Recensione The Originals 2×19 – When the levee breaks
'When the levee breaks' è un episodio che spezza il cuore e che fa arrabbiare: non tanto per meriti narrativi, ma per la completa incoerenza, ottusità e stupidità della maggior parte dei personaggi messi in gioco.
di Erika Pomella / 28.04.2015 Voto: 6/10
Dove eravamo rimasti: Night has a thousand eyes
Non c'è un attimo di pace a New Orleans: archiviato il problema di Eva, che aveva preso possesso dell'identità di Rebekah per perpetuare i suoi folli progetti di potere, nel quartiere francese sembra essere arrivato veramente il momento di fare i conti con quella che si preannuncia essere il villain di quest'ultima parte di stagione: Dahlia. Mentre Hayley e Jackson sono fuori a fare una passeggiata in tutta tranquillità – dopotutto c'è solo una strega millenaria che vuole tua figlia! – i due vengono (meritatamente) aggrediti dalla forza di Dahlia, che riesce persino a prendere possesso del corpo dell'Alpha. Quando viene a conoscenza di quanto accaduto Klaus va naturalmente su tutte le furie: ha "permesso" che la madre di sua figlia sposasse Jackson proprio per poter permettere a sua figlia di avere una protezione potente e costante. Purtroppo l'errore dell'ibrido è stato quello di non prendere in considerazione l'idizia di Hayley e del marito. Consapevole che le cose, se le vuole fatte bene, deve farsele da solo, Klaus chiede aiuto a Davina affinchè lo aiuti a localizzare Mikael e in cambio promette di dare alla strega le ceneri di Kol, di modo che possa provare ancora a resuscitarlo. Quando Klaus trova suo padre decide di fare qualcosa che lo spettatore non avrebbe mai creduto possibile: gli chiede una tregua. Klaus parla con Mikael, sottolineando i (pochi) punti che hanno in comune: da una parte l'odio viscerale per Dahlia e per tutto quello che lei rappresenta. Dall'altro l'amore incondizionato per la propria figlia. Mikael farebbe di tutto per Freya, così come Klaus sarebbe disposto a radere al suolo il mondo pur di proteggere Hope. Sulla base di queste somiglianze i due nemici, questi due cacciatori che per tutta la vita non hanno fatto altro che invocare la morte dell'altro, decidono di stringere un patto di alleanza. Con l'aiuto di Mikael viene forgiato poi un pugnale, l'unico in grado di spezzare il potere di Dahlia, forgiato con ingredienti tutt'altro che banali: un po' della terra natale di Dahlia e le ceneri dei vichinghi, gli antichi oppressori della strega. Purtroppo, durante lo scontro finale, a causa della foga di vincere, il pugnale viene preso da Dahlia stessa che lo distrugge. Tutti sono pronti – come sempre! – a dare addosso all'Ibrido, incolpandolo un po' di tutto, ma Klaus dimostra di sapersela cavare. Verranno creati altri pugnali, e quando tutti gli fanno presente quanto sia difficile trovare le ceneri di un vichingo, Klaus fa l'unica cosa che va fatta: uccide suo padre. Freya urla, piange, e si dispera e nell'ultimo alito di vita (o di non-morte, scegliete voi) Mikael le dice che le vuole bene, almeno tanto quanto non è mai riuscito ad amare Klaus.
Cosa vedremo: when the levee breaks
When the levee breaks si apre con Dahlia che, sotto mentite spoglie (poi facilmente riconoscibili) si reca a casa dei nipoti per offrire a Klaus un ultimatum. Avrà solo ventiquattro ore per consegnare Hope senza conseguenze sgradevoli. Nel frattempo, però, Dahlia ha anche un altro scopo: vuole che il nipote venga messo al bando dall'intera famiglia: decide così di uccidere Aiden, facendolo sembrare un omicidio dell'ibrido. La bugia appare credibile perchè Aiden, proprio un attimo prima, era andato da Jackson a confessare il suo doppio gioco. Tutti credono dunque facilmente (anzi, con fin troppa facilità!) che Klaus abbia ucciso il licantropo per punirlo del tradimento. Klaus non ammette l'omicidio, ma neanche si discolpa. Lascia che nell'aria aleggi il dubbio che tutti credono già essere certezza. Eccezion fatta per Cami che, a quanto pare, è l'unica a credere ancora in lui. All'interno della famiglia, però, qualcosa si è spezzato: tutti di colpo sono contro Klaus, tutti sono pronti a dargli del pazzo, del crudele, dell'irresponsabile. Rebekah, che fino all'episodio scorso era tutta una dolcezza con il fratello, di colpo si risveglia che lo odia, che vuole più bene a Freya e altre sciocchezze varie, che tenta di condividere anche con Marcel, che dopo un momento di incredulità finisce col capitolare lui stesso lungo la parabola di queste idiozie. Hayley, poi, ormai sembra aver dimenticato tutti i legami con i Mikaelson ed è così presa dal suo forte sentimento per Jackson che non ragiona più: lei vuole scappare dal quartiere, rifugiarsi nei boschi e pregare chissà quale divinità lupesca che tutto vada per il verso giusto. E nel farlo fa leva sui sentimenti che Elijah prova per lei, tanto da spingere anche lui a rivoltarsi contro Klaus. Quest'ultimo, che fino alla fine non ha voluto dichiarare il suo piano, finisce così accoltellato proprio da Elijah, che lo fa finire tra le braccia di un sonno immortale. Fuori dalle finestre le campane cominciano a suonare. Dahlia sta arrivando.
