The Next Three Days: la recensione
Recensione del film The Next Three Days (2010) diretto da Paul Haggis e con protagonisti Russell Crowe, Elizabeth Banks, Ty Simpkins, Olivia Wilde, Brian Dennehy, Jonathan Tucker.
di Redazione / 09.04.2011 Voto: 8/10
Con The Next Three Days, il regista Paul Haggis sceglie di continnuare la sua ‘critica’ ai vari sistemi che si trovano in America, già iniziato con la polizia in Crash, mentre l’esercito in Nella valle di Elah. La scelta di raccontare in questo lungometraggio il sistema della giustizia americana, è agli occhi degli stessi americani un punto sfavorevole, per questo motivo probabilmente non molto amato al boxoffice, mentre agli occhi di chi sta al di fuori, può far pensare, e soprattutto riflettere ai problemi e falle che possono eserci.
The Next Three Days racconta la vita di un professore John Brennan (Russell Crowe), la moglie Lara ( Elizabeth Banks ), ed il loro figlio, che cambia di punto in bianco quando la giovane Lara viene dichiarata colpevole di un omicidio, di cui si dice innocente. John crede all innocenza della moglie e decide quindi di impiegare tutto se stesso alla scarcerazione, nei primi tre anni si affida alla giustizia, ma quando capisce che non c’è più nulla da fare per le vie legali, sceglie di andare contro tutti, contro tutto, contro la legge: deve con ogni mezzo far evadere dal carcere di Pittsburgh la moglie Lara. Inizia così un cammino per il professore a trovare ‘la chiave’ per non far fare alla moglie una vita che non le appartiene, che ingustamente le è stata imposta. Obiettivo è ricomporre una famiglia come quella di prima dell’ arresto, anche se per far questo vuol dire ostacolare il sistema…
Paul Haggis racconta una storia che spesso sentiamo, di attualità comune. Quante volte leggiamo di certe persone che stanno in carcere ma che sono innocenti, incastrate in qualche crimine… ma se si ha fiducia nella giustizia, a volte non è sufficiente, c’è sempre qualche falla da trovare e riempire. In The Next Three Days, il protagonista, uomo comune, con le sole sue forze intraprende un viaggio che va contro il sistema, interpretato da un Russell Crowe che gli dà la giusta drammaticità e dolore e che, a chi vede il film, fa capire che a volte bisogna rompere gli schemi comuni e la quotidianità, per continuare la propria vita senza ingiustizie, senza essere per forza degli eroi o avere chissà quale potere. Il pensiero, la preparazioni prima di ogni gesto sono decisivi perchè tutto riesca nel giusto modo, se una sola cosa non la si ha pensata prima, tutto potrebbe andare all’ aria. Il nostro professore, è astuto e non lascia nulla al caso, ogni singolo movimento è programmato, ogni pensiero ‘ del sistema ‘ è premeditato, e per questo per Lui superabile.
Il film The Next Three Days, è ben strutturato, non ci sono pezzi che mancano al puzzle per ricomporre questa fuga, ma ci si può trovare a metà film che alcune scene risultino lente, con mancanza di azione, ripresa nella parte finale, che immancabilmente è quella più decisiva per il finale di storia, che riesce anche grazie alle musiche di Danny Elfman ed alcuni brani di Moby, che risccono nelle giuste scene a toccare ed emozionare chi guarda.