The Informer, la recensione
The Informer è un buon thriller che riesce ad alternare ottime scene d'azione a momenti più intimistici e profondi.
di Giorgia Tropiano / 11.10.2019 Voto: 7/10
The Informer è il secondo film del regista italiano Andrea Di Stefano, dopo il suo ottimo esordio con Escobar, pellicola sulla vita del noto criminale colombiano interpretato da Benicio Del Toro, e anche in questo caso il genere affrontato è il thriller o film d'azione, nonostante il regista ammetta di amare tutt'altro genere al cinema. Di Stefano nasce come attore e nel 2014 approda alla regia internazionale e con questa seconda pellicola non fa che confermare il suo talento nel destreggiarsi in un mondo completamente diverso dal nostro, in cui è sicuramente complicato inserirsi e avere la possibilità di lavorare con attori importanti come ha fatto lui. Anche in questo caso il cast è di altissimo livello, al protagonista Joel Kinnaman si aggiungono nomi come Rosamund Pike, Clive Owen, Common e Ana De Armas.
Pete Koslow (Joel Kinnaman) è un ex soldato reduce della guerra il quale, a causa di un episodio andavo a finire male durante una rissa, si ritrova a finire in carcere. Lì viene avvicinato dall'FBI che gli offre di lavorare come informatore per loro per smantellare il traffico della droga della mafia polacca a New York, in cambio della libertà. Pete, con una moglie e una figlia ad aspettarlo, accetta il ruolo ma ben presto l'operazione che avrebbe dovuto garantirgli una nuova vita va storta e l'uomo è costretto a tornare in prigione per continuare il suo compito all'interno del carcere di Bale Hill.
The Informer è un thriller duro, pieno d'azione e di violenza, un prodotto ben confezionato, dove il male e il bene si intrecciano e i quali contorni diventano sfocati. I buoni e i cattivi si confondono e i criminali a volte si possono scoprire avere più integrità e più compassione di coloro che dovrebbero garantire giustizia. La storia parte da presupposti classici del genere, un uomo buono che per un errore commesso si ritrova in un gioco più grande di lui e dovrà fare tutto il possibile per poter risolvere la situazione e tornare così dalla propria famiglia, ma anche se la trama non racconta nulla di nuovo il film risulta lo stesso avvincente ed interessante.
Così come lo sono anche le interpretazioni degli attori, su tutti ovviamente quella del protagonista, un Joel Kinnaman duro e spietato ma allo stesso tempo fragile e spaventato, un mix che riesce ad essere coerente e realistico grazie alla bravura dell'attore che ci ha già abituati a personaggi così sfaccettati ed intensi nelle sue precedenti esperienze interpretative come in The Killing e in Altered Carbon. The Informer è quindi un ottimo prodotto di genere che consigliamo assolutamente.