Traditori
Prima di sviscerare i motivi per cui questa puntata ci è piaciuta pochissimo (a un passo dal disgusto!) vorremmo premettere quanto segue: nel nostro cuore è ancora viva la speranza che tutto quello che abbiamo visto in questo episodio sia legato ad un piano segreto che nemmeno noi spettatori abbiamo potuto vedere. Speriamo che Elijah non sia capitolato davanti allo sbattimento di ciglia di Hayley e che non abbia veramente tradito il fratello. Speriamo ardentemente che tutto sia stato progettato da Klaus per far sì che la zia Dahlia abbassasse la guardia, in modo da poterla colpire nel momento di massima vulnerabilità. Questo è il nostro desiderio e la nostra speranza. Perchè questa è l'unica chiave di lettura che ci sentiamo di accettare in una situazione in cui quasi tutti i personaggi, compresi quelli che amavamo e che pensavamo non ci avrebbero mai delusi, si sono rivelati deboli, insulsi, traditori. Ma cominciamo dall'inizio: si comincia dalla colazione nella magione dei Mikaelson, con Klaus che sembra voler festeggiare la morte di Mikael. Di nuovo. Nel corso della puntata scopriamo che l'omicidio ha lasciato delle ombre nel suo cuore, ma quando l'episodio inizia Klaus appare sollevato. E noi vogliamo (o possiamo) fargliene una colpa? Ha ucciso l'uomo che avrebbe ucciso lui, che ha sempre tentato di ucciderlo; in più lo ha fatto non per mera crudeltà, ma per avere l'occasione di proteggere Hope. Insomma, non ci sembra che Klaus abbia poi agito così a cuor leggero. Eppure di colpo tutta la famiglia lo odia: per prima Rebekah, che di colpo non ha voglia di pensare ad altro se non al lutto per il padre morto. Un padre di cui ha sempre avuto paura, da cui è sempre scappata, che non l'ha mai amata. Un padre per cui, diciamolo chiaramente, non ha mai mostrato chissà quale amore. E invece, di colpo, sembra che il lutto la schiacci a terra, e, come al solito, è tutta colpa di Klaus. Non sia mai. Oltretutto Rebekah è tanto, tanto, tanto dispiaciuta per la sorellina: una sorella arrivata da chissà dove, con chissà quale intenzioni, da circa dieci minuti. Attenzione: Klaus, nei confronti di Rebekah, ha dei debiti madornali. Nessuno oserebbe dire il contrario. Non è l'innocente che è stato colpito dalla malvagità del mondo. Klaus è sporco, reo, colpevole fino alla punta dei capelli. Qui non si cerca di discolparlo dal suo passato: ma è quanto meno strano il modo in cui Rebekah sia pronta a rivoltarsi contro il fratello appena ritrovato, che si fidava di lei al punto di darle sua figlia, che ha dato guerra al mondo pur di ritrovarla, per dar ragione ad una sorella che sì, poverina, avrà anche sofferto le pene dell'inferno, ma è comunque una sconosciuta, un'estranea e, soprattutto, una persona sospetta. Non contenta dei suoi stessi sentimenti infamanti, Rebekah cerca di condurre anche Marcel sulla sua stessa china. Marcel, come abbiamo già detto, in un primo momento cerca di far ragionare la strega/vampira, ma alla fine sembra capitolare anche lui, anche con un'eccessiva fretta, il che ci riporta a conservare la speranza dichiarata all'inizio di questo paragrafo. Nonostante abbiamo odiato oltre ogni aspettativa il personaggio di Rebekah, è Elijah quello che ci ha deluso così tanto da spezzarci il cuore. Se non scopriremo che c'era un altro piano dietro, un accordo ben studiato, non siamo sicuri di poter riuscire a guardare Elijah con lo stesso amore di un tempo. Elijah ha passato la sua vita cercando di redimere il fratello, di comprenderlo, di vedere oltre ai fumi di oscurità che Klaus emana per proteggersi dal mondo. E poi, di colpo, la parola di Hayley vale più di quella di suo fratello. I vaneggiamenti di una donna che ha sposato l'uomo più patetico del mondo, valgono più della richiesta di Klaus di aver fiducia in lui e nel suo piano. Così, alla fine, facendo di certo la mossa strategica più intelligente del mondo, Elijah pugnala il fratello, mettendolo fuori combattimento. Certo, perchè con la strega più potente del West che vi ha dato un ultimatum, che riesce a rintracciarvi con l'unghia del mignolo (vai, Hayley, scappa nel banyou! Spero che Dahlia trovi te e il tuo maritino e vi dia tutto quello che meritate!), la mossa più saggia è far fuori non solo quello che, tra di voi, è sicuramente il più forte, ma anche quello che, nel corso dei secoli, pur con tutti i suoi errori e le sue incredibile colpe, ha sempre salvato il vostro originale deretano. Complimenti!
Cosa ci è piaciuto:
• La scena tra Klaus e Camille. Chi dice che tra loro non c'è chimica, probabilmente sperando ancora nella realizzazione della coppia Klaus-Caroline (nonostante non ci sia mai stato niente, nonostante Julie Plec in persona abbia detto che quel capitolo è chiuso), probabilmente solo solamente accecati dal loro ragionevolissimo amore per la loro ship.
Cosa non ci è piaciuto:
• Tutto il resto.