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The Lodgers – Non Infrangere Le Regole, la recensione

I gemelli Edward e Rachel vivono in una grandissima casa nelle immense campagne irlandesi ma con loro vive anche qualcun altro che, nella profonda oscurità, gestisce le loro giornate condannandoli ad una vita solitaria e monotona.

Nella campagna irlandese del 1920 c'è una grande casa abitata da Edward e Rachel, due gemelli eterozigoti condannati a vivere la loro vita seguendo tre semplici regole: non far entrare nessuno in casa, essere in casa a mezzanotte e non lasciare mai solo l'altro fratello. Ogni notte, allo scoccare della mezzanotte, i fantasmi dei genitori dei ragazzi escono allo scoperto infestando la casa e ammonendo i figli per i loro comportamenti fuori dalle regole. Al contrario di Edward, convinto di dover assolutamente vivere rispettando alla lettera tutte le indicazioni dei genitori defunti, Rachel è una ragazza intraprendente che ha intenzione di lasciare la sua casa e le regole cui è obbligata a sottostare. Quando incontra un ragazzo pronto a fuggire con lei Rachel dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni.

The Lodgers fa parte di quel filone dell'horror chiamato "gotico" che è caratterizzato, nella maggior parte dei casi, dalla presenza di atmosfere cupe ispirate alla letteratura gotica settecentesca. Ultimamente questo particolare genere ha avuto molteplici "figli" nel mondo della settima arte e molti di questi hanno anche riscosso un discreto successo di critica e pubblico. Tra i film gotici più riusciti ci sono sicuramente The Witch e Crimson Peak che, grazie alla mano di Guillermo del Toro, riesce a coniugare il gusto del fantasy del regista messicano con la sua passione per le atmosfere gotiche presenti in molti film del passato. Guardando The Lodgers il paragone diretto che emerge si pone in relazione con il bellissimo The Witch e con 1921- Il mistero di Rookford, un thriller dalle sfumature horror uscito nel 2011 e ambientato nelle campagne inglesi negli stessi anni di The Lodgers. Ma se 1921 è riuscito a rispettare il suo genere appieno, The Lodgers costruisce una situazione interessante e promettente senza portarla a termine fino in fondo, cedendo alle mal costruite sotto-trame che contornano la vicenda principale e perdendo i pochi personaggi per strada.

Visivamente il film di O'Malley è ricco di particolari e ben costruito fotograficamente; le luci e le scenografie sono progettate e studiate nel minimo dettaglio donando al film quel gusto 'gotico' di cui parlavamo precedentemente. Le atmosfere fredde, create in post produzione, si sposano bene anche con la particolare diegesi del film che trova il suo elemento fondante e ricorrente nell'acqua, un materiale mellifluo, freddo e avvolgente che è presente nel film dall'inizio alla fine. Un altro oggetto che ritroviamo spesso in molte inquadrature è lo specchio, anche questo fondamentale per la trama in generale e per la sorpresa, non riuscita appieno, del finale. Il doppio diviene quindi il soggetto più interessante di The Lodgers ed è, in qualche modo, un personaggio a tutti gli effetti. D'altronde, lo specchio stesso e il doppio che risulta dalla sua superficie riflettente sono anche i protagonisti di alcuni dei romanzi gotici per eccellenza, da Frankenstein di Mary Shelley al più moderno Dorian Gray di Oscar Wilde. In questi romanzi, come in The Lodgers, l'uomo deve far fronte al suo doppio portatore di male ma anche alle conseguenze che questa presenza porta nella sua quotidianità. 

È proprio per questo appoggio alla letteratura di genere che  la storia The Lodgers scorre. Il suo problema sta nella debolezza dei personaggi che risultano di poco spessore se paragonati ad altri film o addirittura ai romanzi dell'orrore dello stesso filone. L'incontro tra l'orrore e la quotidianità non funziona, i personaggi secondari sembrano essere stati inseriti nella storia quasi in un secondo momento tanto da non avere quasi alcuna influenza nella narrazione globale se non disturbandola. Inoltre non ci sono solide motivazioni che portano Rachel a volersene andare dalla casa di famiglia, non c'è un elemento narrativo che giustifichi il perché tutto quello che accade nel film stia succedendo proprio in quel momento e non precedentemente e, inoltre e soprattutto, il finale non soddisfa per niente le aspettative. 

The Lodgers è un film molto apprezzabile visivamente e con un'interessante idea di base ma che si perde nel voler adottare personaggi non necessari rifiutando, invece, di costruire meglio i pochi protagonisti che si trova. Probabilmente sarebbe stato più interessante rimanere legati alla semplicità diegetica iniziale piuttosto che cercare di aumentare il numero di azioni e location che fanno dimenticare allo spettatore dell'orrore presente nella grande magione dei gemelli.

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