The Void – il vuoto, la recensione
The Void è un horror che parte bene, ponendo delle basi solide per il genere trattato, ma che poi si perde nel corso della narrazione lasciando allo spettatore l'amaro in bocca.
di Giorgia Tropiano / 24.11.2017 Voto: 4/10
The Void – il vuoto è un film canadese scritto e diretto da Steven Kostanski e Jeremy Gillespie. Realizzato circa due anni fa e uscito solamente quest'anno, dopo essere presentato ufficialmente un anno fa al Fantastic Fest in Texas, arriva anche in Italia grazie a 102 Distribution.
La pellicola ha luogo durante un'unica notte e si apre subito con una scena ad effetto, in un bosco, dove una ragazza viene uccisa in modo violento, mentre un ragazzo riesce a fuggire ai due assassini. Danny Carter, un poliziotto in servizio notturno, trova, al limitare del bosco, quel ragazzo in uno stato di forte shock e lo porta all'ospedale più vicino. E' un edificio fastiscente e prossimo alla chiusura a causa di un incendio che ha colpito l'ospedale. Lì ad accoglierli trovano il dottor Powell e qualche infermiera, tra cui l'ex moglie di Danny, Allison. Quella che sarebbe dovuta essere una nottata di routine in un ospedale ormai quasi deserto si trasforma presto in un incubo quando decine di persone vestite con una tunica bianca, incappucciati e in possesso di coltelli circonda l'edificio e blocca il gruppo all'interno, senza alcuna possibilità di fuga. Come se non bastasse una delle infermiere di turno quella notte uccide a sangue freddo uno dei paziente senza apparente motivo.
Leggendo la trama della pellicola si potrebbe pensare ad un film inquietante e atmosferico alla The Strangers per intenterci, purtroppo The Void non è nulla di tutto ciò. Il problema maggiore è che l'inizio è fortemente ingannatorio se si va in sala completamente all'oscuro di quello che si sta per vedere. Sì perchè l'incipit del film è potente, pieno di scene fortemente evocative e che portano a pensare a un tipo di storia diversa da quella che poi sarà. Perchè in realtà The Void è quello che nel gergo si definisce body horror o horror biologico, i cui esempi maggiori nella cinematografia sono, per intenderci, i film di Cronenberg (La mosca per dirne uno), Alien (Ridley Scott) o La cosa (John Carpenter), per citare i più famosi. Per chi non fosse familiare con il genere la caratteristica principale è quella di suscitare sentimenti nello spettatore attraverso le deformità fisiche e i cambiamenti corporei, come mutazioni genetiche, trasformazioni fisiche di vario tipo, mutilazioni e via dicendo. Questo non vuole essere un giudizio negativo per il genere trattato che, nel corso degli anni ha sfornato pellicole di grande valore, purtroppo questo film ne rappresenta un esempio di bassa qualità.
Il problema fondamentale è rappresentato dalla storia che vuole raccontare. Risulta tutto molto confusionario, nulla riesce ad intrecciarsi bene e quando esci dalla sala ti rimangono punti interrogativi proprio perchè molte cose sembrano non essere state sviluppate fino in fondo, tutto risulta molto poco credibile. E' un peccato perchè il film parte da un'idea più che buona e propone immagini e sequenze eseguite in maniera impeccabile per un film horror. Il talento c'è, l'idea pure, è la realizzazione a peccare.