inziare suo figlio al fumetto di Christin e Mezieres. Ed il risultato è dei migliori. La trasposizione è molto fedele e si può notare come il fumetto abbia influenzato anche "Il Quinto Elemento", come il personaggio di Leloo, dai capelli rossi come Laureline, che però in questo film è volutamente bionda proprio per evitare parallelismi o ripetizioni, come ci dice lo stesso Besson. Ma il fattore personale non si riduce solo a questo. Besson ci spiega che "Il vero argomento del film è quello legato alle popolazioni massacrate per motivi religiosi, politici ed in nome del progresso. Quando parlo con i miei figli dell'Olocausto, quasi si addormentano a causa della componente didattica del racconto. Per questo ho voluto evitare ogni didatticismo raccontando la realtà utilizzando espedienti di fantasia, funzionali alla sensibilizzazione". E possiamo affermare che il suo intento è stato perfettamente raggiunto.
"Valerian" è un film che non si abbandona eccessivamente agli stereotipi e che vuole lanciare messaggi di tolleranza e di ambientalismo, riprendendo idealmente queli già lanciati nella saga di "Arthur e il popolo dei minimei". La storia è piena di colpi di scena, quasi con un'estetica da videogame, in cui livello dopo livello, Valerian e Laureline dovranno salvare la situazione. Ciò che indubbiamente balza all'occhio è la potenza visiva del film, girato con la stessa tecnologia di Avatar. Non per nulla, Besson definisce James Cameron come un fratello maggiore che ti dà consigli e ti dice come e cosa fare.
Il comparto visivo si coniuga perfettamente con quello narrativo con va a spezzare l'egemonia stereotipata della Marvel che propone film dalla stessa identica struttura. Non solo: Besson, durante la conferenza stampa, sottolinea come non vi sia alcun sentimento di vendetta da parte della popolazione sterminata. Rivendicano pacificamente la memoria senza scadere nell'istinto di vendetta, cosa che invece caratterizza i supereroi contemporanei, punge ancora il regista. Come detto prima, ciò che preme al regista è il voler mostrare come non tutto si rivolve con la violenza e che come l'intelligenza e la razionalità siano componenti fondamentali per arrivare ad una soluzione. In questo senso si inserisce il personaggio interpretato dalla Delevigne, Laureline, una donna che usa il cervello e che riflette il pensiero quasi femminista che ha Besson nei confronti delle donne.
In conclusione, "Valerian" è un validissimo film capace di intrattenere magistralmente e allo stesso tempo di far riflettere, offrendo spunti notevoli, in un film adatto davvero a tutti e capace di soddisfare qualunque palato, dai più piccoli fino agli appassionati di fantascienza.