Tracks, la recensione

Tracks, nuovo film di John Curran, presentato in concorso alla 70esima Mostra di Cinema di Venezia, racconta la storia vera dell'incredibile impresa compiuta da Robyn Davidson, diventata poi scrittrice e giornalista, interpretata nel film da Mia Wasikowska, di attraversare il deserto australiano da Alice Springs fino all'Oceano Indiano a piedi, accompagnata solo da quattro cammelli e dal suo fedele cane.

Robyn Davidson (Mia Wasikowska) è una giovane ragazza che non riesce a sentirsi a suo agio in nessun posto, un'anima libera e solitaria, che non ama la compagnia di troppe persone e vuole compiere un'avventura straordinaria ma allo stesso tempo vuole stare sola, allontanarsi dalla gente e seguire le orme del padre esploratore. Parte così per l'impresa di attraversare il deserto australiano, dopo una lunga preparazione e dopo aver ottenuto i fondi da uno sponsor (la National Geographic), che finanzia la traversata in cambio di qualche foto scattate da un fotografo (Adam Driver) che la raggiunge in alcune tappe del viaggio e che presto diventa suo amico.

Traks racconta una storia straordinaria vissuta da una donna coraggiosa e determinata. Mostra la sua solitudine, il suo senso di non appartenenza, il suo sentirsi fuori luogo in mezzo alla gente, alla confusione e la sua felicità che sta nei piccoli gesti, nelle piccole cose, a contatto con la natura. Ma soprattutto la pellicola racconta le sue difficoltà, le sue paure e le sue debolezze; il film mette a nudo il suo vero essere così come Robyn mette a nudo se stessa sola ne deserto dove si sente finalmente libera. Odia la pubblicità, accetta lo sponsor solo perché le mancano i fondi per poter iniziare la sua avventura, non vuole la popolarità, tutt'altro.

Il regista realizza un film semplice e diretto, fatto prevalentemente di silenzi, di immagini e di piccoli gesti. Mia Wasikowska è perfetta nel ruolo, dona grazia e bellezza al personaggio e regala un'interpretazione intensa, mettendo così in mostra il suo straordinario talento.