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Tutti lo sanno, la recensione

L'interessante dramma famigliare scritto e diretto da Asghar Farhadi procede con fatica verso un finale banale e scontato; inoltre, tra i numerosi personaggi presenti in scena, l'unico degno di nota è il Paco di Javier Bardem mentre Penelope Cruz rimane nell'ombra.

Asghar Farhadi torna a lavorare in Europa dopo Il passato con Tutti lo sanno, progetto iniziato molti anni fa ma poi rimandato a causa di impedimenti lavorativi dello stesso regista e degli attori che Farhadi aveva individuato come probabili interpreti. Il film è stato presentato in concorso e come film d'apertura al Festival del Cinema di Cannes.

Laura (Penelope Cruz) torna con i suoi due figli nel suo paese natale in Spagna dall'Argentina in occasione del matrimonio della sorella. Lì, la donna ritroverà famigliari e amici d'infanzia e sarà costretta a fare i conti con il suo passato e ad affrontare la sua numerosa famiglia.

La Spagna è forse la vera protagonista di questo film. Si riesce a respirarne l'aroma, a percepirne il calore e il vento che accarezza i capelli e Farhadi sembra quasi abbandonare il suo personale stile cinematografico per rifarsi alla tradizione televisiva spagnola delle telenovelas assorbendo completamente la penisola iberica e la sua cultura. Le vicende narrate in Tutti lo sanno, oltre ad essere state ispirate da alcuni fatti di cronaca realmente accaduti, intersecano la vita di tutta la grande famiglia di Laura. Ogni personaggio si trova "incastrato" nella vicenda e negli intrighi famigliari messi in atto dai rapitori della ragazzina ma nessuno sembra poter avere una via d'uscita sicura da questo incredibile raggiro.

Penelope Cruz e Javier Bardem sono entrati nel progetto sin dalla stesura della sceneggiatura; Farhadi ha scritto i due personaggi principali pensando proprio ai due coniugi mentre il resto del casting è stato portato a termine solamente a sceneggiatura ultimata. Per ammissione del regista stesso, il suo lavoro non si concentra mai inizialmente sui personaggi ma sulla storia che intende portare avanti per cercare di cogliere ogni piccola sfumatura che possa poi, in un secondo momento, costruire ed individuare gli atteggiamenti dei personaggi che stanno vivendo quel particolare momento.

In Tutti lo sanno questa scelta forse non è stata delle migliori. Mentre la vicenda e tutti i suoi risvolti risultano interessanti e accattivanti, i personaggi rimangono semplici pedine mosse da una forza maggiore, senza carattere e senza un perché. Ci sono addirittura occasioni in cui alcuni personaggi spariscono all'improvviso senza poi riapparire ed altri a cui è stata attribuita troppa importanza quando sarebbe stato meglio, invece, cercare di introdurli poco a poco nella diegesi per non far focalizzare l'attenzione del pubblico direttamente su di loro. Il personaggio meglio riuscito è quello interpretato da Javier Bardem e sarebbe stato forse più interessante approfondire la sua conoscenza piuttosto che divagare con questo dramma familiare che lascia troppe domande prive di una risposta. L'interpretazione di Bardem si staglia sopra le altre; il suo pathos e il sentimento che Bardem mette nel personaggio di Paco è degno di nota e risulta essere il personaggio che più si lega allo spettatore, a dispetto di Laura, interpretata da Penelope Cruz, che invece suscita più antipatia che altro.

Nel complesso Tutti a casa è un film con delle ottime qualità fotografiche e con una buona idea ma che però lascia irrisolti enigmi e questioni abbastanza rilevanti. La regia e la sceneggiatura risultano, in alcuni momenti, poco curate e caotiche tanto da sembrare quasi delle scene tratte da alcune telenovelas tipiche della penisola iberica; potrebbe essere una scelta registica ma tutto questo caos e questa poca coerenza fa sembrare tutto il film un pastiche troppo intricato per essere godibile fino in fondo.

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