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Togo – Una grande amicizia, recensione del film Disney con Willem Dafoe

Disponibile in streaming su Disney+, il film racconta la storia vera della grande corsa in Alaska che vide protagonisti i coraggiosi e resistenti cani da slitta guidati da Togo e dal loro addestratore, interpretato da Willem Dafoe.

In un periodo in cui le sale cinematografiche sono chiuse per causa di forza maggiore, sempre più persone si rivolgono alle piattaforme di streaming: a queste ora si aggiunge la nuova arrivata Disney+, che propone anche produzioni originali. Una di queste è Togo-Una grande amicizia, film ispirato a una storia vera e diretto da Ericson Core (autore del remake di Point Break).

La storia è ambientata nel 1925, quando la cittadina di Nome, in Alaska, è colpita da un'epidemia di difterite; Leonhard Seppala (Willem Dafoe), un esperto addestratore di cani da slitta, deve affrontare un viaggio rischiosissimo per riuscire a rifornire la città delle medicine necessarie a curare gli ammalati, soprattutto bambini. 

La vicenda è quella già in parte raccontata nel classico dell'animazione Balto (1995), dal nome del cane che divenne, anche nella realtà, l'eroe della storia (a lui è dedicata una statua a Central Park), ma qui ci si concentra invece sul meno celebrato Togo, il siberian husky che condusse la slitta per gran parte del tragitto; attraverso una serie di flashback, il film racconta in particolar modo lo stretto legame che si venne a creare fra Togo e Seppala, con quest'ultimo inizialmente riluttante a tenere e addestrare quel cucciolo considerato troppo debole, ma che si rivela preziosamente testardo e resistente.

Togo si inserisce quindi nel filone dei film d'avventura che ruotano attorno agli animali, mescolando sequenze d'azione ed effetti speciali all'aspetto più sentimentale nel rapporto fra il cane e l'uomo, e in cui i momenti di tensione e dramma si alternano a quelli più leggeri e divertenti (le scene che mostrano Togo come cucciolo indomabile e dispettoso).

Quello che potenzialmente è un prodotto destinato principalmente a un pubblico di famiglie, ha in realtà un taglio da film più adulto: una durata che sfiora le due ore, e che infatti rischia la ripetizione in qualche punto, e in cui la suspense del viaggio viene quindi diluita dai numerosi flashback; invece che su animali antropomorfizzati, il film punta piuttosto sulla performance di un attore eclettico e versatile come Dafoe (che in una scena cita ai suoi cani un monologo shakespeariano) e i suoi co-protagonisti a quattro zampe.

Togo porta quindi sullo schermo una storia vera toccante e appassionante, intrisa di ottimismo e speranza, di lealtà e fiducia, che ci ricorda come siano i piccoli e grandi gesti di eroismo spesso a fare la differenza e a cambiare il corso della Storia.

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