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Recensione Truman, un vero amico è per sempre

Cesc Gay firma una piccola perla cinematografica mettendo in scena una storia molto semplice ma dalla forte carica emotiva.

Truman è il nuovo film del regista catalano Cesc Gay, plurivincitore dei premi Goya, l'equivalente dei nostri David di Donatello.

Julian, interpretato magistralmente dall'attore argentino Ricardo Darin, è un attore di teatro che ha un cancro in fase terminale e che rifiuta ogni tipo di cura. Tomas (Javier Camara, attore presente in vari film di Pedro Almodovar come La Malaeducacion) è un suo carissimo amico, che si reca a Madrid per stare con Julian, spinto da Paula (Dolores Fonzi), cugina di Julian, per provare a fargli cambiare idea. I due passeranno quattro giorni nella capitale spagnola alla ricerca di una famiglia adottiva per Truman, il fedele cane di Julian al quale è molto legato, per poterlo lasciare in buone mani quando Julian morirà.

Cesc Gay firma una piccola perla cinematografica e riesce a farlo semplicemente mettendo in scena una storia molto semplice ma dalla forte carica emotiva. Truman è un film che abbraccia parecchie tematiche che vanno dall'amicizia all' accettazione della morte, senza mai cadere nella banalità. Grazie ad uno stile molto asettico, che non vuole andare a scavare nella psiche dei personaggi, il regista ci mostra un uomo rassegnato al suo destino, Julian, insieme al suo più caro amico, Tomas, inerme di fronte alla ferma volontà di morire di Julian. Tutte le sue parole non dette risiedono nell'espressività delusa e frustrata di Tomas che vorrebbe fare qualcosa ma non può far altro che accettare la decisione di Julian.

Raramente in Truman ci si lascia andare ad emozioni incontrollate, salvo quando i due protagonisti vanno ad Amsterdam per incontrare Nicolas, il figlio di Julian che studia nella capitale olandese e che culminerà in un abbraccio tra padre e figlio. Questo è uno dei pochi momenti strazianti del film, un abbraccio che sa di un addio definitivo tra i due, che per tutto il tempo del loro incontro rimarranno costantemente legati dalla stessa volontà di Tomas, ossia quella di rimanere nella dignità senza mai piangersi addosso.

Giocando sempre tra scene drammatiche e humor, Truman riesce a mantenere un ritmo vivace che riesce a coinvolgere lo spettatore nella storia senza eccedere mai nella drammaticità, dando un tocco di realismo ben definito dalle giornate fatte di alti e bassi dei due protagonisti. Un plauso va sicuramente dato ai due attori capaci di mettere in scena due interpretazioni magistrali che riescono a colpire lo spettatore proprio per il loro realismo e per il loro essere contenuti e mai drammatizzate in maniera estrema. 

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