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Ti amo, imbecille – recensione della commedia spagnola su Netflix

'Ti amo, imbecille' è una commedia romantica spagnola che pur non brillando per originalità fa il suo lavoro e intrattiene lo spettatore, anche grazie ad un'ottima colonna sonora

È arrivato su Netflix Ti Amo, imbecille, commedia romantica di matrice spagnola di un'ora e 27 minuti di durata: un minutaggio che appare già perfetto per questo tipo di prodotto di intrattenimento.

La storia è quella di Marcos (Quim Gutierrez) che dopo aver chiesto alla sua fidanzata di sposarlo, si trova con un mano un bel proverbiale due di picche. La sua ragazza, infatti, con la quale stava da ben otto anni, ha deciso che tra loro è finita. Come se non bastasse, sulla testa di Marcos cade un'altra tegola inaspettata: dei tagli al personale costringono il suo capo a licenziarlo. Così l'uomo, dall'aspetto sciatto e trasandato, si trova a 35 anni senza lavoro e costretto a tornare a vivere a casa coi genitori. Ben intenzionato a dimenticare la ragazza che gli ha spezzato il cuore, il protagonista chiede aiuto all'amico di sempre perché gli dia una mano a trovare ragazze con cui andare a letto e mettere in atto il famoso detto del chiodo schiaccia chiodo. Quando nemmeno questo piano funziona, Marcos si affida ai consigli di un guru sentimentale trovato tramite Google (Ernesto Alterio), mentre dai giorni della sua adolescenza emerge Raquel (Natalia Tena). Mentre Marcos cerca di reinventare se stesso, non solo nel look ma anche nello spirito, il passato continuerà ad affacciarsi al suo orizzonte, rendendo sempre più difficile il suo desiderio di andare avanti e voltare pagina.

Ti amo, imbecille è la classica commedia romantica che ci si potrebbe aspettare leggendo semplicemente la trama. La pellicola diretta da Laura Mañá non è di certo un film che cerca di catturare l'attenzione attraverso uno sviluppo originale del materiale narrativo. Lo spettatore può facilmente intuire quello che accadrà con un largo anticipo, senza nemmeno bisogno di utilizzare chissà quali strumenti critici o offrire chissà che livello di concentrazione. La pellicola è un rassicurante viaggio di cui si conoscono le tappe e che lo spettatore si diverte a seguire non tanto per il piacere di una scoperta che non c'è, quanto per la reiterazione rassicurante di stilemi e archetipi che funzionano perfettamente. Perciò Ti Amo, imbecille non è un film adatto a chi cerca una storia in grado di sorprendere: la sceneggiatura di Ivan Bouso e Abraham Sastre sembra essere uscita da un manuale di scrittura cinematografica tanto è puntuale nel rappresentare sullo schermo uno schema ben consolidato.

Al contrario, Ti Amo, imbecille è un titolo che sicuramente piacerà agli amanti del genere: pur non essendo originale, il film è abbastanza divertente e pur strizzando l'occhio a titoli classici del genere (Come Hitch – Lui sì che capisce le donne, Crazy Stupid Love e persino Uno Splendido Batticuore) riesce a intrattenere senza sforzo, senza avanzare alcun tipo di pretesa che avrebbe potuto far correre il rischio di snaturare la vera anima della storia. Una storia semplice, ma gradevole e piacevole da seguire, perfetta per chi ha bisogno di staccare un po' la spina dai pensieri e dalle preoccupazioni quotidiane che, in questo periodo, sembrano essersi moltiplicate. Piccolo cenno a parte per la colonna sonora, davvero allegra e colorata, su cui torreggia il brano dei The Proclaimers I'm gonna be (500 miles).

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